In Vernice Restaurant – Livorno

Lo scorso venerdì sera, in occasione di una cena fra amici, sono capitato in un locale livornese (zona mercatino americano) davvero molto carino: IN VERNICE.

Si tratta di un locale disposto su due piani, dall’arredamento etnico/moderno, con una cantina molto curata ed una selezione di vini toscani, italiani e francesi molto curata (credo sia la passione del titolare, molto gentile), oltre ad una vasta scelta di birre locali, nazionali ed internazionali.

All’ingrasso siamo stati accolti da un piccolo aperitivo di benvenuto (non ho visto l’etichetta del vino bianco che ci ha servito, ma a gusto doveva essere un trentino, fermo, molto buono) su di un bellissimo bancone in pietra.

Fatti accomodare nella sala ristorante al piano superiore ed accolti da un cestino di pane con grissini ma soprattutto ‘palline’ di pane aromatizzato davvero speciali, abbiamo aperto il menù:
gli antipasti consistevano in:

antipasti misti di terra, ovvero 4 assaggi dello chef Simone;
antipasti misti di mare, ovvero 4 assaggi dello chef Simone.
Per non farci mancare nulla abbiamo optato per un’abbinamento di tutti e due (da segnalare la carne di Fassona cruda, i bocconcini di maiale, la mousse di nasello ed il tortino di patate), tutti davvero deliziosi…

Passando ai primi la mia scelta è ricaduta su degli ottimi raviolo di fonduta, salvia e tartufo…spettacolo….. ho avuto modo di assaggiare anche, dal piatto di un mio commensale, una forchettata di tagliolini ai bianchetti con una delicata base di pecorino……davvero speciali, dosi e gusto molto ben abbinate…

Gli altri primi erano:
-pappardelle fatte in casa con ragù tradizionale di cinghiale, pinoli e uvetta;
– riso Carnaroli con verdure croccanti mantecato con fondutina di formaggio;
– paccheri con pesce spada affumicato, zucchine, pomodoro e pecorino
– riso mare
– tagliolino al bianchetto e pecorino fresco

Giusto per andare contro corrente (carne a Livorno?!?), ho proseguito restando con i piedi sulla terra ferma: capriolo nostrano al profumo di cacao….ECCEZIONALE anche se le alternative erano davvero allettanti:
– seppia tradizionale livornese;
– spigola al forno con julienne di verdura
– piccola catalana di crostacei (molto apprezzata da un altro commensale);
– coniglio disossato in pasta filo con taleggio e salsa tartufata;
– tagliata di manzo e tortino di patate;
– filetto di manzo grill
– guance di Fassona brasate alla cannella con il suo contorno.

Passando ai dolci, uno meglio dell’altro, io ho optato per un’ottima ‘tarte tatin’, in alternativa palline di cocco e cioccolato elogiate da chi le ha provate, una piattata di crema chantilly da leccarsi i baffi, mattonella semifredda…

Giusto, dimenticavo il bere: vino bianco (Chardonnay del trentino), vino rosso (Bolgheri rosso), acqua gassata e naturale; non posso esprimere un giudizio sull’acqua, ma per quanto riguarda i vini erano entrambi un giusto abbinamento senza andare a scegliere bottiglie ‘particolari’.

Per finire, un bicchiere di ottimo rum invecchiato, molto azzeccato, ed ovviamente un discreto caffè.

Eravamo in 7 ed abbiamo preso in tutto 7 antipasti, 7 primi, 2 secondi, 7 dolci, 5 caffè, 2 rum…. La spesa totale è stata di euri 196, ovvero 28 a testa…!!!!
Per correttezza va detto che chi ci ha portato è molto amico del titolare, quindi siamo stati soggetti ad un’ottimo sconto, ma sicuramente non avremmo speso cifre esorbitanti… inutile dire che ci ritorno e lo consiglio vivamente…..

Da quel che so cambiano spesso il menù, sempre con proposte particolari e sovente fanno serate a tema, degustazione piatti e vini (italiani e francesi)…

La votazione, per accoglienza, gentilezza, trattamento, locale, qualità e fantasia, a mio parere, sono 4 ganasce belle piene  

BUON APPETITO A TUTTI!!!

IN VERNICE Restaurant Dj Lunge Bar
Via Sproni, 32/34 Livorno
0583 219546
www.invernice.it
Chiuso la domenica

Visualizzazione ingrandita della mappa

Facebook
Twitter
LinkedIn

Elephant Bistrot – Livorno.

All’inizio dell’Estate, mi son trovato in piazza Mazzini, ad una sorta di fiera in cui, stranamente, non c’era niente da mangiare. Ho

Il Caminetto – Montaione (Fi)

Per alcune circostanze che qui non interessano, mi sono trovato nei giorni passati a Montaione. Su segnalazione di una persona del posto,

55 risposte

  1. Ci ho fatto una serata a tema qualche anno fa che fu molto interessante (sulle 3 ganasce e mezzo direi) ma sono contento che qualcuno cominci a recensire ristoranti di livello un po’ più alto a Livorno

  2. sono daccordo con Ganascia era ora
    basta solo cacciucchini fritti di paranza triglie alla livornese un po’ d’innovazione 🙂

    pero’ il sito web indicato nella recensione forse e’ sbagliato

  3. Chiedo scusa, il prefisso in effetti è 0586…
    il sito invece è quello giusto, indicato sul biglietto da visita…..

  4. Ci sono stata ieri sera. Locale carino, intimo, arredamento etnico, tinte calde, luci soffuse.
    Appena arrivati Claudio (il proprietario) ci ha offerto un aperitivo (prosecco) poi:
    Antipasto: la tartara di fassone è da 10 e lode!!ECCEZIONALE!!!piatto da 5 ganasce!
    il Barbera Rinaldi buonissimo!(ottimo rapporto qualità-prezzo:18Euro).
    Il secondo (coniglio disossato in pasta fillo
    con salsa tartufata) BUONISSIMO!!!
    il dolce (crema chantilly) sublime!
    insomma: esperienza strapositiva!
    Inoltre la spesa è stata giustissima! 35
    Euro (erano di più..ma ci ha fatto lo sconto!).CIRITORNO!riconfermo le 4 ganasce (con una lode alla tartara!).

  5. Siamo andati Sabato sera
    Eravamo in otto
    Locale carino stile etnico disposto su due piani.
    Tutte le n.s. scelte sono ricadute su piatti di pesce
    Abbiamo complessivamente preso 7 antipasti 4 primi 8 secondi 6 dolci
    Per l’antipasti la scelta e’ ricaduta unanimamente sul misto di mare
    composto da cinque assaggi se non ricordo male
    – pappa al pomodoro
    – acciughe alla povera
    – tortino di patate
    – sarago marinato
    – polpo alle verdure
    Ottimo e ben presentato a 10€
    Come primi (tutti a 10 €) sono stati presi 2 spaghetti alle arselle (buoni ma nella norma)
    1 pacchero spada e pecorino (forse quest’ultimo prevaleva un po’ nei sapori) e 1 risotto alla parmigiana con seppie al nero e mentuccia (veramente sorprendente nel gusto peccato l’abbia scelto il mi fratello 🙂 ) .
    Come secondi sono stati presi un misto griglia (€19) una piccola catalana con scampi e gamberi (€19) 2 orate alle verdure ( €14 ) e 4 rivisitazioni del cacciucco ( €16 ) . Su questo piatto eravamo pieni di aspettative che sono poi andate un po’ deluse . L’idea era buona un sugo ristretto con il sapore intenso del cacciucco e poi molluschi, pesci e crostacei senza lische e gusci con cotture più adatte al gusto moderno e piu’ attente alla materia prima . Quello che ci ha deluso in particolare e’ stata la quantità veramente ina_ina della portata composta
    – una fettina_ina di pane tostata,
    – mezzo filettino_ino di triglia,
    – un trancino_ino di pesce tipo palombo o nocciolo
    – un gambero sgusciato
    – un tentacolino_ino di polpo .
    Come dolci abbiamo scelto due crostate con frutta fresca (ottime) un gelato allo zafferano e menta, 3 creme chantilly con biscottini (ottima la crema pero’ i biscottini erano quello tipo “ore liete” avrei preferito qualcosa di fatto in casa) costo dei dolci 4,50 € .
    Per il vino ci siamo affidati a loro ed abbiamo cominciato con un bianco frizzante e proseguito con un ottimo bianco della fattoria di Sorbaiano . Abbiamo concluso con un ottimo rosso gentilmente offerto 🙂 .
    Spesa complessiva 37,50 a testa (300€) con sconto di “default” da parte del proprietario che però non siamo stati in grado di ben quantificare (da 20 a 30€) .
    Da ritornarci senza dubbio solo per provare la selezione di carni proposte dal fassone all’agnello Pomarancino .

  6. infatti Simona 🙂
    io ci sono andato apposta per la carne
    ma poi tutti gli altri hanno scelto il
    pesce e mi hanno condizionato
    ci ritorno 🙂

  7. in vernice e’ un ristorante che s itrova dietro al mercantino americano precisamento in Via Sproni. Cercate parcheggio nei paraggi perché è una piccola stradina molto buia con pochissimi posti auto. A vedere da fuori sembra tutto tranne che un ristorante tanto che non c’è neppure l’insegna. Entrati in una porta al cui fianco c’è una faccia con scritto “in vernice” si apre un locale ben curato anche nei minimi dettagli.

    Al piano terra c’è un bancone che funge da bar per aperitivi ed altro. Al piano superiore troviamo il ristorante gestito in sala da due ragazzi piuttosto giovani ma bravi e simpatici. Il servizio è ottimo ed accogliente. Noi abbiamo preferito mangiare carne visto la tanto decantata carne di fossona piemontese. Ne comprendo ora il motivo dato che è veramente buona e delicata. Per antipasto una tartara proprio di questa fossona che viene servita cruda con verdure. Per primo io ho preso pappardelle all’anatra e la mia lei al cinghiale. Molto buoni tutti e due i piatti anche se le porzioni non sono gigantesche.

    Poi abbiamo proseguito con una tagliata in due sempre di fossona. Un ottimo rosso di Montalcino come vino. Caffè ed amari.

    Il tutto ad € 70.00 totali e quel che più conta oltre al buon cibo un locale dove ci si sta veramente bene. In carta c’era anche qualche piatto di pesce ma ci è parso di capire che la carne sia la vera specialità. Ottima e varia la carta dei vini. L’ambiente molto curato ed al tempo stesso informale.

    1. @azzannatori… in vernice e’ un ristorante che si trova dietro al mercantino americano.
      piccolo aggiornamento…il mercatino americano non c’è più in Piazza XX, l’anno spostato al porto!! 🙂

  8. La “fossona” dovrebbe essere una mucca che pratica i fossi di livorno (visto la zona) ma In Vernice viene servita e cucinata prelibatamente la carne di “Fassona Piemontese”….scusate la precisazione.

  9. dopo alcuni anni, ho ricenato ieri sera in vernice. locale, come ricordavo, piu’ modaiolo delle trattorie livornesi classiche, quindi cucina e spesa diversa! la serata e’ stata lunga, ma piacevole ( entrato alle 21,30 e timbrata uscita alle 00,45 circa,una maratona!) .il menu’, almeno quello di ieri,era quasi tutto di terra, a parte gli antipasti di mare!ho assaggiato un mix d’antipasti di terra,buoni, ed una tagliata di fassona, discreta , forse non morbidissima, mentre i miei amici hanno assaggiato dei superlativi tortelli e l’anatra all’arancia! tortini nelle varie tipologie di cioccolato , tutti apprezzati e ponce immancabile!da bere, oltre al prosecco offerto al bar, un vino della casa, bevibile, ed un buon barbaresco 2004, il tutto x 40 euro circa a ciocca! da riprovare sicuramente! saluti

  10. Dopo aver letto ed apprezzato le vostre recensioni, sono stata ieri sera a cena In Vernice e non posso che confermare quanto ne è stato scritto.
    Il locale è piccolo, ma caldo ed accogliente e le pietanze, nonostante i tavoli fossero quasi tutti occupati, ci sono state servite con una velocità degna di nota 🙂
    In due abbiamo ordinato:
    2 antipasti: battuta di Fassone al coltello (di-vi-na!!!) e patate al muffone (particolari e molto saporite);
    2 primi: maltagliati di castagne con salsiccia e broccoli (così buoni che me li sognerò per giorni) e maccheroni al ragù di Fassone (buoni, ma non molto particolari).
    2 secondi: coniglio in pasta fillo (2 involtini serviti su un letto di patate, me lo sono goduto meno perchè ero pienissima, ma era da standing ovation) e filetto di maiale in crosta (buono e delicato).
    2 dolci: creme chantilly con biscottini (i biscottini non sono un granchè ma la crema era speciale).
    Una bottiglia di Artas primitivo 2006 meraviglioso.
    Il tutto per 87 euro (in due).

    Direi che il rapporto qualità-prezzo è più che ottimo, l’atmosfera è rilassata, il personale molto gentile…insomma fortemente consigliato! 🙂

  11. Non recensisco In Vernice causa conoscenza di Claudio il proprietario.
    devo dire però che di carne (io non mangio pesce) ci ho sempre mangiato divinamente; ha una lista dei vini stupenda con ricarichi più che onesti (lui è un vero appassionato, specialmente di francesi) e il contesto è molto piacevole.
    Informale ma mai invasivo, caso abbastanza raro a Leghorn City

    1. Ci sono stato Sabato con la mia ragazza,dopo una prima volta andata male un paio di mesi fa.
      Confermo quanto riportato dall’Ospite riguardo al servizio,al contesto,ma soprattutto alla carta dei vini,forse la migliore per rapporto qualita’/prezzo che potete trovare a Livorno.
      In due abbiamo preso:
      – 2 Antipasti misti di terra composti da 5 assaggi tra cui spiccavano la battuta di fassone,un’ottima crema di carote e cipolle con spuma di formaggio,e uno sformatino di melanzane e mozzarella di bufala veramente buono.
      Inutile(secondo me)un mini cinque e cinque,che se lo voglio mangiare vado da Gagarin,e anonimo un tortino? di coniglio e verdure in gelatina che ha riesumato in me il terribile ricordo della Simmenthal.
      -Gnudi ricotta e spinaci al pesto di rucola,a dire della mia ragazza molto buoni.
      -Tagliata di Fassona,porzione un po’ misera 5 fettine-ine contornate da altrettante patatine-ine-ine.Buona la carne ma mi è arrivata fredda,come avevo previsto sentendola cuocere all’inizio dell’antipasto.
      -Vino,pezzo forte della serata,Gattinara Antoniolo 2004 per onestissimi 24 Euri.
      -2 caffe’
      Per un totale di 75 € spesi abbastanza bene.
      3 Ganasce e mezzo e ciritorno piu’ volentieri dell’ultima volta.

  12. Ci siamo stati ieri sera e devo dire che difficilmente ci ritornerò.

    Incuriositi dall’ottimo punteggio del Gambero Rosso e da qualche buona recensione letta qui, abbiamo deciso di provare questo atipico locale livornese che fa carne e cucina di stampo moderno.

    Dopo aver girato mezz’ora per trovare parcheggio (trovato poi a 7-800 metri) ci siamo seduti ed è capitato subito un fuori programma. La mia signora rimane chiusa in bagno causa rottura della chiave e, nonostante il prodigarsi di una gentile ragazza (la proprietaria ?) nessuno dello staff maschile si è dato da fare per risolvere la situazione ed alla fine, con l’ok della ragazza, ho dovuto personalmente sfondare la porta con una spallata per farla uscire dopo quasi un quarto d’ora … e tra l’altro mi sono ferito leggermente ad una mano.

    Inconveniente a parte (capita) e curata la leggera ferita, scegliamo dal menù assaggi di antipasti e ravioli di mortadella con crema di zucchine, con due bicchieri di rosso, con la riserva di ampliare la scelta se tutto fosse andato per il verso giusto … cosa che purtroppo, a nostro modesto parere, non è successa.

    I 5 assaggi di terra si sono rivelati una delusione dietro l’altra, si salvava solo il 5 e 5, semplice ma gustoso.

    L’aspic di coniglio oserei dire terrificante, almeno la Simmenthal un suo gusto ce l’ha; Moreno Cedroni della Madonnina ha lanciato la moda con la sua Simmenthal di pesce ma l’esecuzione del cuoco marchigiano non ha niente a che vedere con questo aspic di molta forma e poca sostanza.

    Il cappuccino di carote e parmigiano servito nel bicchiarino da vetro del caffé meritava una presentazione diversa e … magari un cucchiaino per mangiarlo vista la sua consistenza cremosa. Purtroppo la spuma di parmigiano (Bottura docet) e il passato di carote, oltre ad una sapore non proprio eccelso, rivelavano una consistenza poco gradevole che avrebbe necessitato di abbinamento un po’ croccante.

    Anche la melanzana con ricotta e salsa di pomodoro, non ci è piaciuta affatto, anche qui consistenze troppo morbide al palato e un tocco troppo abbondante di un erba o spezia (menta ?) che dominava su tutti i sapori.

    Infine una terrina che non ricordo bene se fosse di pollo, anche questa direi molto anonima, non sbagliata, ma ricca di sapore simile al brodo. Il battutino di capperi in abbinamento (buono) comunque porta il piatto alla sufficienza. Valido forse per una cena corroborante.

    La battuta di fassone, per quanto rivelasse un’ottima qualità del prodotto, non aveva ne marinatura adatta, né salse in abbinamento valide. Forse ho in mente il ricordo di una cena All’Enoteca di Canale di Davide Palluda, patria del fassone, ma da quella assaggiata in Piemonte a questa ce ne corre …

    Bene invece il 5 e 5, ottima torta di ceci ed il suo pane abbinato.

    Nel complesso quindi un piatto di antipastini, bello a vedersi ma vermante povero di sapori importanti. Poco gioco di consistenze (tutto troppo morbido e cremoso), eccessivo uso di cremosità e latticini e sapori ed abbinamenti non all’altezza.

    Attendiamo speranzosi il primo piatto, che arriva con i tempi giusti ma … ahinoi con i soliti problemi.

    Il raviolo alla mortadella (fatto in casa, ottima cosa, anche se un po’ pallido da sembrare un raviolo cinese) risulta decisamente scotto nella sfoglia e il ripieno di mortadella, tra l’altro un po’ troppo acido, si era quasi liquefatto, tant’è che su 5 ravioli serviti ben 2 erano senza ripieno … mentre su uno quelli di mia moglie faceva bella vista un pezzo di guscio d’uovo rimasto nell’impasto della sfoglia.

    Purtroppo anche qui l’abbinamento (direi anche sbagliato come sapore) con la crema di zucchine non faceva che acuire la sensazione già forte di morbidezza del piatto.

    Abbiamo deciso quindi di fermarci e non proseguire neanche con il dolce (il vino, per quanto molto buono – Rosso di montalcino Pietroso – non si sposava bene con neanche una delle pietanze assaggiate), e siamo andati a terminare la serata in un altro locale con schiacciatino e birra.

    Che salvare ? Forse i ricarichi dei vini e il costo della cena risulta molto corretto. Si vede che dietro c’è comunque lavoro, creatività e passione. Peccato però tutta questa forma non sia accompagnata da un impianto di sapori ben costruito con basi solide. Ci è sembrato solo un bell’esercizio di stile per piatti belli solo … da fotografare.

    Purtroppo però ultimamente sto notando che molti locali cavalcano la moda della cucina creativa, il genio di Adrià sta contaminando un po’ tutti (spume, destrutturazioni, gelatine, cappuccini …), ma in pochi sanno interpretarla.

    E quando si esce da questi ristoranti si rimpiange anche una serata in trattoria, dove ti fanno la solita pappardella al cinghiale uguale da quarant’anni, ma buona !

    Forse ritrovare un po’ di legame con il territorio o con la stagionalità dei prodotti (zucchine e peperoni a maggio non va bene …) aiuterebbe un po’.

  13. non sarei così disfattista! quando esco non rimpiango le tagliatelle al ragu’, se no andavo in trattoria! posso capire che il parcheggio scomodo,spesso ci vuol mezz’ora per trovarlo, e l’incidente di clarabella prigioniera della toilette, abbia contaminato negativamente la degustazione di un palato raffinato di persona esperta e preparata, come leggo ! non trovo, inoltre, corretto tirare in ballo sempre i mostri sacri della cucina creativa ad ogni portata e fare simili paragoni! siamo in un buon locale di livorno , rimarrei con i piedi x terra ! Sicuramente faranno tesoro dei consigli,ma non stravolgeranno, credo, il loro stile, atipico per questa citta’, dove piu’ facilmente si mangia del pesce nelle svariate trattorie ! grazie per aver ampliato il mio modesto capire di cucina creativa, davvero molto utile l’analisi delle portate ! saluti

  14. Posso assicurarti che la ricerca del parcheggio e l’incidente della toilette – a proposito la mia Clarabella è molto più appetibile dell’originale 😉 non hanno per niente inficiato il giudizio sul locale.

    I mostri sacri li tiro in ballo eccome quando chi fa cucina li vuole copiare, e siccome trattasi di copia venuta male ho diritto di critica con paragone annesso.

    Capisco lo sforzo di fare qualcosa di diverso e lo appoggio, ma credo sia il caso di alzare la mano (e l’ho fatto sia qui che con il proprietario) se, a mio modesto parere, qualcosa non va.

    Spero che dietro a questo ristorante ci sia qualcosa di diverso dal cavalcare “la moda delle spume” per riempire il locale e quindi se davvero c’è passione, (come mi auguro) una critica garbata (giusta o sbagliata che sia) deve essere sempre accettata. Per migliorare preferisco sempre una sincera opinione ad un’ossequiosa bugia.

    Leggo il Gambero Rosso e vedo questo locale ha lo stesso punteggio (54) di cucina de “il Doretto” o di “Olimpia” e un punto in più dello “Scacciapensieri” e di “Ciglieri” e uno in meno del “Mocajo”, tutti locali in zona che conosco bene e che, sinceramente, a mio parere sono di un altro livello. Quando poi vedo 8 al servizio, contro il 7 del Votapentole di Castiglione, comincio ad avere “cattivi pensieri”, e mi fermo qui.

  15. …ma anche la clarabella originale e’ carina e simpatica 😉 Non son preparato in materia di ristoranti top del gambero rosso, ne tantomeno sui voti ! infatti, mi diletto a leggere e scrivere dei modesti pareri su ciritorno 🙂 ps anche a mangiare 🙂 Per il rapporto qualita’ prezzo, in vernice non mi posso lamentare, capisco che si puo’ trovare di meglio, ma forse cambia anche la tipologia di locale e di spesa ! Probabilmente ho ordinato anche cose meno elaborate o creative, non saprei, il menu’ cambia spesso! Come gia’ detto, posso solo cercare di apprendere qualcosa dalla tua analisi dettagliata dei piatti ! saluti

  16. Ci sono andata dopo aver letto le recensioni qui sul sito e……sorpresa!!!!!! I titolari sono i soliti dello Scoglietto di Rosignano!!!!! Basta questo a garanzia e Isa e Claudio sono sempre stati grandi in cucina!!! I vini poi… Sono rimasta entusiasta della cena e il consiglio è solo andate e provate. Ciao

  17. bel locale…bella gente…bei vini..un consiglio: antipasto e secondo..flan…e tanta voglia di stare in un posto caldo ed accogliente..

  18. Metterei l’accento sulle ultime parole del commento di Anna “posto caldo e accogliente”.
    Anche la possibilità di fare l’aperitivo al piano di sotto, magari aspettando altri amici, contribuisce a renderlo accogliente.

  19. D ‘estate la gestione si sposta al mare, Rosignano se ricordo bene. Qualcuno ha informazioni sullo Scoglietto ? Faranno una cucina prettamente marinara immagino, mi farebbe piacere qualche dettaglio in piu’ 🙂 Amici labronici, se fate una gita fuori porta o porto, illuminatemi 🙂

    1. si si..sono i soliti gestori dello Scoglietto dove li ho conosciuti circa 15 anni fa…erano giovani, lo sono ancora, pesce sempre fresco Km 0, cucina semplice e genuina, sono una garanzia, appassionati di buon cibo e buon bere anche loro, mi sento di dirti vai e prova!

      1. …sei te o un caso d’ omonima? 🙂 parola d’ordine ! 🙂 Nel caso tu sia quella doc un saluto e grazie mille! ps ci voleva la vernice per stanarti eh 😀 Ciao

  20. Premesso che a mio parere rimane un valido ristorante , l’ho trovato in calo nell’ultima visita, specialmente per il servizio ricevuto ! Ultimamente mi sento un po’ Standard & Poor’s, ovvero trovo peggioramenti ovunque! Spero di non rimanere antipatico come quelli del rating odioso dei nostri giorni 🙂 Si mangia sempre dell’ottima fassona , ma mi sembra fuori luogo che il gestore (credo sia il proprietario, non aveva la livrea da cameriere) ti dica consegnandoti il menu’ : qui tendenzialmente e’ meglio la carne ! Sicuramente un buon consiglio , ma il pesce lo fanno cattivo? Probabilmente , se si esponeva diversamente appariva piu’ professionale, ovvero : abbiamo prevalentemente un menu’ di terra, con dell’ottima carne ! 🙂 Non per fare il professore, non voglio rubare il mestiera a Silvestro 🙂 Ottima la carta dei vini, con ricarichi onestissimi. Forse, per la gran confusione (locale ultra pieno), il vino scelto e’ stato immediatamente servito a tutti senza l’ assaggio ! Era buonissimo, ma per il tipo di locale un gesto poco felice . Tra i piatti, sempre valido il loro antipasto misto , con tartara di fassona, sformatini vari , mini cinque e cinque etc ; ottima la tagliata di vitello fassone ; meno riuscito il coniglio in pasta fillo, con taleggio e tartufo ( le due t sovrastavano del tutto la carne delicata, rendendola anonima). Prendendo due portate ed il dessert ( ne avevo mangiati di migliori nelle visite precedenti) la spesa si attesta sul quarantino o poco piu’ , bevendo un buon vino (rosso di montalcino da 17 euro) . Saluti

  21. Sono stato ieri allo Scoglietto di Rosignano, versione estiva di “In Vernice”. eravamo in quattro, e ci siamo impegnati per mettere in difficoltà la cucina il più possibile. Dunque: per cominciare, abbiamo preso due antipasti da dividersi in quattro (consistevano in varii assaggi di mare, nel complesso decisamente buoni).
    Poi: io ho preso la calamarata con ragù di polpo, pomodorini e capperi, gli altri han preso due cacciucchi, e la quarta persona niente primo.
    Secondi: chi aveva il cacciucco non ha preso niente, quella che non aveva il primo ha preso un sarago di pesca al forno con patate, io, dopo la calamarata, ho preso un mix di crostacei e pesce al vapore, con maionese casalinga e filangé di verdure.
    Infine i dessert: una bavarese alle fragole, una crema Chantilly con cantuccini, e un altro che non ricordo. Un solo caffè per chi non aveva il dessert.
    Credo che difficilmente si possa ordinare un menù più disarticolato del nostro, e infatti devono essere andati un po’ nel panico, essendo venuti tre o quattro volte a chiederci in che ordine volevamo essere serviti. Con tutto ciò, sono riusciti a farci mangiare più o meno tutti in contemporanea. Da bere avevamo un prosecco spumante.
    Non so quanto sia costato, perché ero stato invitato.
    Il giudizio è senz’altro buono: per quanto mi riguarda, il top è stato il mix al vapore, con scampi e gamberi belli grossi e freschi. La maionese era notevole.
    Apprezzo del locale soprattutto la volontà di “delivornesizzarsi” un po’, sebbene ci fossero cacciucco e fritto misto.
    Essendo il ristorante di un bagno, l’ambiente è decisamente informale, e il servizio un po’ naif, anche se cortese ed efficiente (ben dieci addetti).
    Penso che le quattro ganasce della versione invernale si possano giustamente estendere a quella estiva

    1. …sara’ l’influsso lucchese, ma la spesa sarebbe stata un’informazione interessante 😀 mi bastava una foto del menu’ 🙂 Non essendo, per me, particolarmente a portata di mano, anzi d’auto, vorrei non litigare sul conto con i miei conviviali , spesso lucchesi 🙂

      1. mie esperienze di primavera: primo, secondo e dolce e una bottiglia da un ventino, in 2 persone + un bimbo piccolo, si va sui 90/100.

  22. ma la calamarata, specialità napoletena, si dovrebbe fare con i calamari e assolutamente non in ragù ma a pezzi.

    ot. delivornesizzarsi come se fosse una malattia, non mi piace

    1. Sì, vabbè, era con il polpo in pezzi. Quanto a delivornesizzarsi, diciamo che non indulgono in atteggiamenti “tipici livornesi”, come far le battute ad ogni costo, pacche sulle spalle, etc. che a volte possono non dispiacere, ma a volte anche sì. 🙂

        1. Il termine calamarrata spesso non è riferito alla ricetta napoletana ma anche al tipo di pasta di Gragnano fatta ad anello di calamaro (più stretto di mezzo pacchero per intenderci ) che poi viene condita come uno vuole .. anche lo Zazzeri la fà con il Polpo

            1. a me dispiace mariotto e silvestro ma non è così. Avevo capito benissimo Silvestro, eccome se era chiaro!
              La pasta per la calamarata, ovvero i “calamari” si chiamano così per la forma e perchè vengono usati principalmente per la calamarata questo è vero ma la calamarata come piatto si fa con i calamari (molluschi). Con il polpo è un’altra cosa, anche se lo fa lo Zazzeri… 🙂 cmqe era solo una precisazione eeh? niente di più :-9

              1. in parole povere, una cosa sono i “calamari” di gragnano e un’altra è la “calamarata”

              2. se sulla confezione di pasta di Gragnano c’e’ scritto Calamarrata dillo hai produttori io chef che la preparo sul menù ci scrivo come il Grande Zazzeri Calamarrata al ragù di polpo 😉

  23. ….ma se ci vo’ a cena allora devo chiedere una calamarata col polpo o di calamari ? 😀 ops 😀 …è qui che casco’ il mollusco 😀

    1. no..devi chiedè la calamaRRata come scrivono nelle confezioni 🙂 🙂 :-)…quella si può fa anche con il polpo 🙂 🙂 🙂

      1. Noooo mario…l’ho notato solo ora!!!

        m@riotto di luglio 17, 2012 alle 4:18 am dice:

        se sulla confezione di pasta di Gragnano c’e’ scritto Calamarrata dillo hai produttori io chef che la preparo sul menù ci scrivo come il Grande Zazzeri Calamarrata al ragù di polpo 😉

        …ehm…a chi lo devo dì???? Hai produttori??? HAI produttori??? 🙂 🙂 :-)…. se lo sa il somme… 🙂 🙂 🙂

        1. io sono uno chef , quindi un artista, quasi uno scienziato direi …nella scrittura veloce spesso ” l’itagliano” sfugge 🙂

    1. somme e m@riotto….eppure porca miseria una cena insieme si dovrebbe fà..se ne farebbe un pelo di risate 🙂 🙂

      ultima OT, lo giuro!

    1. Capitani , Comandanti e’ da mo che insisto, da semplice soldato, ma spingo sempre per le rimpatriate 🙂
      Ps Mariotto ti vedrei bene come maresciallo della mensa 😀

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Accetto la Privacy Policy

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.