Noterelle sul Numero 11 – Pisa

voto in forsePregiati Signore& Signori questo mio viaggio su Ciritorno sarà sottoforma di un florilegio di  mi auguro azzeccate riflessioni su un locale di buongusto che a me sta molto a cuore. Per farvi capire sta a cuore un po’ come al prode Fonzie stava a cuore il vecchio Arnold’s. No , amici bongustaj non sto di certo parlando dell’oramai pluriestinto e seppellito cinema Mignon, dove peraltro ebbi la fortuna di perfezionare la mia formazione adolescenziale e neppure della gloriosa Nerina, dove andava quello stakanovista der mi’ nonno a sfucilarci la pensione.

Insomma – bandendo le ciance- vorrei trasmettervi che il prestigioso e antico quartiere di San Martino ( e quindi Pisa)  senza il Numeroundici perderebbe un preziosissimo centro aggregativo in fatto di ristorazione e quando parlo di ristorazione penso a tutte le potenzialità di tale termine (accoglienza, rapporto qualità/prezzo) e al relativo senso di benessere che appunto ne consegue. Conseguentemente non mi crea il benché minimo problema sostenere che tale ambiente altro non  è che un effettivo centro di benessere, spirituale e materiale. Il termine convivialità, serenamente applicabile al sunnominato locale, è un termine che ha molto più a che fare col cuore che con lo stomaco, come Voi tutti probi viri di già certo saprete. In cucina qui si usa il cuore, e sfido qualunque ganascia a smentirmi.

Il Numeroundici va gustato pianopiano; come tutte le cose belle ha bisogno di tempo per manifestarsi in tutta la sua complessità (di cibi e di rapporti), ci devi andare, poi ritornare, poi andare di nuovo, lo devi frequentare quando è assalto ai forni e quando è summer on a solitary beach, per goderselo pienamente è necessario aver pazienza, e col tempo diventerà il piacevole e corroborante trascendentale della giornata.

Non essendo né proprietario, né azionista di suddetta locanda bensì sempre più convinto e assiduo frequentatore posso tranquillamente profondermi in una serie di decantazioni, senza incorrere nel reato di sviolinatura, che, mi auguro gradevoli e riscontrabili da chiunque deciderà di scegliere quest’ oasì pisana del buon gusto.

Partirei col decantare la varietà dei piatti che il Numeroundici offre. Vuoi il pesce? Eccotelo in forma di venerabile baccalà sui tagliolini…oppure in forma di pescespada che si scioglie in bocca in compagnìa di giuste patate.

Vuoi la carne? E allora vai sulla tartara di cavallo oppure sul leggendario controfiletto e patate…il Chili e la Goulash si presentano cotti a regola d’arte per non parlare dell’immensa  Faraona ai funghi (roba da perdere la testa!) oppure il coniglio arrangiato in padella alla vecchia maniera come lo faceva quella santadonna della mi’ nonna. Insomma ci mancano solo i Rognoni alla bordolese ma chi sa che non li cucinino di qui a breve.

Cercavi un ristorante etnico e non lo trovavi? Ma allora il Numeroundici è su misura per te e giù con varietà di ricchi couscous e piatti vegetariani pei quali si usa una varietà di legumi che difficilmente puoi trovare in altro loco.

Oddio sei addièta?! Mais pas des problems: al bancone il gentil-gestore Marco, (persona colta, che cita in greco) sarà ben lieto di comporre un’ insalatona con verdure fresche (quelle che scrocchiano e che hanno ancora il sapore della verdura) e legumi et altre ghiottonerie tipo l’insalata rossa irlandese oppure la feta, fresca e acidula da mandar giù con olive greche.. Detto inter nos il Numeroundici è l’unico ristorante pisano dove ho trovato delle goduriose Puntarelle alla romana, che non mangiavo da tempi immemorabili e della cui insensata assenza sul nostro etrusco desco mi rammaricavo ogni pièssospinto.

Poi decanterei le torte! Zuppa inglese e tiramisù son da urlo, la torta coi semi di papavero a dir pco originale; d’inverno trovi pure una torta di castagna detta ‘torta della Sfinge’ che se te la spari con un bicchierino di Madera o di Pantelleria vai diretto al manicomio.

Dalla cucina al personale…I gestori sono gradevoli e conviviali, Marco al Front/office non solo ti istrada sempre con garbo piemontese nel labirinto dei gusti, ma è anche profondo conoscitore del Decamerone e intrattiene divertito un pubblico di nicchia con aneddoti e boutades.

Se affini lo sguardo puoi scorgere nella cucina a vista ( e sottolineo a vista!) un personaggio dal profilo aristocratico, altri non è che Alberto, il Mastro dolciajo che si distingue, oltre per una indiscussa ars cocendi, per l’arguzia delle risposte che somministra con illuminata bonomia agli ospiti incantati.

Concludendo

Il Numeroundici è, a mio avviso, una sintesi riuscita di elaborata cucina internazionale e di sperimentale ramaiolar de no’antri. Io ci spendo sempre non più di 10 euro e mangio roba di qualità servita su piatti sempre generosi. Non amano, e non amo, far notare che è l’unico locale sulla faccia della terra toscana che ha il coraggio di riconoscere che l’acqua è un bene gratuito, infatti innaffi a garbo da un distributore (senza sprecare!) e non la paghi nemmeno un centesimo. Etica e cucina, che bell’accoppiata e che bella lezione, per tanti.

Solo qui ho ritrovato il sapore della vecchia maniera, il gusto di una cucina fatta in casa.

Un vecchio maestro americano di blues amava dire ‘certe volte dove poso il mio cappello, ecco quella è casa mia’, al Numeroundici potrete trovare su una sedia vicino alla porta il mio cappello e se vorrete anche il vostro. Buon appetito.

Le ganasce sono  4, si mangia bene ad ottimo prezzo. What else?

NdGanascia: What else? Another opinion for instance

Nota di Ganascia: come riscontrabile dai commenti sottostanti e dalla mia recensione succitata, 4 ganasce al numero 11 sono un insulto a gli altri ristoratori di pari voto.

Due sono più che sufficienti

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Elephant Bistrot – Livorno.

All’inizio dell’Estate, mi son trovato in piazza Mazzini, ad una sorta di fiera in cui, stranamente, non c’era niente da mangiare. Ho

Il Caminetto – Montaione (Fi)

Per alcune circostanze che qui non interessano, mi sono trovato nei giorni passati a Montaione. Su segnalazione di una persona del posto,

57 risposte

  1. Allora, provo a fare una piccola mediazione.
    Dopo 24 ore di veglia, sole a picco e Heavy Metal a volumi da scompenso cardiaco, torno a casa e stampo una dormita di 16 ore quasi filate.
    Mi sveglio e il mio organismo mi impone un concetto: CARNE.
    L’associazione per me è istantanea: doccia veloce e Numero11. Non ci penso, non mi metto a rimuginare sul come e sul dove. Come marlonbrando, anch’io sono un amante incondizionato di questo locale, e non me ne frega niente se da altre parti potrebbero servirmi una carne forse migliore, più cara, forse proveniente da mucche allevate a forza di barzellette di gino bramieri e film di fellini per renderne la consistenza più tenera. Io voglio il controfiletto di Marco e Bobbe perché non mi viene in mente nulla di meglio, per me, e perché mi godo anche i minuti in cui pago il conto mentre discuto sboccatamente con Marco di argomenti spesso triviali.
    Poi vedo i voti, leggo le motivazioni, mi ricordo delle varie discussioni sul relativismo culturale vs. assolutismo dogmatico e penso che non serva a niente recensire un posto così con 4 ganasce. E’ controproducente anche per i fans del locale stesso, perché quando ci tornerò non voglio che sia pieno di boccucce sopraffine storte e sdegnosette che si aspettavano chissà cosa. Esattamente come in qualche ristorantino lusso non vorrebbero vedere uno come me che a stento riesce a ritenersi dal ribaltare i tavoli con gli occhi iniettati di sangue, gridando LADRI LADRI…
    Per cui propongo a marlonbrando di calare il tiro, perché ciritorno è un portale collaborativo e generalista, e perché ci bazzicano persone di gusti diversi, e gli auguro un grosso buon appetito nel nostro ristorante preferito.

  2. Giusto una nota tra il serio e il faceto: non so voi, ma a me l’acqua al supermercato la fanno pagare, così come il comune mi presenta regolarmente la bolletta. Non ci trovo poi niente di scandoloso nel fatto che il ristorante mi faccia pagare la bottiglia di acqua che ordino, così come mi fa pagare vino, birra et similia…Altro discorso vale semmai per il coperto, ma questa è un’altra storia…

  3. 4 ganasce al numero 11?!?! Deh, ragazzi, allora siet e proprio abituati a mangiare qualsiasi pattume vi mettano davanti…

    Perchè non vado al numero 11: il pesce NON è fresco. Io mi sono sentito male dopo un pesce spada (decantato in questa rece) e la stessa cosa è accaduta a QUATTRO (4) miei colleghi. Posate buttate in un cassetto, non sai chi le ha toccate prima di te, lo stesso vale per sale e affini; il pane avanzato viene ributtato in un cestone cosicchè ti può capitare il pane che qualcuno ha ciancicato e ributtato nel cestino. Igiene RIDICOLA e spesso e volentieri il prezzo delle cose è proporzionale al nome che è riuscito ad inventarsi.
    Non ho nulla il particolare contro il Numero 11, ci ho mangiato per ANNI nella pausa pranzo, ma ora basta; dopo la ristrutturazione dei locali interni hanno dato l’ennesima ritoccata ai prezzi e, considerato la qualità scadente delle materie prime, ho dato un bel taglio alla mia frequentazione di questo posto.

  4. kreeno, visto che mi sono beccato un’intossicazione e relativa eruzione cutanea durata due giorni e la stessa cosa è accaduta a tre miei colleghi in periodi diversi uno dei quali è finito al pronto soccorso a causa del suddetto #11, e sempre per problemi di pesce conservato male, forse è il caso che una regolatina te la dai tu.
    Non sono stato volgare, ho indicato esattamente quali sono i problemi e li puoi andare a verificare personalmente.
    E siccome ho la certezza che il problema è nel locale in questione se permetti ribadisco il concetto: dare “quattro ganasce” o come le vuoi chiamare a questo posto equivale ad essere abituati al pattume.
    Non sei d’accordo? Non c’è problema, contatti l’admin di questo sito, segnali il mio “abuse” e lui si preoccuperà ad eliminare il commento.
    Ma mi dispiace, il mio giudizio su questo posto rimane invariato: scarso, sporco, igiene ridicola, servizio inesistente, incapacità nella gestione del cibo.
    Per me, pattume.

  5. Sì, certo. Come se gli amministratori fossero pagati per stare dietro a tutti quelli come te, che non hanno il senso della misura, ma che poi si contengono subito pàvidi, sotto l’occhio *vigile* dell’autorità costituita…
    Ho capito che tipo di persona sei, non ne vale la pena.

  6. se ampelio desidera frequentare posti dove gli aprono il portafogli ( oltre che il c****) e in cucina non ha la minima idea di ciò che facciano ma soltanto perché hanno il nome o la nomea o il sentito dire, faccia pure, ognuno spenda i talleri come vuole. Non è il solo ad essere schiavo delle apparenze.
    Per inciso io ci mangio da due anni e né a me né ai miei amici è mai successo NIENTE.
    Per cui ampelio questa è solo la tua opinione.
    Poi se aprirai un locale saremo ben lieti di vedere tu cosa combini. Facile criticare, facile.

  7. Direi che post di questo genere non servano a nessuno. Ampelio ha usato un linguaggio sicuramente rivedibile. Spero che le prossime volte abbia più rispetto per le opinioni degli altri. Però non ha alcun senso usare frasi come “se aprirai un locale saremo ben lieti di vedere tu cosa combini”. Credo che in pochi siano in grado di gestire in maniera corretta un locale. D’altra parte noi siamo clienti, e quello facciamo. Esempio: Sabato sera, locale stracolmo. Ordino una bistecca. La cucina mi manda una soletta ormai fredda e/o sbruciacchiata. Il mio pensiero sarà, nel migliore dei casi, qualcosa del tipo “La cucina non è in grado di gestire carichi di lavoro di questo tipo”. Questo non vuol dire che io saprei farlo. Infatti non faccio il ristoratore. Ma ho mangiato in locali dove sono in grado di gestire il locale strapieno pur mantenendo il servizio al solito livello. Quindi vuol dire che è possibile. Capisco che marlonbrando si senta toccato nel vivo, tutti noi abbbiamo locali ai quali siamo particolarmente legati, e guai a chi ne parla male! Ciò non toglie che sia meglio evitare litigi puerili che, francamente, hanno poco a che vedere con gli scopi di questo blog.

  8. Concordo a pieno con Durthu…bisogna scrivere qui al massimo per fare critiche costruttive ad un locale che ci è piaciuto poco, non per offenderci l’un l’altro!!!

  9. @marlonbrando: “facile criticare”…? Deh, e qui si criticano i locali cosa vuoi che ci si metta a discutere si Shopenauer? Io non capisco il problema, mica ho offeso le vostre madri… La mia frase era

    “4 ganasce al numero 11?!?! Deh, ragazzi, allora siete proprio abituati a mangiare qualsiasi pattume vi mettano davanti”

    “senso della misura”, “pavidi”, “aprire il c***”… i volgari e fuori discussione siete stati voi, punto. Puoi essere d’accordo con il mio giudizio oppure no ma evidentemente non puoi migliorare le tue maniere di gran maleducato ed il tuo linguaggio da portuale.

    Ci mangi bene dal numero 11? Vacci, si vede che il genere di “ambiente” ti si addice.
    Il resto ce lo hai messo tu: “frequentare posti dove gli aprono il portafogli (…)”, “schiavo delle apparenze”… ma che ne sai? Queste sono le frasi tipiche di chi non ha _niente_ da dire.

    Rispondi alle critiche che ho fatto io: posate rovistate da tutti, sale in ciotolini lasciati all’aperto (*vietato* nei ristoranti), pane avanzato dagli altri ributtato nel cesto comune (questa è la *cura in cucina* che piace a te?), piatti e bicchieri lasciati all’aria e toccati da tutti.
    Prezzi ritoccati *alla grande* dopo la ristrutturazione di due anni fa (ti piace pagare “i muri” piuttosto che le “pietanze”?) e pesce conservato male.

    Fin’ora non hai risposto a nulla di questo, hai solo offeso.

  10. concordo anch’io con Durthu.
    Però trovo certa gente eccelsamente scorretta nel linguaggio e nei modi.
    Io ho letto recensioni positive di locali nei quali non entrerei nemmeno morto, ma non mi sono mai permesso di offendere il lavoro altrui.
    Si vergogni chi lo fa.

  11. anzi no, guarda vuoi una risposta?
    te la dò…

    IO me ne vado al N11 con una bella figliuola, tu resta pure qui.
    ciao.

  12. Non male, per tre (3) volte sei riuscito a non fare quello che si dovrebbe fare in questo posto: discutere.

    Ho – credo – molto chiaramente indicato quelli che sono i punti a sfavore del #11 ma tu sei solo riuscito a fare il bambino e dire “Schopenhauer si scrive con la “C””.

    Si discute rispondendo a mozioni ben precise, arroccarsi su un “vai pure se ti piace farti aprire il portafoglio (…)” e “ma tanto io al N11 ci vado lo stesso (gne gne gne)” non e’ discutere, quindi prendo atto che non ne sei capace.

    Goditi il #11, con la sua scarsa igiene, i suoi piatti mediocri a prezzi assurdi (piatto unico vegetariano a 10 euro… eh si, un po’ di riso e due cipolle saltate a 10 euro, molto _alternativo_) ed il suo finto “sinistrismo” da rebeldiotto che gli fa appendere (quando gli fa comodo) la bandiera del Tibet alla vetrina.
    Si, quello dev’essere proprio il tuo posto.

  13. Concordo con Durthu,
    dai ragazzi basta, questa discussione non serve a niente … oltretutto prevedo un bel intervento di Ganascia che fara’ tabula rasa di tutti questi messaggi ” OT ” ^__^

  14. ragazzi…fa caldo!!! (la f pronunciata blandamente alla napoletana…) stiamo tranquilli e godiamoci quest’ultimo breve scorcio di estate…ognuno dove vuole…da 11, al deserto, al giro di boa, da galileo, alla barcarola, al gambero rosso e chi vuole dal macdonald’s!!!
    PS: chi vuole può restare a casa!!!

  15. ….finìmola con ‘sta storia! sembra “Amici” della De Filippi!

    – se ‘un vi piace: ‘un c’andate…
    – se vi piace: andateci…

    Comunque anche a me 4 Ganasciole al number 11…mi paiono veramente troppe….

  16. Secondo me non va oltre una ganascia. Ricordo perfettamente circa 1 anno fa in una delle insalate gia’ pronte in vetrina, una vistosa muffa che certo non dava l’idea di freschezza!
    Sicuramente il prezzo e’ basso rispetto il circondario, considerato poi che siamo in centro. Ma anche la qualita’ e’ dello stesso livello.
    Ampelio sono con te!

  17. siamo entrati una sera al N.11, carichi di entusiasmo e curiosità dopo aver letto e sentito recensioni positivissime, ma solo l’occhiata ha tradito davvero scarsissima igiene.
    Aspettando per un posto a sedere le conferme di ciò arrivavano purtroppo una via l’altra e così siamo andati via. Peccato
    Papi

  18. premetto che ci cono andato circa una decina di volte, quasi sempre a cena, ma mai preso pesce…

    Il posto a me piace, la carne non è male (anche se a volte è un po’ troppo cruda e non parlo della bistecca che mangio al sangue, ma di salsicce per es che devono essere ben cotte).

    Per quanto riguarda il servizio/pulizia non posso che confermare che:
    – il pane avanzato nei cestini viene rovesciato nel grande cesto dietro al bancone dove poi viene ripescato ma credo che capiti in molti altri ristoranti dove non occhio non vede
    – le posate sono buttate in un cassetto e l’unica volta che ci sono tornato dopo aver letto questo blog è che spesso le persone le prendono e si siedono senza passare dal bagno per lavarsi le mani
    – unica esperienza negativa: fetta di torta al cioccolato immangiabile (errore di ricetta o qualche ingrediente andato?), fatto notare al titolare, assaggiata e immediatamente tolta e cestinata conrelativo cazziatone in cucina…

    ciao

  19. Siamo state con delle amiche al numero 11 la settimana scorsa. Non so se chi ha scritto la recensione sia amico del proprietario (“persona colta che cita in greco?!?” – per favore…) ma onestamente tutta sta qualità non so dove l’abbia vista. I vari bussoli con la robe per il piatto misto avevano una faccia tutt’altro che raccomandabile, l’igiene del locale può onestamente solo che migliorata ed in generale, il rapporto qualità prezzo, non è che sia dei migliori (a nostro avviso). Noi non credo ci ritorneremo più, però capisco che a taluni possa piacere… bah!

  20. Abbiamo saputo da qualche giorno che il Numero 11 si è trasferito in via Battichiodi, così ieri sera abbiamo voluto provare la nuova sede. Putroppo le impressioni non sono state positive: spero che dipendesse dal fatto che devono ancora sistemarsi e organizzarsi meglio, ma rispetto alla sede di via S.Martino ci sono diverse pecche. Intanto il menu è molto meno ampio quindi la scelta è quasi obbligata; la roba che serve per apparecchiare non si prende più da soli, ma la danno direttamente quelli che stanno dietro il bancone: in questo modo si aumenta il caos tra chi ordina, chi deve pagare, chi vuole il coperto… e c’è una sola persona che deve occuparsi di tutto questo contemporaneamente. Inoltre, la carne che mi hanno servito era ghiaccissima: dalla finestrina che dà sulla cucina ho visto che prendevano il cibo da alcune vaschette di metallo, quindi mi viene da pensare che fosse tenuto in caldo semplicemente col coperchio e che magari non l’avessero nemmeno cucinato lì. Non ho visto nessuno del personale che conoscevo nel vecchio Numero 11: erano tutte persone diverse, sia al bancone che in cucina. Tra l’altro il locale è molto più rumoroso perchè praticamente i tavoli sono tutti in una sola sala invece che smistati in 2 salette (tranne 4 tavolini all’aperto). Insomma, purtroppo sono rimasta delusa: in via S.Martino non sarà stato un ristorante di lusso ma ci si mangiava benino, comodamente e in tranquillità.

  21. Per quanto ne so, il Numero 11 non si è trasferito in via Battichiodi, ma vi ha aperto una nuova sede. Quella in via San Martino non è chiusa, ma in ristrutturazione.
    Colgo l’occasione per riportare le mie impressioni su questo locale. Ci sono stato alcune volte per pranzo,visto che lavoro non lontano da lì.
    Per prima cosa, vorrei dire che il personale è mediamente simpatico come una ginocchiata nei denti, se mi si concede la licenza. E quando vado a pranzo dopo mezza giornata di lavoro, decisamente non ho voglia di farmi prendere in giro. Inoltre il cibo, se si escludono pochi piatti (come il controfiletto), è di qualità medio bassa, come basso è il rapporto qualità/prezzo (considerando che non c’è servizio). Infine, la sensazione è che l’igiene non sia proprio il loro forte. Per tutte queste ragioni, dopo attenta riflessione, ho deciso di andare al Numero 11 il meno possibile.
    Capisco comunque che possa piacere, ripeto che alcuni piatti sono decisamente buoni. Tutto considerato, a me non piace.

  22. hai ragione: non è stato chiuso il n° 11 in via s.martino! confermo che 4 ganasce sono troppe, comunque è sempre meglio di quello in via battichiodi

  23. Fermi tutti!

    Allora 4 ganasce son troppe ( anche se-ore rotundo- erano 4 ganasce date col cuore, perché di quel posto non apprezzo solo il cibo ma anche le pietre ), 2 troppo poche… suvvia: non è una pizzeria…!

    Se levi questo locale dalla panoramica di Pisa-città poi gliela dai tu un’ alternativa a quell’esercito di studenti che riescono a mangiare CON DIGNITA’ ( e la mensa è l’opposto della dignità!!!) e con la giusta spesa?

    Poi- per l’amor di Gesù- non mi tirate fuori il discorso del pane rimescolato, perché è questione di lana caprina. Mangiamo in ristoranti ( e io c’ho lavorato!sottolineato 3 volte) dove chissà che diavolo succede in cucina e magari diciamo anche -tutti goduriosi- ‘uh BONO! delicatissimo!’
    (vedere a proposito il capitolo HOSTARIA! del film I NUOVI MOSTRI di Risi/Monicelli)

    ePPOI in un posto come il N11 dove c’è PURE la CUCINA-A-VISTA ci riduciamo a notare la menatina del pane. MA PER-FAVORE: non ci facciamo venire il colpo di frusta per una spintina.

    Per giustizia famo 3, e non se ne parla più.
    Mi appello alla clemenza della corte.
    L’arringa è finita, grassie sior Giudece.

  24. io dico due e mezzo.
    la prima recensione è ridicola.
    però sono pure ridicoli altri commenti sotto che portano critiche o faziose sull’igiene o ridicole perchè chiaramente non sa come funzionano in cucina i ristoranti.

    Io dico che l’ambiente è bassino ma sufficiente, il cibo non è male, ma la spesa non è che sia poi cosi bassina.
    Quindi due ganasce, due e mezzo

  25. bravo Luigi3, ridicola nel senso etimologico del termine: ilare, festoso. Il mio atteggiamento quando mangio bene e spendo poco.
    3 ganasce, grazie.

  26. mo basta pero’…… 2, 2 e mezzo, 3, no 2, no 3, no 2, no 3…. cosi’ ci possiamo fa notte… 😀
    Per la mia personale esperienza 3 son troppe, ma se gliela vogliamo da’, stanotte ci dormo lo stesso… 😀

      1. Aggiungo, se il numero 11 è da fosse da tre ganasce, “Da Bruno” per esempio, dove cucinano davvero e hanno pure i camerieri veri, quanto dovrebeb prenderne? quattro? e l’artilafo? 6? e Pinchiorri? 10?

  27. seee Brunino costa caro..!.
    Non mi sembra pertinente l’accostamento.

    Poi vediamoli questi camerieri, a me certi camerieri mi indispettiscono e basta ( vedi lo staff Scuderie,da fucilazione, salvo qualche cameriera malcapitata).

    Alla fine ti dirò: preferisco apparecchiarmi e non dover pagare pure un servizio che- oggi- sempre più spesso consta in un sorriso tirato, innaturale, quasi offensivo ( dell’intelligenza) , nella richiesta a mitraglietta ‘tutto bene?prendete altro, eh? EH??’, in occhiatacce del tipo “quando vi levate di vi?” o, peggio, in un bicchiere di vino strappatoti di mano e portato in cucina anzitempo. Ma ripeto siamo nel campo dei gusti, come diceva Kant nella Critica del giudizio ” O bimbi qui si va avanti fino a domani…”

    ps l’Artilafo mi fa voglia di ridere

    ppss Pinchiorri E’ da 10.

  28. salve sono stata a pranzo al n. 11 l’altro giovedi prima di andare alla mostra di Chagall a Palazzo Blu.
    eravamo in quattro, e siamo rimasti molto soddisfatti, sia per l’ambiente – era appena l’una e il locale non era per niente affollato, abbiamo ordinato subito e ci siamo seduti al tavolone vicino la finestra a veder scorrere la pioggia – che per la qualità dei piatti. Io ho preso il risotto taleggio e crema di peperoni (senza panna) molto gustoso, ma delicato, il risotto cotto bene. poi ho diviso una porzione di parmigiana, più che passabile, anche se, essendo siciliana, ho provato di meglio. Il mio ragazzo ha preso un controfiletto con patata arrosto molto buono e tenero. costo dei piatti: il mio risotto 7 euro, il controfiletto 10,00. non abbiamo assaggiato i dolcini, voleva essere un pranzetto leggero, ma li proveremo un’ altra volta, perchè…CIRITORNEREMO eheh!

  29. Sono ritornata al numero 11 dopo molto tempo e ho notato porzioni ridotte e carne di qualità più scadente. Ho preso un controfiletto di manzo con patate, la carne era durina e meno abbondante del solito, le patate al forno veramente pochine. E’ capitato solo a me di notare questo peggioramento?

    1. Sono stato al numero 11 qualche giorno fa e i miei commensali hanno ordinato 3 controfiletti (uno a testa, chiaramente :)). Le porzioni mi sono parse abbondanti e sulla qualità segnalo i loro giudizi favorevoli. Almeno in questa occasione non ho visto peggioramenti.

  30. Oggi, di nuovo in trasferta pisana, ho voluto provare il Numero 11.
    Il locale è gradevole, ben ristrutturato, e anche la formula del fai-da-te non è male, basta sapere le regole, evidentemente. Piacevole anche l’acqua in self-service.
    Appena entrato ho avvertito un buon odore di cucina, appena accennato. Dopo essermi apparecchiato ho ordinato un piatto di tagliolini con broccoli e cozze. Di cozze, a dire il vero, ce n’erano pochine, ma la pasta era ben al dente, e nel complesso si facevano mangiare più che bene.
    Per secondo: tonno alla griglia con patate, e qui è cascato tutto.
    Ho sentito provenire dalla cucina un percettibilissimo odore di pesce alla piastra (non griglia!) mal scongelato, e quando mi è arrivato in tavola NON era tonno, ma vitella di mare!
    Le patate arrosto erano state cotte in anticipo, e si sentiva.
    Infine una fetta di castagnaccio in versione eterodossa, in quanto al posto dell’uvetta aveva le prugne secche: non cattivo, forse anzi la cosa migliore.
    Per tutto ciò ho speso 22 €, decisamente troppo, considerando che non c’è il servizio.
    La puzza di pesce (anzi, di “olio di pesce”) mi è rimasta nel naso per tutto il pomeriggio.
    Non ho neppure protestato per la metamorfosi del tonno trasformato in vitella (al prezzo di 12€ !), tanto NON CI TORNO PIU’.
    Due ganasce mi sembrano decisamente troppe

  31. la “vitella di mare” è il nome chic dello squalo o del delfino, che se venissero presentati col proprio nome darebbero scandalo…mai e poi mai si è sentito parlare di un pesce che si chiama “vitella di mare”…questo basta a troncare le gambe a chi lo commercializza e lo porpone in menu, peggio ancora se “sotto falso nome”…

  32. Silvestro, sei sicuro che sul menu ci fosse scritto “tonno” e non “tonnetto”? Te lo chiedo perchè ho avuto una esperienza simile a pochi passi dal n°11 (Osteria all’Artilafo) con delusione altrettanto grande… mi aspettavo un tonno e mi è arrivata una Palamita!
    Informandomi ho scoperto che “tonnetto” è un termine abbastanza generico che indica un pesce della famiglia dei tonni di piccole dimensioni (inclusa la palamita).
    Bah..

        1. Onore al Comandante 🙂 !!!! il tonno che si trova comunemente nei ristoranti e in pescheria è il filetto di tonno pinne gialle , il vero tonno rosso è quasi introvabile (se lo accaparano i giapponesi) e per ragioni etiche sarebbe meglio non commercializzarlo rischia l’estinzione …..la pamamita , il tonnetto alalunga, il tonno alletterato sono tutti tonni del nostro mare e se sapientemente cucinati sono di gran lunga superiori al comune tonno pinne gialle . La chef Debora Corsi del ristorante la Perla del mare di San Vincenzo è una “maestra” nell’utilizzo della palamita . La vitella di mare invece usava negli anni 80 assieme ai Duran Duran 😉 … se te l’hanno data al posto del tonno io l’avrei rimandata in cucina 🙂

  33. …se non erro viene commercializzata anche col nome di smeriglio, che comunque e’ sempre uno squaletto.
    Assomiglia piu’ allo spada che al tonno, completamente diverso per forma e colore.
    Ma il vero lupo di mare sei te Silvestro, non vado oltre perchè affogo, poco ma sicuro 🙂

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