Ristorante Butterfly – Lucca (Lu)

Salve a tutti,
qualche tempo fa ho scoperto che potevo trovare uno stellato michelin ad una distanza ragionevole da casa mia. Per di più, leggenda narrava che i prezzi fossero addirittura abbordabili. Come lasciarsi sfuggire un’occasione del genere?
Non appena si è presentata l’occasione degna, mi sono recato da Butterfly, in quel di Marlia, vicino a Lucca. Il posizionamento non è forse dei più felici, essendo collocato sulla statale del Brennero in una zona quasi-industriale. In ogni caso il locale è ricavato da quella che sembra essere una vecchia casa colonica, ben ristrutturata, con l’aia trasformata in un bel giardino all’italiana. Appena entrati, veniamo accolti dalla caposala (che credo essere uno dei proprietari, ma potrei sbagliare). Veniamo accompagnati al nostro tavolo: l’ambiente è elegante ma non opprimente, di un’eleganza sobria con appena un pizzico di barocco che a me non dispiace (ma ammetto che queste valutazioni sono molto personali).
Ci viene servito un amuse bouche (bocconcini di pesce fritto) accompagnato da un metodo classico rosè, per placare lo stomaco durante la consultazione del menù.
Optiamo inizialmente per due antipasti: delle cappesante avvolte nel prosciutto, ed una fantasia costituita da un tortino di asparagi con uovo di quaglia, uno sgonfiotto di crescenza su coriandoli di mortadella, ed un altro piatto che proprio non riesco a ricordare (chiedo venia). Buonissime le cappesante, buono nel complesso l’altro antipasto, con una punta positiva sullo sgonfiotto ed un “se ne poteva fare a meno” sul tortino, senza infamia e senza lode.
Proseguiamo con due primi: delle linguine al sugo di razza e dei tortelli con ripieno di bufala e sugo di pomodoro con tartare di gamberi. Veramente notevoli le linguine: porzione più che ragionevole, ed il sugo di razza era  davvero memorabile. Molto buoni anche i tortelli, anche se più “scolastici” rispetto all’altro piatto.
Infine due dessert: una selezioni di cioccolatini accompagnati da un bicchiere di sherry, ed una mousse con fragole. La mousse era veramente deliziosa, così come lo sherry; purtroppo devo dire di essere rimasto un poco deluso dalla selezioni di cioccolatini: sono un assiduo frequentatore della cioccolateria Slitti (uno dei più famosi cioccolatai italiani, che per mia fortuna risiede a due passi da casa mia) e, di tutta l’assiette, solo un paio reggevano il confronto. Per dovere di cronaca, aggiungo che la cucina ha offerto una mousse di yogurt e lamponi nell’attesa del desset da noi ordinato, veramente molto buona.
La cena è stata accompagnata da una bottiglia di vino bianco, nello specifico un Vermentino di Bolgheri “Guado al Tasso”, proposta con giusto ricarico.
La spesa è stata di 65 euro a testa.
Particolare menzione per il servizio: attento e puntuale, ma mai invadente. Volendo cercare il pelo nell’uovo, posso dire che il vino è stato portato un poco fuori temperatura, ma ci è stato comunque lasciato nel cestello da ghiaccio, quindi l’inconveniente si è avvertito solo al momento del primo assaggio.
Giudizio finale: cinque gansce (aggiornato 19/08/2009).

5 ganasce
Aggiungo una nota personale: dalle mie parti non credo sia molto facile poter avere una tale qualità, sia nel cibo che nel servizio, a questi prezzi. Se avete un’occasione particolare da celebrare, e cercate un locale con la giusta atmosfera, direi che questo posto può essere un’ottima scelta. Ma, ripeto, questa è un parere del tutto personale, attendo eventuali smentite.

Ristorante Butterfly
S.S. del  Brennero 112
Marlia (Lu)
http://www.ristorantebutterfly.it


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Elephant Bistrot – Livorno.

All’inizio dell’Estate, mi son trovato in piazza Mazzini, ad una sorta di fiera in cui, stranamente, non c’era niente da mangiare. Ho

Il Caminetto – Montaione (Fi)

Per alcune circostanze che qui non interessano, mi sono trovato nei giorni passati a Montaione. Su segnalazione di una persona del posto,

42 risposte

  1. Nooo!!!
    Ci volevo andare io e postare la recensione per primo!!!
    Comunque andrò e vi dirò anche la mia.
    Magari prenderò anche un secondo così vi dico le impressioni anche su quelli.
    Anzi, a quanto mi risulta dovrebbero avere anche dei menù degustazione…me lo confermi Durthu?

  2. Ciao Les Gourmets! Si, ti confermo, mi pare abbiano un menù di pesce a 65 euro ed uno di carne a 55 euro; non ricordo se ci sono i vini in abbinamento…

  3. Io ci sono stato un annetto fà e sinceramente non ricordo con precisione il menu, che era molto fantasioso, con qualche ottima preparazione, ma in generale dava l’idea di grandi intenzioni non interpretate al meglio.
    Ricordo però la spesa (70€ a testa) e ricordo che in più d’una occasione hanno avuto cadute di stile. Due esempi? Il secondo (carne) freddo e il vino (rosso) gelido.
    La serata era di fine estate ma fresca e umida, e sotto il telone i posti lontani dalla stufetta (io compreso) dopo un po’ hanno iniziato a battere i denti, e posso assicurarvi che sono tutto meno che freddoloso.
    Calembour di serata: vengono a portare via uno dei cestini del pane, cadono dei pezzi sulla tavola, li mettono nell’altro e portano via quello vuoto (invece di riportare un cestino pieno).
    Salta una lampadina e arriva uno dei due che monta su una sedia in mezzo ai commensali e la sostituisce.
    Si potrà dire che sono un po’ sega con certe pretese, ma 70€ a testa senza pesce sono tantini e impongono un certo stile.
    La mia esperienza è stata da tre ganasce non di più. La mia, ovvio

  4. Non so che dire. Magari nell’ultimo anno si sono un po’ “registrati”. In effetti la stella è stata assegnata recentemente. Aspettiamo conferme, dunque.

  5. Beh, per me è un po’ il posto da “grandi occasioni”. Ci sono stato una volta, sono stato benissimo, ma non crede di tornarci a breve, a meno di un inaspettato e cospicuo aumento di stipendio ^_^

  6. Finalmente anche noi siamo riusciti a concederci una serata al Butterfly.
    Confermiamo quanto detto da Durthu a proposito dell’ambiente curato, di gusto, con una menzione particolare per la comodità delle sedie. Appena arrivati ci è stato portato insieme al menù un bicchiere di metodo classico spagnolo e le solite palline di pesce fritto molto apprezzati.
    La nostra scelta è ricaduta sul menù degustazione di carne, che è stato anticipato da un pre-antipasto offerto dalla casa: un simil-sushi con alga nori, riso e carota e un cubo di tonno marinato nell’aceto di sesamo e salsa di soia su letto di germogli di soia, quest’ultimo il miglior tonno assaggiato finora…e siamo solo al pre-antipasto!!!
    Inizia la vera cena: prosciutto di cinta su cialdina croccante servita con dell’uva e un aspic di fichi e noci come primo antipasto, poi una tartare di manzo condita con olio alla brace servita con un cannolo ripieno di insalata russa su salsa di cerfoglio, carne eccezionale e in bocca una sensazione di affumicato veramente azzeccata. I primi: tortelli di pasta alle nocciole ripieni di zucca con sfoglie di fois gras e crema di amaretti, piatto molto ricco nel sapore, ma nel complesso equilibrato, seguito da spaghetti in crema di fagioli zolfini con cavolo nero croccante e lardo…la sensazione del cavolo croccante unita al sapore di vero piatto della tradizione toscana lo hanno reso uno dei piatti meglio riusciti della serata, quasi una destrutturazione della zuppa toscana. Come secondo un controfiletto di bue con fagioli di Sorana e olio aromatizzato alle erbe, semplice ma estremamente ben fatto, carne morbidissima, saporita, cottura semplicemente perfetta. Come vino una bottiglia di Pinot Nero Abbazia di Novacella, buono ma non eccelso. Infine ci viene servita come pre-dessert una composta di carote con crema al limone e filetti di mandorle tostate che ha anticipato una sfera di cioccolato bianco e nero ripiena di pere saltate, crema di cioccolato e piccole palline croccanti con guarnizione di crema di nocciole. Caffé e una tisana molto apprezzata prodotta nella stessa abbazia del vino.
    Il prezzo è stato di 140 euro in due (menù degustazione a 50 euro, vino 30 euro, acqua, caffé, tisana).
    Per concludere, un’esperienza molto piacevole e rilassante, che non ci ha assolutamente fatto rimpiangere i soldi spesi. La sensazione che ci ha dato è che effettivamente la cucina sia ad un livello superiore, soprattutto considerato il rapporto qualità-prezzo.
    Unico neo: non capisco come mai in questo tipo di ristoranti debbano far pagare un caffé 3 euro.
    Ad ogni modo quando possiamo ciritorniamo…

  7. salve a tutti sono marco (complimenti per il sito mi registrerò a breve) voglio dire la mia sul ristorante Butterfly. Sento di poter esprimere un giudizio perchè in questo ristorante ci vado gia da qualche anno 4/5 volte l’anno, gia prima della stella. La cosa piu importante credo sia la costanza infatti mai e dico mai ne sono uscito benche minimamente deluso e in diversi anni non è cosa da poco, ho sempre optato per il pesce. Tante volte mi dicevo oggi provo la terra ma poi non resisto. Un antipasto che sento di consigliare a chi piace è la cruditè, comunque un menù che varia nel tempo sempre ricercato ma con qualita, per me, indiscutibile. Personalmente ho sempre preso antipasto, primo, secondo, dolce e una bottiglia in 2 e la spesa si attesta sui 85 90 € circa. Per le prossime volte cercherò di fare un resoconto piu accurato come siete ben abituati qui ciao marco

  8. ciao di nuovo sono marco quello che ha scritto il precedente massaggio, solo una cosa mi sono dimenticato… non sono per nulla d’accordo sulle 4 ganasce ne merita 5 e piu

    marco

  9. Con il menù degustazione si riesce a spendere un pochino meno…con il sacrificio della scelta.
    Occhio alla punteggiatura…;-)

  10. Ho avuto il piacere di tornare da Butterfly lunedì scorso. Posso confermare quanto di buono è stato detto su questo locale. Anzi, ho trovato una postiva evoluzione nella presentazione dei piatti. Inoltre, al contrario della mia precedente visita, ho potuto assaggiare un dessert veramente notevole.
    In considerazione dell’introduzione della sesta ganascia e del risultato positivo di questa seconda visita, aggiorno il voto a 5 ganasce.

  11. …e votiamo anche la recensione perché ha contribuito a metterci la curiosità di provare questo locale, che ci è piaciuto (e ci piace) proprio tanto…

  12. Non sono riuscita a votare…forse è il mio pc un pò pacco…o la rete del lavoro troppo protetta…stasera ci riprovo!!

  13. Grande location, amo questo ristorante al punto che ho fatto anche il pranzo del matrimonio.

    Un paio di volte all’anno merita una visita.
    L’ho sempre consigliato ai miei amici (per una cena a base di pesce) e mi hanno sempre ringraziato.
    Non rimpiango mai i soldi spesi… e non è poco al giorno d’oggi.

    Per me merita 5 ganasce.

  14. Al Butterfly ci ritorno sempre con piacere. Ieri sera degustazione di mare per due, e un vino bianco da 375 Gewurztraminer.
    Prima della degustazione c’è stato offerto un flute di bollicine e polpettine di mare, e un’entrè composta da salmone selvaggio ripieno di uova di salmone, riduzione di arancia, e un involtino di formaggio caprino.
    La degustazione cambia spesso, nelle volte che ci sono stato non ho mai trovato niente di simile, ed era composta da (non mi ricordo esattamente i nomi):
    tartare di tonno con piccola caponatina e un tortellino su un passato di fagioli;
    capasanta su crema di patata e chip di olive con spaghettini al nero di seppia;
    fettuccine al verde con calamari;
    saccottini ripieni di cicale con sugo di arselle;
    gallinella di mare accompagnata da carciofi, pioppini e pasta foglia ripiena di speck;
    per pre-dessert una crema chantilly al cocco, con pezzetti di ananas e gelatina all’ananas;
    non è uno strudel (una composizione a strati di mela cotta, croccante di mandorle, gelato al torroncino, il tutto adagiato su una salsa di mele);
    e per finire ci è stata portata della frutta essiccata.
    Il prezzo della degustazione era di 55 euro a testa, 2 bottiglie di acqua 6 euro, il vino 12, per un totale di 128 euro.
    Il tutto condito da un servizio attento e mai invadente, e da un’ottima tempistica.
    Ciritorno appena posso, perchè merita.

  15. Sono andato ieri sera a festeggiare l’anniversario: visto che Foresta era chiuso il giovedì e da Romano ci siamo andati abbastanza di recente, mi sono affidato al mitico Ciritorno e ho scelto insieme alla signora questo Butterfly da 5 ganasce. Delusione cocente: massimo 3 ganasce.
    Noi non usciamo spesso, ma quando esco voglio mangiare bene, il prezzo non importa, ma voglio una “nuova esperienza”, ieri sera mi dispiace ma non è stato nemmeno lontanamente così.
    Passo ai dettagli: ambiente elegante, curatissimo nell’arredamento quanto nell’oggettistica, veramente molto bella e funzionale, dai bicchieri ai portacandela e servizio ineccepibile, con cameriere gentile, non invadente, preparatissimo e molto attento (forse un po’ al di sotto la signora che penso fosse la proprietaria).
    Abbiamo scelto 2 menu degustazione di mare a 55€ l’uno + un bicchiere di vino ciascuno per un conto totale di 127€.
    Ci hanno portato:
    – benvenuto: crocchette fritte di pesce con bicchierino di prosecco
    – offerta dello chef: trancetto di tonno crudo con filini di porro, crema di avocado e gocce di miele speziato
    – antipasto 1: tartara di tonno con ratatouille e tortellino in crema di fagioli giallorini
    – antipasto 2: cappasanta alla piastra con puré di patate, chip di oliva e spaghettini al nero di seppia conditi con bourguignonne
    – primo1: ravioli al nonsoche con cappasanta in ridotta di pomodoro
    – primo2: paccheri di gragnano con calamaretti e bottarga di muggine in crema di piselli
    – secondo: gallinella al cartoccio con funghetti, carciofi e cornetti di pasta fillo con speck e patate
    – predessert: mousse di stracciatella su pane croccante al liquore
    – dessert: fragolosissimo, ovvero barra di spuma di cioccolato su gelatina di fragola, con fragola a fette, riduzione di mosto e aceto balsamico + spuma di caipiroska alla fragola
    – pane: panini al burro, alla cipolla, alle olive, integrali e schiacchiatine all’origano

    Tutti i piatti erano bellissimi a vedersi, curatisismi nell’estetica, nell’impiattata, nell’accostamento dei colori, nella ricerca del materiale e nella ricercatezza degli accostamenti, ma, mi sia permesso, è stato come ascoltare fusion scadente: roba cerebrale che non ti tocca. Uniche menzioni per il prosecco iniziale, la crema diu avocado e la mousse di stracciatella, che erano buone, anche se niente da strapparsi i capelli, il resto ripeto, gusti assolutamente “ordinari”.
    Probabilmente il rapporto qualità /prezzo è notevole, ma da un 5 ganasce mi aspetto qualcos’altro e, sia chiaro, niente di strano, va benissimo anche l’approccio “scolastico” vecchio stile di Romano, ma qualcosa che mi faccia dire “Buono questo!”, quello sì.

    P.S. Le porzioni erano decisamente scarse, non che avrebbe spostato di uno iota il giudizio, ma per completezza di informazione.

  16. Dunque… se Ciritorno deve rivedere l’assegnazione delle ganasce…forse la Michelin deve rivedere quella delle stelle???… che Lorenzo e la Butterfly abbiamo entrambi una stella è per me un mistero…un GRANDE, ENORME mistero!!! non capisco come sia possibile!!!
    ob.noxious qui sopra dice il vero quando scrive “Tutti i piatti erano bellissimi a vedersi, curatisismi nell’estetica, nell’impiattata, nell’accostamento dei colori, nella ricerca del materiale e nella ricercatezza degli accostamenti” MA, nella mia cena:
    i due antipasti (il tonno rosso in tartare con guacamole in sfoglia di grana e le capesante reali in zuppetta fredda di melone speziato) erano ottimi… i primi erano slegati…e poi nei ravioli con cappesante il pomodoro “devastava” la delicatezza del piatto… il secondo (gallinella di mare cotta nel cartoccio con funghi pioppini e carciofi morello + raviolo di patate allo speck) era “normale” e poi se il dessert è il “fragoloso” (una “pesata” alla fragola) il predessert non può essere una mousse di yogurt con (tanta) fragola !
    Il servizio è nella media e l’interno del ristorante poteva essere molto più bello (gran potenziale sfruttato fino ad un certo punto!).

  17. …scusate ma mi son perso! …non so piuuuu’ uuuu, il sapore che ha ….. qualcuno canticchiava un po di tempo fa’ 🙂 ma questo ristorante a chi piace ? è valido ? gli ultimi commenti m’han confuso l’idee, lo so’ ci vuol poco 🙂
    …e’ tutto meraviglioso, ma non sento le campane mangiando, ma bevendo si 🙂
    …dicendo questo, piu’ o meno mi sento in linea con i post precedenti 😀
    solo per capire , senza offesa per nessuno eh 🙂 saluti

    1. Per me rimane un ottimo ristorante e in Lucchesia rimane sicuramente tra i migliori, non so dire se valga o meno la stella michelin che deve rispecchiare una serie di criteri, sicuramente anche tra i ristoranti a cui è stata assegnata una stella ci sono delle belle differenze ma non credo che sia questo il problema. A me piace, i prezzi sono molto onesti, ha una cucina non tradizionale, ma non di quella creatività che è fine a se stessa, per cui quando posso ci ritorno.

      1. Robinson, mi trovi assolutamente d’accordo…Secondo me, soprattutto se si prendono in considerazione anche i monostellati francesi, Butterfly è assolutamente nella media (se non sopra).
        Poi, come tutto, il posto e la cucina possono più o meno piacere, ma resta il fatto che il prezzo è assolutamente concorrenziale per il servizio, i menù e l’ambiente che offre.
        Anche noi ci torniamo sempre volentieri…

  18. Non dico sia un ristorante dove si mangia male. dico che mi aspettavo di più. that’s it. Preferisco altri locali…poi, che in lucchesia sia uno fra i migliori…beh,può essere… anzi, considerando ciò che offre la lucchesia..lo è.
    Come ho detto, gli antipasti erano molto buoni.
    i primi: i ravioli soffici alla scamorza su frullato di pomodori datterini al basilico con capesante reali cotte a 70 gradi e caviale di olive taggiasche: la delicatezza dei ravioli era DEVASTATA dalla salsa di pomodoro – i paccheri artigianali di gragnano con calamaretti e purea di pisellini novelli e bottarga di muggine: slegato.
    il secondo non me lo ricordo già più.
    il predessert non può essere uguale (o MOLTO simile) al dessert.
    La mia esperienza da Lorenzo è un altro pianeta.
    …. indubbiamente alla Butterfly si spende meno (ma si gode anche MOLTO meno!).

    1. Ci siamo forse fraintesi, non è una mera questione di prezzo, le critiche da te esposte ci stanno tutte, però per la mia esperienza (ci sono stato 3 volte) è un ristorante che si distingue, ci possono essere delle pecche ma abbiamo anche una sensibilità diversa che può portare a giudizi contrastanti. Il fatto però che Lorenzo applichi prezzi equivalenti a quasi il doppio non credo sia da sottovalutare. Ho commentato solo perchè dal tuo commento dal mio punto di vista ne esce tutto sommato un giudizio negativo e per me così non è, poi ovvio ognuno rimane della sua opinione!

    2. Non è una questione SOLO di prezzo, ma ANCHE di prezzo. Certo, sicuramente se vado da Pinchiorri godo ancora di più, ma purtroppo non tutti si possono permettere di spendere certe cifre per una cena al ristorante, e probabilmente per tanti anche 50 euro in più a persona fanno la differenza.
      E’ per questo che dicevo che, rapportato quanto si spende alla qualità del servizio e a quello che mangi, per me, che ci sono stata diverse volte, Butterfly ha veramente un buon rapporto qualità/prezzo, ti permette magari di mangiare dei piatti discreti, con un servizio accorto e una bella location senza doverti svenare. Tutto qui, poi sicuramente ci saranno monostellati che a Butterfly non gli puliscono nemmeno le scarpe, ma sono dell’idea che il costo in qualche modo debba almeno in parte influire sul giudizio.

  19. quoto i gourmet, sono molto d’accordo.
    Ad esempio, a Londra ci sono dei monostellati che al Butterfly non gli puliscono neanche le scarpe, spendendo di piú.

  20. La stella del Butterfly credo dipenda da molte variabili di mercato… Diciamo che uno si aspetta di più. Le cadute di stile sono numerose e la qualità del servizio è un terno al lotto, visto che il personale cambia continuamente. E per me anche la continuità è un valore da considerare in un risorante che ambisce all’eccellenza. Per cui diffido assai delle vetrine tronfie di adesivi e che poi non riflettono una effettiva qualità, intendendo per essa la buona valutazione di tutte le componenti che ruotano attorno ad un’attività ristorativa. Insomma, in una parola direi che è tutta fuffa come le tende di organza che invadono il locale.

  21. Raro, anzi rarissimo, trovare la bravura, la gentiliezza e la competenza deil’intero staff del butterfly, almeno dalle nostre parti. Noi veniamo spesso da 50 km di distanza e le cene li valgono tutti.
    Un conto poi che se non è da pizza e birra è assolutamente proporzionato alla qualità del servizio, delle materie prime e della straordinaria abilità culinaria ed estetica delle presentazioni.
    Ricarichi sui vini particolarmente onesti.
    Assolutamente da non perdere!
    Rilassarsi e farsi coccolare…

  22. Cinque ganasce meritate!
    Concordo con chi ha già espresso giudizi positivi su questo locale, dove qualche giorno fa ho trascorso, con moglie e coppia di amici, una bella serata.
    Ottima cucina, con piatti creativi (ma senza la pretenziosità spesso notata altrove), legami con il territorio non rinnegati, belle presentazioni. Ingredienti di qualità commisurata al livello del locale (una stella michelin).
    Ci si diverte molto nella scelta alla carta, che presenta – mi pare di ricordare – una dozzina di proposte per ciascuna delle tre portate, equamente divise fra terra e mare. E’ anche possibile optare per due tipi di menù-degustazione (terra e mare), con il vincolo che tutta la tavola scelga lo stesso menù.
    Abbiamo cenato all’aperto, nel bel giardino allestito con tende e gazebo, di semplice eleganza. Complessivamente un gradevolissimo ambiente.
    Servizio corretto (con qualche piccola sbavatura, se pensiamo alla stella michelin, ma assolutamente perdonabile, comunque, perché non di rilievo). Ci si sente comodamente a proprio agio, piacevolmente rilassati, senza “oppressioni” da eccesso di premure o di presenza “affettata” del personale, in ogni caso attento ed abbastanza efficiente.
    Carta dei vini interessante, solo un po’ scarna per quanto riguarda le regioni del sud. Ricarichi non eccessivi, anche in considerazione del livello del locale (forse, avere una carta più estesa potrebbe non consentirlo).
    I prezzi: a mio parere decisamente interessanti, per chi voglia provare una cucina di ottimo livello senza dissanguarsi. Ovviamente non si spendono cifre da trattoria popolare, ma il rapporto qualità/prezzo è, secondo me, molto elevato: i due menù degustazione costano 60 euro a persona (bevande escluse), mentre la carta consente scelte che – mi pare – variano all’incirca da 16 a 22/25 euro per gli antipasti, da 18 a 25 per i primi e da 20 a 30 per i secondi; i dolci sono quotati 11 euro. Nella carta dei vini ci sono bottiglie valide anche a meno di 30 euro. Sono offerti un calice di champagne e alcuni stuzzichini per il benvenuto e per accompagnare la lettura della carta, nonché un pre-antipasto e un pre-dessert. Si trovano spesso locali di qualità inferiore con prezzi analoghi a questi.
    Solo alcune impressioni sui piatti: eccellente tartare di tonno, accoppiata con una interessante e valida “cassata” di tonno, ovvero filetto (crudo) che ricopre una quenelle di ricotta con granella di pistacchio nell’amalgama; superlativo il piccione al forno, accompagnato da fico caramellato: mi commuovo al ricordo del sapore e della perfetta cottura! Il miglior piccione assaggiato nella mia vita (è uno dei piatti che ordino con frequenza, quando lo trovo in proposta). Belli e ottimi (a detta di chi li ha mangiati) tutti gli altri piatti ordinati. I dessert – comunque validi e golosi – non ci hanno entusiasmato quanto il resto. Quantità delle porzioni a mio parere giuste.
    Bevuti una discreta ribolla gialla e, soprattutto, un ottimo pinot nero, il Praepositus Riserva 2007, Cantina dell’Abbazia di Novacella, un Blauburgunder che, a prezzo competitivo, può tenere testa a un bel po’ di Bourgogne.
    In conclusione, una gran bella scoperta.
    Ciritornerò (con moderazione, visti i prezzi non bassissimi, ma molto volentieri …. visti i prezzi non altissimi, la qualità e la piacevolezza del posto). D’altronde, parafrasando un noto politico …. uhè ragassi, le stelle michelin non le danno mica coi punti della spesa alla Coop!

  23. Un sabato di aprile io e la dolce metà siamo stati al Butterfly per festeggiare una ricorrenza. Il ristorante è ospitato in un bel casolare ristrutturato con rustica eleganza con qualche nota moderna (vedi i lampadari). Ci siamo accomodati nella prima saletta del primo piano. Mentre studiavamo il menù e la carta dei vini ci è stato offerto un aperitivo. Il menù si divide tra piatti di mare e di terra, offrendo in totale 6 / 8 proposte per ogni portata. Ci sono poi due menù degustazione a 60 EUR da ordinare per tutto il tavolo.
    Per assaggiare più piatti abbiamo optato per il menù degustazione di mare. La carta dei vini è ampia e con ricarichi nella media per il livello del locale. Abbiamo deciso di provare la degustazione di 4 bicchieri in abbinamento al menù degustazione a 25 EUR a testa.

    Questa la sequanza dei piatti e dei vini (i piatti sono elencati come scritti sul menù, con una mio breve commento…):

    Aperitivo (offerto)
    – Bignolini alla crema di arachidi
    – Tonno con riso selvaggio
    Cubetto di tonno crudo affiancato da un tortino di riso selvaggio con brunoise di verdure e strisciata di riduzione di soia.
    – Calice di champagne (Brut Francois Montand)

    Antipasti
    – Tavolozza di gamberi: Sparnocchi nostrali tostati al burro di cacao e cannoli croccanti con soffice al mascarpone su pave’ di lamponi e veli di cioccolato speziato.
    Una piastrella rettangolare di gelatina di lamponi con sopra due sparnocchi marinati al cacao e un cannolo con crema al mascarpone, affiancata da cioccolato piccante.
    Gamberi molto freschi e fragranti, bel contrappunto dolce-acido dei lamponi, interessante la marinatura al cacao e la salsa al cioccolato. Un’ottima partenza.
    – Mare e terra: Capesanta reale su soffiato di patata rossa all’anice stellato, crudo di carciofi e maionese ai pinoli tostati.
    Una noce di capesanta rosolata su una spuma di patate e sovrastata da lamelle di carciofi, affiancata da una maionese ai pinoli e grani di sale affumicato.
    Bel gioco di consistenze (il morbido delle patate e il croccante dei carciofi), cotture (crudo dei carciofi e della maionese, capesanta ben caramellizzata), profumi.
    – Vino: Trebbiano Bio di Vinci 2010 (non mi ricordo il produttore…)

    Primi
    – Risotto..Capiroska: Riso Carnaroli selezione Acquerello sfumato alla vodka e mantecato alla robiola con salmone selvaggio affumicato ai legni nobili, profumo di lime e mela verde.
    Risotto mantecato nella robiola con scorze di lime, con tre torrette composte da strati di salmone affumicato e mela verde, sormontate da uova di salmone.
    Anche in questo piatto un bel gioco di contrasti tra il grasso della robiola e del salmone e l’acido del lime e della mela verde.
    – Spaghettoro: Spaghetti trafilati in oro Verrini, seppioline con il loro nero, scarola liquida.
    Tagliolini con seppioline, mantecati nel loro nero su un reticolo di scarola centrifugata, affiancati da polvere di bottarga.
    Interessante l’idea di mettere la nota erbacea aromatica in fondo al piatto (reticolo di scarola) invece che sopra (prezzemolo o affini..).
    Tagliolini al nero giustamente sapidi e gustosi.
    – Vino: Vermentino Pagliatura, Fattoria di Magliano, 2010

    Secondo
    – Una folata di iodio: Il dentice nostrale in guazzetto di cicale con gnocchetti di patata profumati al limone e crostino alle arselle.
    Trancio di dentice con la sua pelle croccante, circondato da un crostino alle arselle in rosso, tre gnocchetti al limone e tre cicale, il tutto adagiato su fondo delle stesse cicale.
    Piatto gustoso, dentice saporito e dalla cottura impeccabile, crostino alle arselle forse un pò slegato dal resto, cicale leggermente troppo fredde.
    – Vino: Languedoc Chardonnay 2009 (non mi ricordo il produttore…)

    Pre-dessert (offerto)
    – Bicchierino di fragole con crema al mascarpone e cioccolato.

    Dessert
    – Gianduiotto: Frolla calda con crema colante al gianduia, banana caramellata al rum e salsa al karkadè.
    Barchetta di pastafrolla ripiena di crema alla gianduia affiancata da due banane caramellate, unite da una fettina sottile di banana tagliata longitudinalmente ed essiccata.
    Bel dolce, anche se la crema alla gianduia non è impeccabile, forse un po’ granulosa.
    – Vino: Moscato greco (non mi ricordo il produttore…)

    Caffè servito con frutta essiccata (arancia e mela) su un letto di zucchero.

    Conto: 178 EUR (60 X 2 i menù degustazione + 25 X 2 per i vini + 8 per acqua e caffè).

    Cena eccellente, servita in un ambiente piacevole, con servizio puntuale e non invadente. Tempi giusti (circa 3 ore per l’intera cena), ben sincronizzato il servizio dei vini al bicchiere (in altri posti ci è capitato di avere il vino servito a piatto quasi finito..). Preparazioni leggere e gustose, con piacevoli giochi di consistenze, temperature e colori. Materie prime di eccellenza e presentazioni coreografiche. Solo un paio di imperfezioni nel secondo e nel dessert, ma si tratta di “peli nell’uovo”.
    Non mi ha entusiasmato la degustazione dei vini: per 50 EUR in due si poteva bere di meglio, con 35/40 EUR per una bella bottiglia di bianco e 10/15 EUR per due bicchieri di vino dolce.
    Spesa alta, ma proporzionata alla qualità di quanto servito.
    Cinque ganasce belle piene per un posto affidabile quando si è disposti a spendere un po’ di più per qualcosa di speciale.

  24. Da anni volevamo provare questo ristorante e non l’avevamo mai fatto, poi ci siamo stati due volte nel giro di dieci giorni.
    Infatti in occasione della prima visita ci hanno dato un depliant che pubblicizzava un’iniziativa interessante del Consorzio Grandi Cru della Toscana: una serie di ristoranti offrivano menù a prezzo fisso (e conveniente in rapporto alla spesa media..) e il Consorzio offriva i vini. Nel caso del Butterfly si poteva gustare un interessante menù di terra con vini abbinati per un totale di 50 EUR a cranio. Raschiando il fondo del portafoglio, abbiamo sfruttato l’occasione di fare il bis quasi a metà prezzo.

    Ecco la lista dei piatti e dei vini che ci sono stati serviti:

    Antipasti
    – Aringa affumicata su crema di fagioli cannellini, con noci di Macadamia, crema di olive nere, sedano e cipollotto
    Crema delicata con trancetto di aringa sapida e gustosa, interessante la nota croccante del sedano.
    – Quiche di asparagi su fondente di parmigiano con ovetto di quaglia e tartufo primaverile
    Buon tortino con base cremosa di parmigiano e tetto di uovo di quaglia morbido e cremoso, scagliette di tartufo non molto saporite.
    – Maialino della Garfagnana morbido e croccante con salsa alle erbe di campo e croccante di ceci.
    Cubo di maialino con strati di carne sormontati da cotenna croccante, barretta al gusto di cecina e gustosa crema alle erbette ed aglio. Ottimo piatto, bella rivisitazione con rimando alla bistecchina di maiale con i rapini.
    – Vino: Vermentino Moris 2011

    Primi
    – Come una pizza: Fusilli trafilati in oro, colatura di alici di Cetara, frullata di pomodoro Pendolino, gocce di mozzarella e mollica croccante.
    Salsa di pomodoro a specchio con una decina di fusilli ricoperti di pane gratinato intervallati da gocce di mozzarella. Presentazione originale, buoni i fusilli con la nota croccante del pane, gustosa la mozzarella, colatura di alici un po’ nascosta.
    – Cappelletti pane e mortadella: mortadella tradizionale di Bologna, pistacchi di Bronte e gocce di squacquerone.
    Tre cappelletti con ripieno di mortadella (in basso) e pane (in alto), su crema ai pistacchi e basilico. Molto gustosi i cappelletti, nella salsa il gusto del pistacchio era un po’ sovrastato dal basilico.
    – Vino: Castello Ginori (Merlot e Sangiovese) Ginori Lisci 2008

    – Fracosta di manzo Angus con patata rossa al fumo di olivo, salsa di coda e ruchetta selvatica croccante
    Purea di patate dalla nota affumicata usata per comporre un recinto quadrato, con al centro la salsa di coda e le fette di carne con sopra la ruchetta. Carne gustosa ma un po’ grassa, salsa leggermente meno consistente e calda del dovuto.
    – Vino: Nambrot Tenuta di Ghizzano 2004

    Dolci
    – Pinacolada: bicchierino con brunoise di ananas con gelato al cocco e liquore
    Pre-dolce divertente e gustoso.
    – Fragolosissima
    Variazione di fragole: tortino con fragole, crema alle fragole e barretta di cioccolato con fragole.
    – Vino: VinSanto Sorelle Palazzi (Terricciola) 2004

    Avendo provato diversi piatti in queste due cene posso trarre qualche conclusione. Non sono mai stato da Lorenzo (magari prima o poi colmerò la lacuna), ma una decina di ristoranti stellati li ho provati: il Butterfly mi sembra che possa stare meritatamente nel gruppo. I piatti non sono esenti da qualche difetto, ma non sono mai banali. Ben presentati, con accostamenti spesso originali, gustosi e leggeri. Le porzioni le ho trovate giuste: siamo usciti entrambe le volte satolli e soddisfatti.
    Leggendo le vecchie recensioni mi sembra che i prezzi siano un po’ cresciuti negli ultimi anni, ma il rapporto qualità / prezzo lo giudico ancora favorevole rispetto a posti di pari livello.
    Confermo cinque ganasce belle piene e ci ritorno! (sperando in un’altra cena “promozionale” a questo prezzo!)

  25. Menu degustazione di pesce: 65 euro accranio+bevande, domenica a pranzo, un cardo bestia. Raramente ho speso meglio i miei soldi: 80 euro a persona sembrano tanti, ma fatti 2 conti su qualitá e quantitá, ci sarebbe da dare del furfante a tanti ristoranti che costano un terzo. Piazzate una pala nei gazebo.

  26. Qualche giorno fa sono tornato assieme alla mia signora al butterfly memore di una prima ottima esperienza. A differenza dellla volta precedente, abbiamo avuto il piacere di stare in giardino sotto il gazebo: molto verde, temperatura gradevole, poche zanzare (avranno fatto un trattamento? se si’.. bravi!) e tendaggi da rivedere.
    Partiamo con un calice di bollicine e un amouse bouche (cubetto di pappa al pomodoro. buono) offerti dalla casa, seguito da un pre-aperitivo (panzanella di tonno rivisitata. Ottima, molto delicata) anch’esso offerto.
    Come antipasti prendiamo una caprese di astice (spettacolare e abbondante l’astice, troppo deciso invece il gusto del san marzano scottato… pero’ era fantastica la guarnizione: un pomodorino ripieno di pane croccante.. eccezionale per bocca e occhio.. peccato era uno solo!) e un tris di baccalà (in tempura, in cottura lunga a 70° e salato con caprino. buono).
    Dopodichè arrivano i secondi e finalmente mi ricordo perchè mi sono deciso a tornare! Per me arriva un filetto di orata in crosta con salsa al limone, per mia moglie un tonno con pesto, sformatino di olive (mi sembra), e cipolle finissime caramellate. Ottimi, raramente ho assaggiato dei piatti di pesce così ben fatti (specie l’orata).
    Infine il dolce:
    la quercia per mia moglie (una sorta di tronchetto di pasta fillo con tiramisù all’interno. buono) e un fondente al cioccolato con banana caramellata al rhum (ottimo)…. ma il pezzo migliore è stato il predolce (offerto)! Dei fichi “semi-marmellizzati” con sopra una sorta di gelato al mascarpone (scusate ma purtroppo non sono riuscito ad identificarlo bene) e mandorle caramellate. Eccezionale.
    In fondo ci hanno offerto anche dei mini gelati gelée alla frutta (troppo dolci però).
    Come vino ho optato per un vermentino del cagliaritano (mezza bottigli), molto buono.
    Conto totale 132 euro..
    …e secondo me spesi benissimo.
    5 ganasce strameritate.
    Ci ritorno.

  27. Sono ritornato al Butterfly di seguito la degustazione e poi qualche considerazione:

    Mare…. e terra: Capesanta reale su soffiato di patata rossa all’anice stellato; crudio di carciofi e maionese in pinoli tostati.

    Caprese d’astice: Millefoglie d’astice e pomodoro confit, su fondente alla mozzarella di bufala e ciliegino croccante al basilico.

    Risotto…Capiroska: Riso Carnaroli selezione Acquarello sfumato alla vodka e mantecato alla robiola con salmone selvaggio affumicato ai legni nobili, profumo di lime e mela verde.

    Spaghettoro: Spaghetti trafilati in oro Verrigni con sepiette di barca nostrali sporcati del suo nero, scarola liquida e bottarga di muggine.

    Il dentice nostrale in crosta croccante di tarallucci con patata rossa fil di fumo, salsa di limoni sfusati e oliva nera

    Gianduiotto: Frolla calda con crema colante al gianduia, banana caramellata al rum e salsa al karkadè.

    Inoltre nell’attesa ci è stato offerto:
    (Prima dell’arrivo del menù) Bollicine e quadrati di pappa al pomodoro con mozzarella di bufala;
    (Dopo il menù e in attesa della prima portata della degustazione): una specie di panzanella scomposta(che trovate anche nel commento sopra).
    Predessert: Marmellata di fichi con mousse alle spezie e mandorle tostate.

    Insieme alla degustazione abbiamo preso una selezione di vini al bicchieri in abbinamento (3 bianchi (vermentino, traminer, sauvignon se non ricordo male…) + 1 passito in abbinamento al dolce) al costo di 25€ cad..

    Ricapitolando 65€ per la degustazione + 25€ per l’abbinamento dei vini (eravamo in 2 quindi 184 (4 euro per 2 coperti= 2€ cad).

    Servizio: Una sola pecca iniziale, poi il servizio è stato puntuale e preciso (il coordinamento vino/piatto ottimo, nessuna dimenticanza, ritardo)). Al servizio la proprietaria, maitre e commis. Prima del menù come detto viene offerto l’aperitivo (bollicine+amuse bouche), dopo l’accompagnamento al tavolo abbiamo aspettato circa una 20ina di minuti prima che ci venisse portato, e non avevamo il menù in tavola per poter intanto guardare nell’attesa. Molto carina l’idea però o si porta subito (nell’arco di 5/10 min) o forse è meglio dare il menù prima, I maitre e la proprietaria stavano infatti prendendo l’ordine ad alcune tavolate, facile capire che se poi i tavoli sono composti da una 10ina di persone e magari straniera la tempistica iniziale può scappare di mano. Una volta preso l’ordine infatti è andato tutto liscio, visto che comunque c’erano i commis a supportare nel seguito l’arrivo delle portate.
    Si tratta ovviamente di piccolezze!

    Portate: Parto con il dire che non ho ancora trovato un rapporto qualità/prezzo migliore, le porzioni poi sono perfette, troppo spesso infatti in altri ristornati non si fa in tempo ad apprezzare la portata che alla prima boccata è finita la pacchia:-).
    Breve commento per portata.
    Antipasti (9/10)
    Primi (7/10), non mi hanno esaltato. Il risotto l’ho trovato forse eccessivamente semplice, nell’altro primo non ho apprezzato particolarmente la scarola, copriva troppo gli altri sapori.
    Secondo (8.5/10)
    Dolce (7/10) Buon dolce, ma non vorrei banalizzare alla fine era una barchetta di frolla con cioccolato (non so se mi si intende:-))

    Sintetizzando: Ciritorno sicuramente, qualche aggiustamento ci starebbe, ovviamente sono gusti personali, nulla vieta che altri se ne siano esaltati:-) Per me la degustazione con qualche cambiamento sarebbe stata perfetta!

    Una nota di merito che voglio fare che in questo caso la degustazione viene elaborata come si deve, ripercorre praticamente tutto il menù offrendo le migliori portate presenti (2 antipasti, 2 primi, 1 secondo su un ventaglio di 4/5 differenti antipasti/primi etc presenti nel menu).

    P.s. Da quando abito a Milano apprezzo i prezzi Toscani! Qui si che oserei dire si paga la seggiola su cui stai:-)

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