Signor Mimmo – Pisa

In principio era Nonna Rosa, ristoro in miniatura dove saziarsi con piatti buoni e sostanziosi, pur spendendo poco. Poi il grande salto verso la ristorazione vera e propria. Ed ecco, da alcuni mesi, il Signor Mimmo, aperto anche la sera e con prezzi “al passo coi tempi”.

Si entra in una sorta corridoio: due tavolini con sgabelli per le sistemazioni volanti a destra, un bancone a sinistra. Quindi si volta l’angolo, si rasenta la cucina ed eccoci nell’unica sala, fitta di tavolini microscopici, tutti apparecchiati in stile minimal-kitsch. L’atmosfera è allegra, l’umore disposto al divertimento.

Il menù, ben rilegato, cresce mano a mano che ci si avventura tra le portate: due antipasti, quattro primi, sei secondi. La lista dei vini invece è piccola e noiosa (specialmente per quanto riguarda i bianchi).

Dopo una lettura in solitaria della carta, l’occhio cade su: antipasto (uno dei due, quello senza salumi misti), capriata (purè di fave con cicoria) e zuppa di pesce. Torta Linz per finire. Vino bianco, che arriverà solo a fine antipasto e fuori temperatura.

La ragazza, carina e inesperta, torna poco dopo aver annotato l’ordinazione e porge un piatto molto stretto e altrettanto lungo (una scelta più pratica che estetica, date le dimensioni dei tavoli). E’ l’antipasto: gambero in tempura, tiepido; manciata di cozze gratinate e appiccicate tra loro; tre polpettine con aglio, prezzemolo, tracce di pesce – fredde; un panino, finalmente fragrante, ripieno di formaggio. Minimo comune denominatore: l’untuosità dei vari bocconi.

Dopo i primi agognati sorsi di vino, ecco fare la sua comparsa la Capriata. Presentata in due diversi piatti. L’uno con, in sequenza: una fetta di melone sormontata da cipolla rossa cruda, della cicoria bollita e priva di condimento, un peperoncino dolce, ancora cipolla rossa. L’altro riempito da una montagnola di puré di fave ben compatto. Perplessità. Perché se è vero che, in anni bui di destrutturazione e rivisitazione, anche scomporre un classico della cucina regionale è diventato lecito, almeno si miri ad ottenere risultati organici. Sensati. Gustosi. Tra l’altro, prezioso sarebbe stato condire la cicoria: sale, olio, tre gocce tre di limone. Una cosa piccola ma buona.

Prosegue la cena con la zuppa di pesce. Abbondante, affogata in quattro dita di brodo oleoso e punteggiata da cubi di pane fritto. Ritagli di seppia e cozze qua, un disco di nasello e una triglia là, addirittura uno scampo. Ma il sapore gioca a nascondino con l’olio. Difficile terminare la porzione, impossibile volersi bene e al contempo fare scarpetta, ovvio prevedere una notte insonne. Non è una cattiva zuppa. Ma è pesante come un macigno.

Infine il dolce: la crostata Linz, con l’impasto che emana effluvi di cannella. Tutto sommato appetitosa, perfetta per una merenda davanti alla Tv o per il tè delle cinque.

Chiude un ordinario amaro, giusto per imbastire un ragionamento sulla digestione.

Conclusioni: premesso che si è trattato di un sabato sera e concessa sin da adesso la seconda chance, scegliendo magari un percorso completamente nuovo, il giudizio non può che risultare modesto. I piatti erano mal eseguiti (fuori temperatura il fritto, slegato il primo, unto oltre ogni decenza il secondo). Il vino – quotato il classico “deca” sopra al prezzo medio dello scaffale – è stato servito con ritardo e poco fresco. Ancora: l’amaro viene conteggiato in fattura, nonostante la cena completa, e il coperto è addebitato. Last but not least, il conto non è propriamente economico (42€ a testa, vino escluso).

Elementi che, messi tutti assieme, affossano il voto finale: due ganasce e mezzo. Spero ampiamente migliorabili.

2 ganasce e mezzo


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Elephant Bistrot – Livorno.

All’inizio dell’Estate, mi son trovato in piazza Mazzini, ad una sorta di fiera in cui, stranamente, non c’era niente da mangiare. Ho

Il Caminetto – Montaione (Fi)

Per alcune circostanze che qui non interessano, mi sono trovato nei giorni passati a Montaione. Su segnalazione di una persona del posto,

25 risposte

  1. Oh, come mi dispiace. Io ancora non ci sono stata ma alcuni miei amici più o meno hanno vissuto la tua stessa esperienza. Comunque bella la recensione. Speriamo sia solo un’inciampo, sono una grande fan di Nonna Rosa.

  2. Anche io ero un frequentatore soddisfatto di Nonna Rosa. Con Signor Mimmo spero proprio si sia trattato solo di un inciampo e non della norma…
    A questo punto aspettiamo il parere di qualche volontario che si sacrifica per il sito e va a verificare di persona per un secondo parere! Io per un po’ passo la mano…

  3. Io francamente non ho capito una cosa: Nonna Rosa esiste ancora, è in via L’arancio quasi all’inizio verso via S. Maria, mentre il signor Mimmo è accanto al Campano, vicino al baronetto…

  4. Sì, è proprio così: Nonna Rosa in via l’arancio e Signor Mimmo in via cavalca (nella casa torre dove un tempo c’era il Campano)

  5. behh…io sono stata invece molto sodddisssfatttta secondo me era una giornata un pò storta…. io mangio spesso da nonna rosa e lì tutto ok…al signor mimmol ci sono stata tre volte sempre molto buono

  6. Sono stata a pranzo dal Sig Mimmo qualche giorno fa e ho trovato i piatti apparentemente molto appetitosi, ma veramente troppo pesanti, per digerire un piatto di melanzane alla parmigiana e delle patate arrosto ho impiegato circa due giorni, certo non mi sono data alla cucina dietetica….ma forse c’era davvero un po’ troppo olio.

  7. ci sono stato due Sabati fa …
    non conoscevo il locale mi c’hanno portato 🙂 ..
    devo dire che rispetto alle precedenti recensioni il locale non mi e’ dispiaciuto
    adesso propone quattro tipi di antipasti sempre serviti nel piatto lungo rettangolare la scelta e’ di terra – di mare – vegetariano e formaggi tutti a 7€ con un buon rapporto qualità prezzo . Il n.s . tavolo ha scelto i primi tre e il migliore era quello vegetariano composto da cinque assaggi, buono anche quello di mare mentre il meno vario sembrava quello di terra .
    Solo uno di noi ha preso un primo i Pici al ragu’ che ha molto apprezzato .
    Per secondo due hanno preso il peposo (ben eseguito) uno la zuppa tarantina (gigante ma un po’ troppo brodosa) , io il tegame di acciughe delle cinque terre (buono) un’altro il cinghiale .
    I dolci sono stati divisi tra la catalana e una torta di ricotta (tutto nella norma) .
    Abbiamo speso meno di venticinque euro per quasi tre portate a testa con un buon rapporto prezzo/qualità .
    Per me almeno tre ganasce .

  8. io ci sono stata due volte ,l’ultima venerdì scorso.(20 febbraio 2009)
    prima di andarci avevo letto il post di onnivoro e mi sono detta :speriamo bene”!
    invece devo dire che ho trovato gli antipasti originali e serviti bene.
    i primi eccellenti:la prima volta all’orata,la seconda con polpettine di carne,e soprattutto la pasta fatta in casa buonissima.
    i secondi :di pesce ho assaggiato zuppa alla tarantina abbondante e buona,mangiato il baccalà con la catalogna ,di carne maialino di latte e agnello arrosto con contorno di spadoni di trvigiano alla griglia.(questo in due visite!)
    non abbiamo preso i dolci tutte e due le volte.
    il personale è gentile e disponibile a cambiamenti di menù:per esempio io non volevo il baccalà ai porcini e mi hanno offerto come alternativa baccalà ai ferri o alla catalogna.
    gli aspetti nagativi: i tavoli molto piccoli e stretti,la musica un pò alta,il prezzo un pò elevato per quanto avevamo preso :
    un antipasto un primo due secondi un contorno, un caffè ,un whisky e una bottiglia di bianco della casa circa 26,5 euro a testa.(ho messo tutto insieme per due persone).
    i vini della casa (rosso e bianco ) sono buoni e un’altra cosa buona è il pane fatto da loro di vari tipi.
    insomma io penso di ritornarci…
    inoltre è comodo per chi sta in centro come me.

    grazia_944

  9. Ciao! Mi piace moltissimo questo sito, leggo sempre, ma (ancora) non scrivo. Oggi sono stata in pausa pranzo da Mimmo, e appena tornata a casa mi è venuta la curiosità di sapere se ci fosse già una recensione su ciritorno…
    A me (per quanto riguarda un pranzo veloce) è piaciuto!
    Ho mangiato all’interno ad uno dei microtavoli davanti al bancone, le ragazze sono gentili e veloci.
    Ho preso l’orata all’acqua pazza con contorno di verdurine grigliate (7 €) e una bottiglietta d’acqua, ma c’erano molti primi appetitosi e sembravano anche ben cucinati: tagliatelline alla norma, orecchiette alle cime di rapa, parmigiana di melanzane). L’orata mi è sembrata gustosa e leggera. Mi sa che ciritorno a cena…speriamo di essere fortunata!

    1. Salve a tutti! Io sono stata una grande frequentatrice di Nonna Rosa, dove era possibile mangiare cose sfizione spendendo poco.
      Certo, sempre tutto mooooolto ben condito, ma buono.
      Poi siamo passati al signor Mimmo, prima prova a pranzo. Abbiamo mangiato bene, sempre tutto mooolto condito e con i prezzi in salita.
      In occasione di un compleanno abbiamo provato la cena. Delusione totale. Porzioni ridotte in particolare per gli antipasti, che piatto unico a pranzo, diventano trittico per cena e sa tanto di avanzo da dover riciclare in qualche modo…I prezzi sono troppo alti rispetto alla qualità del tutto.
      Vi confesso che non ci sono tornata più (”ultima cena” giugno 2008)

  10. sono appena tornata da una cena a due dal tale “sig. mimmo”…senza usare mezzi termini, il pasto era disgustoso. e il conto salato, proprio come il cibo! ma fosse solo l’eccesso di sale il problema, non sarei così indignata. la carne mediocre, il purè una manciata di calce gialla tempestata di speziette stonate(12 euro) sono sono l’antefatto alla pessima mangiata..il mio compagno ha optato per il pesce: antipasto e zuppa. il piatto d’apertura, composto da acciughine e pescetti vari, dei quali in verità è comparsa solo l’idea, vista la quantità, aveva un sapore ripugnante. e ripugnante è stato anche scoprire che quei miseri pesci azzurri non erano stati spurgati a dovere. sì, esatto, c’era la cacchetta dentro (8 euro)! la zuppa, un patchwork di esseri marini, era unta. ma la vera sorpresa è stato scovare un intero pesce san pietro, sovrastato dal resto, con tutto l’apparato digerente intatto, comprensivo di sostanze fecali.costo: 15 euro. (la cacca costa!)
    il contorno, il cuore striminzito di un mazzetto di radicchio alla piastra e affogato nell’olio (3,50 euro), è stata la cosa migliore, perchè anche il quartino di vino bianco (3,50 euro) era abbastanza “inquietante”.
    totale della cena: euro 47,50.
    non ci tornerò mai più. mi piaceva molto “nonna rosa”. peccato che ora entrambi i posti abbiano perso due clienti.
    una ganascia. sì, ma in faccia!

  11. Conosco molto bene sia Nonna Rosa, che ho frequentato dall’apertura, sia il Signor Mimmo, dove ho pranzato numerose volte e cenato qualcuna. Mi sono sempre trovato più che bene, se si possono escludere i piccoli incidenti che capitano sempre in cucina, ma ricordo veramente pochi piatti che non fossero quantomeno piacevoli. In particolare trovo molto apprezzabile il menù del pranzo, con piatti che pur non essendo espressi rimangono sempre freschi e fragranti (d’altra parte lo smercio è continuo visto il successo del posto), ma non ho trovato differenze sostanziali la sera, se non l’aumento dei prezzi che rimangono tuttavia contenuti.

    Mi meravigliano quindi alcune delle recensioni, a partire da quella di apertura di Onnivoro, visto che è assolutamente impossibile spendere 42 euro a testa (vino escluso!) al Signor Mimmo a meno di non mangiare per due. E ugualmente mi sembra fuori dalle righe questa ultima di Laurina, dove pur credendo al suo personale senso di disgusto pare comunque in mala fede definire un costo di 47,50 euro salato, visto che ovviamente si riferisce a una cena per due, e non so davvero dove oggi si possa cenare mangiando pesce e spendendo meno di 25 euro.

    Insomma, per me il posto è superconsigliato, poi i gusti sono gusti, ma basta tentare per credere…

  12. Caro Luca, credo tu faccia bene a rivendicare la bontà della cucina del Signor Mimmo, soprattutto a distanza di molto tempo dalla mia prima recensione che termina con queste parole “speriamo ampiamente migliorabili”.

    Non accetto però che tu metta in dubbio l’unico dato oggettivo di quanto ho scritto, ovvero il prezzo pagato. E’ trascorso troppo tempo perché me ne ricordi i dettagli, ma posso assicurarti che se ho scritto 42€, 42€ erano.

    Tornerò dal Signor Mimmo per ricredermi. E tornerò a scriverne 😉

    1. Conosco questo posto da circa un anno e mezzo e ci ho mangiato una decina di volte, per lo più a cena; dico la mia…il menù si presenta bene, la lista è quanto mai completa e giusta per accontentare tutte le esigenze, per non parlare della disponibilità della cucina a modificare e comunque andare incontro alle esigenze del cliente. Il pane fatto in casa e la pasta fresca sono la ciliegina sulla torta, ma mai ho trovato alcunchè di disgustoso e poco pulito nel mio piatto, anzi tutto è sempre stato super saporito e perfettamente preparato; i primi poi sono tutti squisitissimi, soprattutto quelli di pesce il che dimostrerebbe anche la freschezza della materia prima utilizzata che altrimenti si farebbe sentire durante e dopo la cena (e dopo la cena si è fatto sentire solo il vino eheh). Per quanto riguarda i secondi ho mangiato un ottimo peposo in un’occasione ed un ottimo maialino in un’altra con contorni di verdure grigliate, tutto molto buono e anche la quantità era più che sufficente. I dolci posso dire di averli assaggiati quasi tutti (sono un golosone) e lo strudel e la torta al cioccolato mi hanno entusiasmato molto. Il vino…ho sempre bevuto quello della casa che essendo buono ed economico ha sempre soddisfatto il mio palato e le mie tasche. Il massimo che ho pagato per una cena completa è stato 28 euro, e sinceramente in giro non trovo molto di meglio dal punto di vista economico per una cena dello stesso livello, e di locali ne giro molti un po’ ovunque. Poi l’atmosfera leggera ed intrigante e la struttura particolare del locale fanno il resto. Soldi spesi benissimo, da provare.

  13. Ciao Durthu. In effetti non posto da tanto tempo, ma continuo a leggere il blog con regolarità per tenermi aggiornato sulle novità.
    Per un po’ ho tenuto un mio blog (http://onnivoro.wordpress.com/), che poi ahimé ho dovuto sospendere per motivi di tempo… ah, il duro lavoro 😉
    Riprenderò a scrivere, sia su questo che sul mio blog, visto che da pochissimo ho cambiato lavoro, ho un po’ più di tempo a disposizione e, soprattutto, ci sono un sacco di ristoranti che vorrei tentare di raccontare.
    A presto!

    PS. Colgo l’occasione per farti i complimenti per il tuo impegno in Ciritorno

  14. Sinceramente, mi trovo non concorde con il giusdizio 2 ganasce…ho cenato dal Signor Mimmo una sera circa 2 mesi fa, ho ordinato il pesce (pensate un pò) ed ho gustato con piacere un’ottima zuppa di cozze, un altrettanto secondo di pesce (di cui, perdonatemi, non ricordo che il gusto delizioso!) e un dolce al cioccolato di cui ho tentato di carpire la ricetta insinuando lo sfortunato cameriere! 😀 (alla fine qualcosa ho carpito! EHEH!)
    Il conto, nonostante l’abuso di pesce e vino e le mie tasche sempre in lacrime, non è mi parso esoso, ecco perché stasera credo ripeterò l’esperienza (ho cercato il vostro sito anche per il numero del locale!).
    Mi auguro sarà una nuova esperienza positiva, magari sperimento qualche altro piatto e vi dico, seguo sempre il vostro interessante blog! (da buona forchetta…!) 😀

  15. Sarò breve:dirò molti fatti e poche opinioni. Nei fatti si annovera un menu dotato di un’ampia scelta di pastasciutte a tema: pesce, carne, verdure, tutte sui 9 euro. Io ho scelto pinolata di orecchiette con porri e cacioricotta, gradevoli e abbondanti ma contenenti una verdura arancione non denunciata nel menu, che non sono riuscita a decifrare ma essendo dolce sarà stata carota o zucca. Il mio compare ha preso delle tagliatelle ai coltellacci pare molto buone. Porzione spazzolata ma il ragazzo è uno sportivo e quindi mangia più del normale. Ad ogni modo la quantità mi sembrava giusta.
    Quanto ai secondi lui ha preso il tegame 5 terre (già commentato in precedenza quindi non mi dilungo) e io ho scelto le acciughe fritte imbottite con erbe aromatiche, accompagnate da pomodori ciliegini sale e olio, sufficientemente aciduli per compensare quel poco di grasso che c’era nel gusto del fritto. Qui sta l’opinione; secondo piatto da farne indigestione, me ne sarei fatto portare un vassoio.
    A completare la cena, in un ambiente poco affollato e quindi piacevole, un bicchiere di bianco della casa e una fetta di torta fondente al cioccolato buonissima. Totale 55.50 euro. Agli amanti del vino faccio notare che la lista dei vini diversamente da alcune recensioni passate ora è piuttosto lunga. Ci ritorno.

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