Trattoria Lina – Macchino (PT) – Chiuso

Salve a tutti,

stavolta recensisco un locale a me molto caro, la Trattoria Lina di Macchino, nel comune di Pescia (PT): frequento questo locale da quando avevo 18 anni (ossia da quando ho avuto la patente).
Si tratta della tipica, vecchia trattoria, come ormai se ne trovano poche (fioccano ormai i ristoranti “wannabe fighetti” mascherati da osterie). Il vero problema sta nella collocazione: si trova ad almeno 20 minuti di stradina collinare dai centri più vicini. In ogni caso, a mio parere vale il viaggio.
Eravamo in due, per altro buone forchette, quindi troverete le porzioni un pochino abbondanti. Cercherò di dettagliare la spesa il più possibile, in modo che possiate fare le dovute proporzioni.
Abbiamo iniziato con due primi: ravioli di magro con sugo di pancetta e funghi freschi. La pasta fatta in casa è il punto forte di questo ristorante: veramente buonissima, tra le migliori che abbia mai mangiato.
Abbiamo proseguito con il secondo: una bistecca di manzo da 600 grammi ed una porzione di cinghiale con le olive. Ottima la bistecca, anche se forse leggermente troppo cotta (ma qua è questione di gusti). Molto buono anche il cinghiale.
Per il contorno, abbiamo accompagnato il tutto con quattro (si, 4) porzioni di funghi fritti: vengono cucinati in maniera perfetta, asciutti e croccanti. A mio giudizio i porcini fritti sono uno dei piatti più rischiosi da ordinare al ristorante: spesso e volentieri sono una delusione. Qua sono invece una sicurezza, da non perdere (in stagione, e se disponibili).
Per finire, abbiamo chiuso con il dessert: quattro (si, ancora 4) coppette di crema con frutti di bosco: niente di pretenzioso, in linea con la cucina semplice del locale, ma molto gradevoli. Con il dolce ci sono stati offerti due bicchieri di Aleatico dell’Elba.
Ovviamente, abbiamo accompagnato il tutto con un vino rosso: una bottiglia di Sedara Donnafugata.
Di seguito il dettaglio della spesa:

2 coperti: 2.20
1 acqua naturale: compresa nel coperto
1 vino: 13 euro
2 primi:12 euro
2 secondi (bistecca 600 gr+cinghiale): 27 euro
4 contorni: 20 euro
4 dolci: 20 euro
2 bicchieri di aleatico: offerti
2 caffè: 1.60

Totale spesa: 87.80 euro , scontati a 85 (42.50 a testa)
Giudizio: tre ganasce e mezzo.

3 ganasce e mezzo

Indirizzo: Trattoria Lina
via Mammianese 391
Macchino – Pescia (PT)
Tel: 0572 409155

Un paio di consigli: il menù non è vastissimo, a meno con chiamiate qualche giorno prima: in caso contrario, vi dovrete accontentare di quello che c’è, che è comunque buono ma può non andare incontro ai gusti di tutti. Se avete intenzione di assaggiare i funghi fritti, ricordate che li fanno rigorosamente freschi, quindi li hanno solo in stagione ed in quantità limitate, quindi, ancora una volta, conviene prenotarli per tempo.
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4 risposte

  1. salve! conosco benissimo la trattoria ” la lina” si mangia benissimo,conosco i proprietari : Manuela prepara il sugo per i crostini Toscani ( ricetta tramandata dalla suocera “Lina), Piera prepara la sfoglia dei maccheroni tutti i giorni, Aldo si occupa della brace per i suoi arrosti misti di carne e Vasco che prepara ottimi aperitivi e dei buoni caffe insomma é una trattoria a conduzione familiare e credetemi Si MANGIA BENE!!!

  2. Ci siamo andati nel week end. Devo dire che la pasta fresca ricorda moooolto da vicino quella della mi’ nonna degli anni migliori e che, per definizione, é ineguagliabile. Essendo quella della mia nonna da 6 ganasce, a questa ne posso dare 5 e mezzo, ma se le merita tutte! Peccato che non vada matta per il ragú semplice, con un sugo di cinghiale sarebbe stata la fine del mondo.
    Di secondo, buona la bistecca, cotta giusta, buono il cinghiale in umido con l’olive, forse un po’ troppo salata la salsicia, non ho assaggiato la bistecchina di maiale ma m’han detto che era buona. L’antipasto misto forse non ne vale la pena. Se volete mangiare solo 2 piatti meglio prendere un primo e un secondo.
    Nel complesso, secondo me merita una visita ogni tanto, quando s’ha voglia di casa della nonna…

  3. Ci siamo stati in brigata per Pasqua, per cui menu e prezzo fisso (35 euro bevande comprese, davvero onesto). I punti negativi si sono concentrati nell’antipasto, un po’ misero e non di particolare qualità. Eccellenti, invece, i due primi (ravioli ricotta e spinaci con salsa al pistacchio e tagliatelle al ragù), con pasta fresca fatta in casa – buonissimo in particolare il raviolo, dal taglio grossolano come è giusto che sia – e molto buoni anche i numerosi secondi (con menzione d’onore per l’agnello al forno, saporito e cotto al punto giusto, seguito da coscio di maiale e bistecca). Dolce casereccio discreto (millefoglie) e buon caffé. Confermiamo quindi le tre ganasce per un locale che è dichiaratamente una classica trattoria alla buona e familiare – quindi non aspettatevi servizio di classe o apparecchiature di livello, perché ovviamente non le troverete. Il posto ha circa un secolo di storia e, forse, avrebbe bisogno di una rinfrescatina (almeno per quanto riguarda i servizi).

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