Il Goccino – Lucignano (AR)

Un paesino magnifico, un po’ lontano da Pisa, ma se ci passate non perdetevi il piccolo museo , davvero un microscrigno di raffinatezze, ed il Goccino, ristorante entrato di prepotenza nella mia eat parade.

Posto raffinato ma non pretenzioso, servizio cortese, sollecito e discreto (siamo lontani da Pisa, ricordo…). Musica di sottofondo appena percepibile, clientela adeguatamente silenziosa (pensavo fosse in via di estinzione…).

Reduci dal cenone abbiamo scelto tutti un Menù “toscano” a prezzo fisso, 24 eurini, pensando a porzioni da degustazione. Errore!  Prosciutto locale (toscano, semidolce squisito) con cardi in pastella. Pici al pesto di cavolo nero, fatti rigorosamente a mano. Cinghiale alle prugne, praticamente fondente. Cantuccini maison  e vin santo (di cui ricordo la qualità , ma non, ahimè,  il produttore). Con vino IGT  locale ( 2 bottiglie) e caffè 37 euro cadauno.

Ci ritorno? Eccome!! Non fosse che per scoprire cosa riserva la carta…

4 ganasce senza dubbio …(concorda pure il Veronelli, ho scoperto in seguito)

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Elephant Bistrot – Livorno.

All’inizio dell’Estate, mi son trovato in piazza Mazzini, ad una sorta di fiera in cui, stranamente, non c’era niente da mangiare. Ho

Il Caminetto – Montaione (Fi)

Per alcune circostanze che qui non interessano, mi sono trovato nei giorni passati a Montaione. Su segnalazione di una persona del posto,

7 risposte

  1. Si casca sempre lì: 4 ganasce per pici, cinghiale e cantuccini con vin santo? Sono perplesso, non vedo grossa creatività in questo menù. Ottimo comunque il rapporto qualità/prezzo.

  2. La quistione è annosissima, caro Durthu, e non perde mai di attualità… Capisco le tue perplessità, ma per uno come me questa imperfezione nei giudizi è un toccasana…
    Pensa un pò, nel mio caso per esempio: io che sono uno da pappardelle e spezzatino con le patate, e che vivo nel terrore di ritrovarmi per errore in mezzo a flan, spume, patè, crespelline, timballini dolci, bocconcini alla crema di chissà cosa ecc… che faccio, escludo i posti da 1 e 5 ganasce, e spero in bene? E se capito in un ristorantino pretenziosetto ma scarso, ma con un’ottima carta dei vini e pesce fresco ma col cuoco tonto e che alla fine si prende le 2,5 ganasce, io mi potrei anche sparà, visto che le solite 2,5 o 3 si darebbero all’osteria robusta, casalinga, poco innovativa, di susta, magari con le bocce del vino a km0 che lo fanno lì dietro, che è il mio luogo naturale di elezione… è un casino, lo so, per questo il solo voto in ganasce non basta, ma con una bella recensione chiara – come in questo caso – uno si orienta meglio…

  3. Ciao Kreeno, capisco e condivido quello che dici. La mia personale opinione è che, quando vedo 1 o 2 ganasce (salvo rare eccezioni) mi aspetto un posto di bassa qualità. Per il resto, posso tranquillamente ignorare le ganasce, visto che ognuno usa un metro di giudizio assai personale. La cosa migliore è andare a leggersi la recensione, anche se questo rende le ricerche assai lunghe. Credo che, a ben pensarci, questo sia il massimo ottenibile, vista la natura prettamente amatoriale del blog (che poi, alla fine, è il suo bello).

  4. Vabeh, comunque stavolta non è poi neppure troppissimo tradizionale, il cinghiale è fatto con le prugne e i pici sono particolari, dai diciamo 4 ganasce meno meno gliele possiamo concedere… poi ovviamente bisogna che qualcuno lo provi!

  5. Sintetizzando: il menu proposto era eseguito alla perfezione, ero insieme ad altri palati piuttosto fini e tutti concordavamo sull’eccellenza dei piatti. Ho dimenticato, nel totale, una porzione di pecorini locali ragguardevoli. Lo so, ahimè, che il pecorino, al pari del cantuccino, non è creativo, ma certe carte altisonanti dei ristoranti pisani, magari proposte con la supponenza di un Leonardo ad Vinci del tegame, non sono quasi mai sinonimo di alta qualità. Io posso apprezzare sia il filetto di piccione lardellato su nido di asparagi violetti che un filetto alla griglia,se ben eseguiti, ma certo non mi si confonde con le parole. Come ho detto, tornerò per assaggiare la carta…

  6. sono daccordo con te…al ristorante non si va certo per sfamarsi, e in alcuni locale (come il goccino) la creatività è anche nell’uso di prodotto freschissimo, di stagione e senza 4 righe di commento per ogni piatto. la nostra cucina ha bisogno di riscoprire i vecchi sapori, magari con un tocco in più di fantasia…ma sempre tradizionalmente vecchi.
    A proposito…il resto del menù è perfetto come la degustazione.

  7. ottimo ristorante, ambiente molto belle e curato, lista dei vini infinita e a prezzi giusti, ottima presentazione dei piatti, porzioni generose quanto basta ad appagarti, ma senza appesantirti oltremodo, servizio impeccabile, gentilissimi e mai invadenti.
    Prezzo assolutamente equo ed equilibrato,
    super consigliato per una bella giornata Lucignano.

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