Ristorante Romano – Viareggio

Il ristorante Romano (tra le altre cose uno dei pochi ristoranti premiati con una stella michelin qua in toscana) è molto conosciuto in quel di viareggio, e l’ho scelto per festeggiare una ricorrenza. Eravamo in due, ed appena entrati siamo stati accolti con molto gentilezza e portati al tavolo prenotato. Il locale  non è in stile minimal come va per la maggiora in questo momento nei ristoranti di un certo tipo, ma di quell’eleganza sobria e mai fuori luogo. Una volta preso l’ordine, poco dopo c’è sta portata l’entrè composta da triglie con pomodorini e olive; noi avevamo scelto  1 maccherone con pesce di fondale e gamberetti,  1 spaghetto alla viareggina,  1 frittura mista e 1 rombo con patate e funghi porcini della Garfagnana. Per il vino ci siamo affidati al sommelier, un valido supporto, chiedendo tra le 1/2 bottiglie, visto che non beviamo moltissimo, e abbiamo optato per il Libaio, uno chardonnay toscano. Il pesce era freschissimo ed ottimo, e anche nei primi in buona quantità. Tra i dolci abbiamo optato per un crumble di mele verdi con crema al calvados, e un millefoglie di pasta kataifi con crema catalana e fragole. Questi sono stati anticipati da piccola pasticceria e accompagnati da un ottimo moscato (entrambi compresi nel prezzo).  I dessert sono stati veramente fantastici. Merita menzione il servizio nè distaccato nè eccessivo,  puntale,  con una tempistica adeguata, e la carta dei vini ampia sia tra gli champagne, che tra i vini bianchi da 750 e 375 cl.

Veniamo ai prezzi:

2 primi        44.00 euro
2 secondi   65.00 euro
2 dessert    24.00 euro
cantina       10.00 euro
acqua          4.00 euro
spesa totale 147.00 euro

Da notare la mancanza del coperto, che anche nei ristoranti di lusso talvolta si fa presente, e me ne chiedo spesso il perchè! I prezzi sono sicuramente non economici, ma vi sono una serie di fattori che fanno lievitare il prezzo, tra i quali da non trascurare la qualità della materia prima.

Io darei 4 ganasce e mezzo

N.d.Durthu: voto aggiornato a 5 ganasce, causa le numerose recensioni positive e l’introduzione della 6 ganascia.


Ristorante Romano

Via Giuseppe Mazzini, 122 Viareggio 55049

Tel 058431382


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Elephant Bistrot – Livorno.

All’inizio dell’Estate, mi son trovato in piazza Mazzini, ad una sorta di fiera in cui, stranamente, non c’era niente da mangiare. Ho

Il Caminetto – Montaione (Fi)

Per alcune circostanze che qui non interessano, mi sono trovato nei giorni passati a Montaione. Su segnalazione di una persona del posto,

68 risposte

  1. Come al solito vado controcorrente!
    Sono stata la scorsa estate da Romano e devo dire che la qualità del pesce non discute, mentre il tipo di cucina si. Non mi ha entusiasmato nonostante sia un ristorante di alto livello (sicuramente però un passo sotto a Lorenzo a Forte dei Marmi). E non mi è piaciuta l’atmosfera elegante ma retrò … e il tipo di approccio troppo “intelito” dei camerieri e del sommeliè …
    Quattro ganasce e mezzo sono troppe, ma se si è dato 4 ganasce al Foresta allora se le merita tutte anche lui perchè è parecchio ma parecchio meglio del Foresta …

  2. Cmq sono d’accordo con Ganascia … devi raccontarci cosa hai mangiato per quel prezzo e farci immaginare il sapore … 😉

    Dimenticavo: a Viareggio, secondo me, c’è l’Oca Bianca che sta una spanna sopra a Romano. Ci sono stata pochi mesi fa. Appena ho un minuto vi scrivo la recensione.

  3. Rispondo un po’ per volta…per quanto riguarda l’Oca Bianca, non la definirei una spanna sopra, più o meno al pari, solo per l’ambiente Romano penso venga battuto e comunque non lo definirei retrò. A livello di prezzi inoltre siamo lì e per quanto mi ricordi, ci sono stato un anno fa, i primi mi erano sembrati un po’ anonimi.

  4. Per quanto riguarda la descrizione dei piatti, devo ancora imparare ad essere più approfindito, purtroppo non ho il dono della scrittura, a voce sono molto meglio 🙂
    I punti forti della serata sono stati sicuramente i secondi, ottimo il rombo e i porcini che si sposavano perfettamente. Le pietanze portate ad altri tavoli lasciavano un profumo da “acquolina in bocca”, dettato sicuramente dalla freschezza, ma in maniera così forte e a distanza difficilmente mi è capitato. Il fritto era molto vario e bello croccante e asciutto. Goloso di dolci non ho potuto tralasciare la fase più bella, quella dei dessert. Semplicemente fantastici nella loro semplicità, sono proprio “malato di zuccheri”.

  5. scusate, solo x curiosita’, ma nello spaghetto alla viareggina e nel fritto misto che cosa mettono x valere quelle cifre li’? sempre solo x capirne di piu’, le cifre piuttosto elevate sono giustificate dall ambiente e dal servizio del ristorante di classe? lo so, sono domande banali, ma x me 80 euro non sono trascurabili, e vorrei avere in cambio qualcosa di particolare, che sinceramente non ho letto!ps parlano le tasche dell operaio!…e dato il momento ne vado fiero, con tutta la crisi che c’e’! saluti

  6. Non ti preoccupare, io faccio il cameriere per mantermi agli studi, e quindi ti capisco eccome! I soldi sono soldi, direi che per quanto riguarda i prezzi, non sono perfettamente proporzionati. Per i dolci, visto che era incluso il moscato e la piccola pasticceria ci siamo, in linea con altri ristoranti. Per il primo e il fritto (per il rombo e i porcini direi di no visto i costi d’acquisto il ricarico mi sembra giusto) un pò esagerati, per essere corretti per come la vedo io i primi dovevano stare sui 22 max 25 euro e il fritto sui 22, moh faccio anche il ristoratore. Però siamo a viareggio, e in più come hai detto paghi un pò l’ambiente e il ristorante. Come un primo di Pinchiorri non mi vorrai mica dire che vale 100 €?

  7. @sommellie: non mettono nulla di particolare … semplicemente, in questi posti, paghi il servizio, l’ambiente, l’apparecchiatura e la presentazione dei piatti. E non tutti i ristoranti dove sono stata valeva che si pagasse una cifra di 80/100 euro a testa quando, come dici giustamente tu, i soliti piatti in un normale ristorante li paghi meno della metà …
    I ristoranti che valgono certe cifre sono davvero pochi, molti purtroppo ti fanno pagare l’ambiente/servizio e la qualità del cibo (magari la frittura in un ristorante normali è fatta con calamari e gamberi surgelati, da romano e in altri ristoranti te la fanno con pesce fresco).
    La differenza sta in questo.
    Ma, ripeto, ci sono molti ristoranti in toscana che NON valgono assolutamente i prezzi che ti fanno pagare. Ciò da cui non prescindo, quando pago certe cifre, è alzarmi da tavola ripensando al sapore particolare di certi accostamenti o alle trovate, diciamo, “geniali” di certe preparazioni.
    Se mi alzo da tavola pensando che alla fine la qualità del cibo non mi ripaga del sapore in bocca che ho sentito allora non posso parlare bene del ristorante. E’ per questo che il Foresta e Dante e Ivana si sono meritati, dalla sottoscritta, solo parole abbastanza negative. Romano è un tantino sopra a questi, ma francamente neppure lui mi ha fatto alzare da tavola contenta di quello che avevo mangiato.
    Ci sono riusciti invece l’oca bianca di Viareggio e Il Postale di città di Castello …

  8. Io sono stato pienamente appagato dal Butterfly, anche per il buon rapporto qualità/prezzo, mi chiedò però perchè abbia 4 ganasce…

  9. Visto che ho fatto la recensione, rispondo. Perchè 4 ganasce? Qua si accende nuovamente la discussione sui voti. Per quanto mi riguarda, le 5 ganasce, essendo il massimo voto assegnabile, richiedono non dico la perfezione, ma qualcosa che gli si avvicini parecchio. Butterfly, come ho scritto nella recensione, è un ristorante ben sopra la media, sotto tutti i punti di vista. Però credo che ancora manchi qualcosina per raggiungere le 5 ganasce.
    Tutto qua. Magari il giorno in cui avrò provato la cucina di Cracco o di Bottura, assegnerò le 5 ganasce. Oppure tornerò indietro e assegnerò invece al Butterfly le 5 ganasce. Per adesso, 4 ganasce abbondanti sono il voto corretto, a mio avviso. Ho provato anche Kapperi, ed a mio avviso nemmeno quello arriva alle 5 ganasce. Anzi, per la mia esperienza siamo al limite inferiore delle 4 ganasce.

    1. bene, interessante avere una recensione di un ristorante stellato come questo,pero` mi domando ma i funghi siamo sicuri che siano della garfagnana….o sono quelli bosniaci che di questo periodo si trovano anche alla “coop”…

  10. generalmente anch’io son piuttosto scettico,ma sputtanarsi spacciando dei funghi garfagnini,che al momento ci sono, con quelli della coop, penso sia esagerato per un ristorante top ! potevano scrivere porcini e nessuno avrebbe avuto niente da ridire, sottoscrivendo la provenienza saranno originali! ciao

  11. Romano per me è un 5 ganasce meritate. E una delle cose migliori è sicuramente l’antipasto, che per la cena della recensione non è stato preso. Quindi, se qualcuno ci dovesse andare, vi consiglio di non rinunciare all’antipasto!!!

  12. con tutto il rispetto per Romano (che considero comunque un grande ) sono daccordo con Sommellie
    ” maccherone con pesce di fondale ….. spaghetto alla viareggina … fritto misto .. rombo ai porcini …..” sono piatti di impostazione iper_tradizionale x nulla innovativi … i prezzi sembrano eccessivi … va bene l’utilizzo di una materia prima di qualità e una grande maestria nel prepararli ma un fritto misto e’ un fritto misto …

  13. Non mi trovate così d’accordo sul fatto dell’inventiva…Siete sicuri che la ricerca e l’innovazione portino a un risultato superiore rispetto alla tradizione? Chi l’ha detto! Sono d’accordo con il premiare chi innova e ricerca con buoni risultati, il sacrificio va premiato, ma da lì a criticare la tradizionalità come antagonista della ricerca ce ne vuole. Per i prezzi mi sembra chiaro a cosa sia dovuto? Penso siamo coscienti che se entriamo in un ristorante con meno coperti, un servizio superiore, qualità etc, il tutto si paga, anche se concordo sul fatto che vi sia un ricarico forse un po’ eccessivo. In ogni caso ritengo (ma questa è e rimane una mia opinione), che con la delicatezza del pesce, mal si sposano certi accostamenti ricercati, e preferisco un piatto semplice, ad un piatto lavorato che perda di gusto e sapore…

  14. robinson io mi riferivo in particolare al metro di giudizio di questo sito :

    ” .. 5 ganasce: Per inventiva, materie prime, servizio, rapporto qualità/prezzo, il massimo .. ”

    nessuno vuole mettere in dubbio Romano come qualità …. la tua votazione (4 ganasce e mezzo) mi trova piu’ daccordo …

  15. Sono un Amante della buona cucina e seguo questo splendido e utile sito web da tempo in modo silente.
    Solo da poco mi sono fatto avanti con 2 commenti a due Ristoranti 4 Ganasce come la Casina delle Ostriche (Rosignano LI) e Massimo (Viareggio LU)
    Nei primi 2 casi ho confermato il giudizio dei “colleghi” per le 4 ganasce ma in questo caso devo dissentire dalle precedenti recensioni e commenti proponendo una rivisitazione del giudizio in almeno 5 (per me 6)
    Questo visto il livello degli altri 4 ganasce presenti su CiRitorno.
    Armato di black berry per gli appunti che spero sia esaurienti ecco il mio commento.
    Ieri sera ho avuto il piacere di cenare da Romano con 2 amici dopo tanto tempo che mi ero “promesso” di andarci.
    Uno dei tre era già stato nel Ristorante altre volte e mi aveva assicurato che sarebbero stati soldi ben spesi e in effetti a più riprese mi sono ripromesso di disertare per 2 o 3 volte ristoranti da 50 euro per accumulare un bonus da investire in Ristoranti che ti lasciano soddisfatti. Le (almeno) 5 ganasce sono giustificate da quello che ho vissuto e che cercherò di trasferire.
    Il locale non è retrò ma moderno, essenziale, climatizzato bene con unico neo del parcheggio anche se noi abbiamo avuto fortuna. Appena arrivati ci hanno deliziato e offerto Champagne. Liquido subito il menù del terzo amico che non mangia pesce ma che ha gradito molto la serata.
    Assieme allo champagne ha avuto come omaggio dei fiori fritti di zucca + dei salumi e una bruschetta che non ricordo bene. A seguire hanno portato melanzane alla parmigiana + Ravioli con noci, pomodoro e salvia + tagliata e come contorno patatine fritte che ho assaggiato e che da sole valevano un applauso (finissime croccanti al punto giusto da non sembrare vere… ci hanno detto che le asciugano una ad una!)
    Ma passiamo al menù di pesce che abbiamo consumato io e l’altro.
    Nel nostro omaggio assieme allo champagne c’era una eccezionale frittura che era di fatto una portata vera e propria composta da 2 triglie, 2 acciughe, 1 sogliolina e un un bel gruzzoletto di calamaretti. Eccezionale ! Vino scelto Trebbiano D’Abruzzo 2005 che il mio amico dice sia costato 50euro contro i 90euro accertati di altri + blasonati ristoratori della Versilia. Ottimo vino anche se al primo bicchiere mi ha lasciato un po’ perplesso. Come antipasto abbiamo preso un crudo con la preghiera di abbondare. E in effetti ! Primo piatto composta da pesce nero (mai sentito prima…ottimo… dice che è di fondale), poi sugarello, scampo, ostrica, spannocchia, triglia, cicala, acciuga… che dire ? Mondiale!
    Altro piatto molto atteso composto da sei cucchiai (argento ma per me erano d’oro!) . Cucchiai con crudo da 10 e lode da gustare in ordine di … sogliola, scampo,spannocchia, ciciala, triglia, acciuga! A seguire un piatto con uno scampo più grande e una spannocchia accompagnati da fagioli bianchi di Pietrasanta.
    Nel frattempo abbiamo preso altro vino Saint Vincent Souvignon 2006 molto buono.
    sempre come antipasti un piatto di 5 calamaretti ripieni con pesce e un fiore di zucca ripieno di un qualcosa che non so descrivere ma non era pesce. Il fiore non mi ha entusiasmato ma i calamaretti ottimi e ottime le loro zampine che erano separate e che ho mangiato per prime per la paura che i calamaretti scappassero dal piatto. Altro piatto 2 crostini con triglie e pomodorini di qualità estrema. Altro piatto zuppetta di calamaretti con crostino buoni. Come secondo abbiamo preso una catalana di aragosta, scampi e gamberi da 10 e lode e tanto per non farsi mancare niente ci hanno portato altro piatto con uno scampo grande che il mio amico esausto mi ha ceduto e ne ho divorati 2 per finire in bellezza!
    Sul finire abbiamo preso terza bottiglia che era Ca’ del Bosco 2002 Franciacorta micidiale per i miei gusti
    I dolci che vedevamo transitare e che il mio amico aveva provato erano da foto ma non c’era piu’ posto e abbiamo preferito terminare con pasticceria da loro prodotta (ottimi i biscottini con crem caramel..) e un caffè. Il pesce era freschissimo e su questo non ho dubbi perché ne ho mangiato tanto decongelato o presunto fresco . Addirittura ci ha detto che gli scampi erano della “4 calata” ossia pescati nel pomeriggio stesso. Il servizio eccellente, cordiale, attento e “amichevole”. Ci siamo intrattenuti nel tavolo all’ingresso del locale dove abbiamo sostato a piu’ riprese anche durante la serata (ci si puo’ fumare e c’e’ impianto di aspirazione che funziona). Dopo il conto ci siamo intrattenuti e abbiamo conosciuto anche la figlia che rientrava dal locale recensito da altri (NO CLUB). Il titolare Romano e il figlio oltre al cameriere (ex Lorenzo) sono stati all’altezza. Anche sul locale inteso come location voglio aggiungere altre particolarità eccellenti come posate, bicchieri, cambio tovaglioli,… Di sicuro non tornerò a breve ma ci Ritornerò…

    Il conto ? Mi dispiace non avere il dettaglio ma solo il totale di 430 euro + mancia meritata dall’ottimo giudizio di tutti e 3 partecipanti.

    Non sono pochi soldi ma sono sicuramente ben spesi !

    1. @Fransis,complimenti per la discrezione,durante la lettura mi e sembrato di sentire il gusto delle pietanze che hai descrito.Mi ha incuriosito il fatto delle patatine asciute una ad una.Lo fanno prima di essere fritte(cioè al crudo gia tagliate),o dopo la frittura?

      1. al crudo e penso che sia per togliere l’amido (!?)
        comunque indagando in casa mi dicono che non è un gran segreto anche se spesso viene fatto in modo sommario e non una ad una (erano tante e finissime) Una ad una ci vuole del tempo

        1. Bravo,è quel che intendevo,anche io gli faccio cosi,tamponandoli con la carta una volta tagliati.Per farli invece in padella gli taglio a cubbetti,poi gli asciugo con la carta o il cencio da cucina è gli cospargo di farina,cosi vengono croccanti. Poi con un pò di olio e rosmarino gli facio in padella all inizio senza giragli fino che prendono la crosticina e a fuoco medio fino la fine. Vengono come quasi arrosto,ma è una versione più casalinga,non da ristorante.

  16. Eccolo l’antipasto mondiale di Romano, non ci sono accostamenti arditi, ma la tradizione rivista in chiave moderna con materiale di primissimissima scelta, materiale che si paga… Il crudo per esempio non e’ il solito crudo del lampione giallo, e’ una cosa ben diversa anche per i tipi di pesce che propone, e che non trovi da nessuna altra parte.
    Io, vista anche la recensione di francis e che la butterfly ha avuto la promozione a 5 ganasce, la propongo anche per romano, suvvia, 4 ora non ci stanno proprio piu’… (anche perche’ sono stata da butterfly una settimanetta fa e comunque c’e’ sempre una spanna di differenza con romano secondo me…)

  17. Con il nuovo metro di giudizio mi sembra più che giusto, mi complimento con Fransis per il dettaglio, servirebbe anche a me prendere appunti 🙂

    1. Per me 5 ganasce se le merita, l’unica cosa di cui pecca è il prezzo, secondo me eccessivo. Credo che su questo si potrebbe far molto meglio, ma come spesso accade si finisce per pagare ambiente e servizio più che per il cibo.

  18. Ciao a tutti,
    Provero’ Romano quanto prima, pero’ vorrei anche segnalare il fatto che a Parigi si puo’ mangiare da Alain Ducasse a pranzo con 70eur in una location come la Tour Eiffel….oppure a La Tour d’Argent con impareggiabile vista su Notre Dame, con 90 a cui hanno tolto la stella lo scorso anno, ma che rimane comunque il piu’ famoso ristorante al mondo.
    Adesso non so se e’ una questione tutta francese di concedere menu a prezzi (sic) piu’ popolari magari a mezzogiorno, ma sarebbe cosa buona e giusta che anche i ristoratori italiani ne prendessero atto.
    _____
    Vorrei fare un piccolo appunto al menu servito da Romano e al servizio vino. Spero di aver compreso bene l’ordine delle portate.
    La mia valutazione è assolutamente personale ma penso condivisibile.. servire del fritto come antipasto non mi sembra opportuno, cosi come servire pietanze ‘rosse’ che danno senso di appagamento alla fame. Il cibo e di conseguenza il vino , devono essere un crescendo di sapore e un Trebbiano d’Abruzzo del 2005 magari con passaggio in legno dato il prezzo, seguito da un Sauvignon (credo del nord Italia ) del 2006 non è gastronomicamente corretto. Ottima la scelta del Franciacorta millesimato con le seconde portate, e poi la bollicina sta’ bene anche col caffellatte! Cmq se la scelta è del cliente, niente da dire se invece è stata proposta dal ristorante, qualche perplessita’.
    scusate se vi ho annoiato.
    ciao

    1. A mio parere fare confronti del genere è assai difficile. Alcuni ristoranti scelgono di provare ad attirare la clientela per pranzo offrendo menu’ a prezzi più bassi rispetto alla sera. Ma confrontare il pranzo con la cena è veramente arduo, per non dire poco siginificativo: il menù è diverso, la scelta di piatti limitata, e dubito che Ducasse stia in cucina a mezzogiorno. Anche Vissani sta tentando di percorrere la stessa strada (l’Ora di Vissani a 30 euro).
      Sono scelte commerciali, non tutti le fanno, credo ci sia poco da dire. E’ vero però che, mediamente, in Francia si riesce ad andare in locali di livello medio-alto spendendo assai meno dei corrispondenti italiani, soprattutto grazie ai menu’. Come è vero che molti ristoranti italiani stanno iniziando (finalmente) a muoversi in questo senso.

  19. intanto premetto che la stella romano ce l’ha, quindi un certo prezzo e’ da aspettarselo, e se alla tour d’argent l’hanno tolta un motivo ci sara’. Secondariamente romano non e’ ducasse ma il menu’ degustazione ce l’ha e costa 70 o 80 euro (non ricordo) a cena, quindi niente di fuori dal mondo. Secondo me non si puo’ confrontare il pranzo con la cena ne’ la francia con l’italia. Inoltre se voglio mangiare bene, andare a parigi mi costa di piu’ anche se poi risparmio sul ristorante… 😀

      1. Puo’ essere, l’ultima volta non ho preso il menu’ quindi non c’ho fatto caso, puo’ essere aumentato. Spero di avere l’occasione di tornarci prossimamente, cosi vi dico!

  20. @ il clippa:conoscendo il locale abbastanza,dubito che la scelta dei vini in sequenza sia stata consigliata da Roberto,anche se poi grandi errori tecnici non ne vedo.
    Trebiano 2005,potrebbe essere Valentini e se cosi’ fosse, la scaletta sarebbe perfino perfetta.
    L’eleganza di Valentini come inizio sulle crudite’ va benissimo .Il legno non si sente affatto.Io feci la stessa scelta.E seguire poi con un sauvignon piu strutturato e minerale,su antipasti piu decisi ,la vedo una buona idea.
    Potremmo parlarne ore di abbinamenti,di gusti etc. e sono d’accordo. Sicuramente ci sarebbero altre mille soluzioni giustissime di abbinamento. Ma dire che non e’ gastronomicamente corretto non e’ assolutamente giusto.

  21. Inoltre rileggendo vedo ‘vino scelto’.
    Quindi al limite (e non lo trovo giusto lo stesso perche lui ha gradito) sarebbe ‘criticabile la scelta di francis. Ma visto che la regola numero uno e’ che deve piacere a chi lo beve……

  22. Che strano, sono stato a fine luglio da Arnolfo a Colle val d’elsa e a parte il fatto che è stata l’esperienza gastronomica più emozionante di tutta la mia vita, ho bevuto vini molto simili e con la stessa sequenza. Un trebbiano 2005 di Valentini sul crudo, e pur essendo molto dubbioso ci andava a nozze, come andava a nozze sul resto dei fantastici antipasti, ed un Polly Fumè 2005 (cavolo mi sfuggee il produttore) su primo e secondo, sublime per struttura e mineralità. Quindi non posso che non concordare con @biologico. In quanto al gastronomicamente corretto, il concetto lascia il posto che trova, in quanto molte volte ci troviamo davanti a strafalcioni incredibili, che però sembrano letiziare il cliente, credo che potremmo anche sorvolare su un frittino come antipasto…..Saluti

  23. x Paolo (credo il grande, come Chef intendo)

    io Chef dilettante (sepur alla ribalta dei giornali)spesso nelle mie cene a base di pesce
    come piccola entree’
    servo, assieme ad un prosecchino, un “cartoccetto” di “gamberettini” di fascina
    eterei e croccanti
    molto apprezzati da tutti i coomensali
    son contento che anche Romano faccia più o meno come faccio io 🙂

  24. Ho suscitato un vespaio! scherzi a parte … la discussione è molto interessante .
    Avevo quasi dimenticato quanto noi Italiani teniamo alla cucina !
    Premesso che da Romano, mea culpa ,ancora non ci sono andato e quindi per correttezza dovrei solo tacere.
    Mi son permesso di obiettare sulla scelta del vino solo perchè Fransis per primo aveva sollevato dei dubbi sul prodotto , deducendo io che forse l’abbinamento fosse ardito. Tutto qua.
    Per il fritto, che adoro e giudico un ottimo termometro della cucina di un locale, non concordo con il detto “Fritta è buona anche una ciabatta” … rimango della mia idea . Lo preferisco in successione ad altri piatti , opinione che non pretende certo di modificare le altrui .

    Rileggendo la recensione più attentamente noto che il frittino era stato offerto insieme allo champagne prima delle entreè , come m@riotto propone correttamente il suo prosecchino , e non con le crudità che hanno altra consistenza.

    Ringrazio tutti delle precisazioni che peraltro sono estremamente professionali e intelligenti e rispondo personalmente :

    -GGGiant : Tolta la stella alla Tour perchè’ “non si è saputa rinnovare” Infatti fanno la stessa Canarde alla presse, anzi Caneton, dal 1800… Credo che se fosse ancora vivo il mio caro Claude Terrail patron del locale, la stella ci sarebbe ancora, potenza della politica !
    Non andare apposta a Parigi, ma se passi da quelle parti… 🙂

    -biologico : concordo con te sul discorso vino e sulle scelte del cliente , come ho detto anche sopra. Il Trebbiano di Valentini ( quando è buono) secondo me , ripeto secondo me, è un pò “troppo” per una crudità , preferirei un semplice e sapido Muscadet su Lie che sposa frutti di mare , ostriche e costa nulla.

    -Paolo : Arnolfo è , come dire… l’orgasmo culinario? mi piace tantissimo e ci vado spesso quando sono in Italia.
    Il Pouilly Fumè (valle della Loira) che ti è piaciuto credo possa essere il S. Dagueneau che ha una mineralità esplosiva , pari ai buoni vini della Saar .
    Quanto agli strafalcioni (ma quelli veri !) senti questa. Via satellite vedo quando posso ” la Prova del cuoco ” sulla RAI .Un giorno il sommelier in sala annuncia un abbinamento di “rottura” … con il fritto di mare un bel Brunello di Montalcino !
    Successivamente il buon Bigazzi ( che in diretta strabuzzò gli occhi) mi disse che il tipo è figlio di un onorevole , ancora potenza della politica !

    Oddio, ho scritto un poema !
    Scusate ancora la mia invadenza, ma un forum cosi schietto e diretto con botta e risposta, in Francia non esiste e essendo qui ne approfitto!
    Saluti a tutti e buon appetito.

    1. Non sono stato esauriente.
      Siamo stati noi a scegliere i primi 2 vini perchè io non li conoscevo e il mio amico insisteva non dando appello all’assistenza.
      Sul fatto che ci sia carta e assistenza non ho dubbi e la terza infatti (ripensandoci) è l’unica che ha avallato (il figlio).
      Anche sul fritto il mio amico che ha un pò di confidenza è stato perentorio fin dall’arrivo… “portaci un frittino”
      Non ho competenza e non frequento persone evidentemente competenti. Leggendo le recensioni e le repliche vedrò di affiancaree affinare la tecnica alla pratica.

  25. Preciso !!! Proprio Dagueneau, splendido prodotto. @ilCippa, Da quello che ho capito abiti in francia, e abbandonando per un momento il sano campanilismo che ci divide, devo dire che un pò ti invidio, invidio l’amore che mettono in tutte le cose che fanno in particolar modo nella gastronomia, e invidio l’elevata qualità media e il livello professionale di ogni locale francese, dal più piccolo bistrot al locale di lusso. Poi però mi ricordo di essere italiano e penso : “ma vuoi mettere….”

    1. In generale concordo, anche se ricordo ancora con un triste sorriso un sedicente “assiete de fromage” contenente un formaggino con incarto, e per di più scaduto. Tutto il mondo è paese…

    2. @Paolo,sù la testa,anche noi (mi ci metto anche io essendo che ormai vivo qui da 20 anni)italiani ci invidiano all mondo,sopra tutto per la passione culinaria e ottimi prodotti,che sempre di più ci provano a coppiare. Poi ci sono anche tanti ristoratori,che tutti giorni si impegniano con passione per dare qualita e sodisfazione al proprii clienti.Certo si puo migliorare ed imparare da altri,ma credo che abbiamo possibilita di farlo.Di quello che hai scrito piu sù del Gaetano Trovato ,se non mi sbaglio,perche non ci racconti qualcosa di più,vedendo sul sito che un antipasto costa quasi quanto una cena completa da me ,mi ha incuriosito,ma chi sà quando ci potrò andare,per questo se hai tempo raccontaci qualcosa.saluti da me gioia.

  26. Si Paolo diciamo che sono sicuramente più oltralpe che qui, ma sono e rimango italiano !
    quindi nessun campanilismo, solo che a volte (spesso) mi vien da pensare… ma se noi italiani curassimo e valorizzassimo i nostri averi intendo beni gastronomici, culturali, naturalistici , cosi come lo fanno i nostri cugini, come sarebbe il nostro paese ? FAN-TA-STI-CO !
    Un solo esempio che vale per tutto : Beaune, capitale enologica della Borgogna ha un museo del vino e dei vignaioli. Potevo forse mancarlo? Lo trovi su tutte le guide turistiche , cartelli per strada, opuscoli negli hotel. Bene , in dieci , venti minuti lo hai visitato. Ci sono tre cocci di bottiglia in vetro soffiato epoca romana, 5 manichini con i vestiti tradizionali da lavoro, 2 strettoi, 1 tino, falci, rastrelli, attrezzi vari… e un sacco di bischeri che vanno a vederlo (me compreso) .

    Sono professionali, amano il loro lavoro (quelli che frequento professionalmente io ) ma sanno anche vendersi alla grande , cosa che a noi non riesce e lasciamo splendidi capitelli romani in mezzo alle aiuole a Roma o crediamo che un formaggio Pre Salè della Normandia valga di più di una Toma piemontese !
    E da italiano soffro molto.

    Durthu- EH ! se vuoi una lista di ristoranti francesi da evitare… 🙂
    pero’ generalmente sono almeno discreti, e come dicevo all’inizio del post, alcuni di loro si sforzano di dare la possibilita’ di un menu della casa ottimizzando il lavoro della cucina e delle scorte del ristorante , tenendo cosi i prezzi piu’ bassi. Però anche lì ho preso certe fregature !

    Vorrei dire una cosa al curatore di questo bellissimo blog: attualmente in Francia a parte i vari Trivago, l’internaute, Trip advisor, e altri simili ( ma nessuno come questo !) c’e’ un sito meno conosciuto che si chiama FOODING , parigino, piuttosto in voga.
    Ho notato che, credo per evitare recensioni false o inventate , mette la copia della ricevuta del ristorante accanto alla descrizione della serata.
    E non mi dite che in Italia non si puo’ fare perchè i ristoratori non la fanno ! 🙂
    Ho letto su Ciritorno litigate tra gestori e clienti con addirittura richieste di ritiro della recensione, che mi sembra cosa poco democratica. Fossi un ristoratore in questione, inviterei a mie spese l’insoddisfatto per dimostrare la mia grande bontà culinaria !
    Saluti a tutti , buon appettito !
    Scusate se scrivo sempre troppo e consumo un sacco di bit..

    1. I bit spesi a parlare di cibo, vino e ristoranti non sono mai consumati invano (qua, almeno ^_^). Quella della ricevuta potrebbe essere un’idea: il problema è che non c’è modo di dimostrare che, per esempio, ti hanno portato una bistecca dura come il cuoio, o che il cameriere ti ha preso a male parole perchè gli hai chiesto di portarti il pane. E il gestore permaloso in questione può sempre gridare al complotto e alla diffamazione (e noi allora si smette di andarci, ovvio ^_^ ).

  27. Infatti io dal museo del vino di Beaune mi ci sono tenuto alla larga. O meglio, sono stato nel cortile che è molto carino.
    In Francia ti sanno vendere tutto come sensazionale, sono maestri in questo.
    Visto con i miei occhi sull’autostrada tra Colmar e Strasburgo un cartello marrone turistico con la dicitura “Campi di Verza”
    MA DAVVERO?

  28. Ristorante Romano
    Via Giuseppe Mazzini, 122
    55049 Viareggio (Toscana)
    Tel. 0584 31 382

    Poco prima di Natale io e la dolce metà decidiamo di festeggiare una ricorrenza da Romano, famoso locale di Viareggio che da tempo ci stuzzicava ma dove non eravamo mai stati.
    Prenotato il tavolo con il dovuto anticipo, finalmente arriva l’agognata serata.

    Si entra da una porta a vetri automatica.
    Romano saluta personalmente gli ospiti mentre un addetto si occupa del soprabito.
    Dall’ingresso si passa per un breve corridoio che conduce alla sala, stretta e lunga.
    Una vetrata in fondo alla sala mostra una parte della cucina.
    Ci sono circa 30 coperti. I tavoli sono ben distanziati ed apparecchiati con sobria eleganza:
    tovaglie in cotone color ecru, vaso con rose fresche, sottopiatti in porcellana.
    Alle pareti toni chiari con qualche quadro di ambientazione marina.
    Ci sediamo al tavolo e ci viene offerta una coppetta di champagne insieme al menu a alla carta dei vini.

    Il menu offre una decina di proposte per antipasti, primi e secondi.
    Lo stesso dicasi per i dolci (il menu dei dolci ci verrà portato in seguito).
    Il pesce ovviamente è padrone assoluto della carta, con qualche piccola concessione per i carnivori.
    Il menu degustazione costa 90 eur ed offre una carrellata dei piatti più famosi.
    Le fasce di prezzo per le varie portate sono:
    Antipasti 30 / 40 eur
    Primi 20 / 35 eur
    Secondi 30 / 40 eur
    Dolci 12 eur (compreso un bicchiere di Moscato d’Asti)
    Decidiamo di saltare il primo e provare antipasto – secondo – dolce.

    La carta dei vini è enciclopedica.
    Non l’ho consultata a fondo, perché ero orientato verso un bianco campano e mi sono soffermato solo in quella sezione.
    Dopo aver scelto un Fiano di Avellino (Colli di Lapio) ho comunque spulciato qua e là:
    la carta è ovviamente molto fornita (viste le dimensioni), offrendo anche diverse annate di alcune bottiglie.
    I ricarichi mi sono sembrati molto contenuti: ho visto gli stessi vini offerti a prezzi maggiori in locali molto meno blasonati.

    Veniamo alla scheda della cena.

    Benvenuto:

    – 2 flute di Champagne (offerte)
    Non ricordo il nome, solo che era molto buono.

    – Filettini di triglia con dadini di pomodoro e olive nere (offerti)
    Semplici e gustosi. Il pomodoro e le olive erano tagliate in dadini piccolissimi e davano note dolci amare ai filettini di triglia appena sbollentati.

    Antipasti:

    – Crudo di mare
    Primo piatto: un’ostrica, due sparnocchi, due scampi, filetti di triglia, ombrina, sugarello.
    Secondo piatto: quattro cucchiai con crostacei (sparnocchio, gambero, cicala, scampo) e condimenti vari (olio, limone, cipolla)
    Il sapore del nostro mare! Fantastici i quattro cucchiai finali.
    Molto apprezzata la scelta di proporre solo materia prima locale e “non banale”.
    Per intenderci: filetto di sugarello e niente tonno.

    – Calameretti ripieni di crostacei e verdure
    Microscopici calamari riempiti con infinita pazienza con un battuto di crostacei e verdure, quindi scottati alla piastra.
    Uno dei piatti più celebrati, merita tutta la sua fama: i calamaretti sono deliziosi, il ripieno si scioglie in bocca e completa al meglio il gusto dei molluschi.

    – Treccia di sogliola su patate al tartufo
    Visto che non avevamo chiesto il primo, Romano ci ha raccomandato un assaggio di questo piatto:
    filettini di sogliola intrecciati su un letto di patate lessate con spolverata finale di tartufo bianco di San Miniato.
    Una sinfonia di sapori! Le patate avevano assorbito al meglio il tartufo e, incredibilmente, questo non copriva il sapore delicato della sogliola.
    Tra l’altro ci hanno portato due piatti mettendocene in conto solo uno.

    Secondi:

    – Triglia al vino rosso
    Filetti di triglia cotti in una riduzione di vino rosso.
    Interessante combinazione di sapori, anche se forse è stato il piatto meno convincente della serata.

    – Sparnocchi al miele di castagno
    Cinque sparnocchi su una salsa al miele di castagno accompagnati da una frittura di carciofi.
    Altra sinfonia di sapori! Il miele arricchiva al meglio il gusto dei crostacei.
    L’eterea leggerezza dei carciofi ci ha fatto pentire di non aver provato il fritto di pesce.

    Vino:

    – Fiano di Avellino Colli di Lapio 2007
    http://www.marcdegrazia.com/mdg/ita/scheda_vino.jsp?KProduttori=105&KVini=20&lingua=ITA
    Profumi di agrumi, in bocca anche note di mandorla, molto piacevole.

    – 2 bicchieri di Batar Querciabella 2006
    http://www.querciabella.com/Wines/Batar/index.htm
    Il sommellier (figlio di Romano) all’arrivo dei secondi è passato dal nostro tavolo con una bottiglia aperta, proponendoci di assaggiare un vino più strutturato.
    Ci ha versato un bicchiere e ci ha lasciato la bottiglia: alla fine ne abbiamo preso un secondo.
    Non sono un grande intenditore: non conoscevo questo vino.
    Mi ha fatto un’ottima impressione: grande corpo, note tostate e quasi affumicate.
    Poi mi sono informato: è un vino molto rinomato, dal costo di circa 50 eur a bottiglia in enoteca.
    Dal conto abbiamo notato con piacere che ci è stato offerto.

    Dolci:

    – Piccola pasticceria (offerta)
    6 pasticcini assortiti, 4 biscottini e 2 bignolini.

    – Variazioni di cioccolato Amedei
    Una mousse e due tortini a base di cioccolato con percentuale crescente di cacao (da 70% a 85%).
    Ottimo in particolare il secondo tortino con il cuore morbido.

    – Crumble di mele verdi con salsa al calvados
    Gustosa tortina di mele verdi accompagnata da un bicchierino di crema al calvados.

    – 2 bicchieri di Moscato d’Asti
    Non ho visto che bottiglia fosse, comunque uno spumante di buon livello.

    Per finire:

    – 2 caffé

    – 1 bicchiere di Heavy Trinidad Rum 22 anni Caroni (1983, 52°)
    – 1 bicchiere (offerto) di un altro Rum che non ricordo (60°)
    (Serviti con barrette di cioccolato Amedei)
    Quando ci hanno chiesto se gradivamo un distillato non ho saputo resistere:
    ci hanno portato la carta, anche questa enciclopedica.
    Ho scelto quello che mi ispirava di più tra i bicchieri meno costosi (8 eur, alcuni superavano i 100 eur!)
    Poi il sommellier ci ha offerto un altro bicchiere di un Rum ancora più invecchiato.
    Degno coronamento di una splendida cena.

    Conto: 230 eur.
    Sicuramente elevato, ma la cena li valeva tutti!

    Considerati gli assaggi che ci sono stati offerti e la bontà delle proposte di cucina e cantina, mi viene da dire che il rapporto qualità / prezzo rimane comunque elevato.
    Una nota di merito secondo me è la capacità del personale di mettere gli ospiti a proprio agio.
    Tutto (dall’ambiente alla presentazione dei piatti) contribuisce a rendere la cena un’esperienza piacevole, senza inutili fronzoli.
    Niente viene fatto per “incutere soggezione” nei clienti con atteggiamenti troppo formali:
    c’è la massima disponibilità ad accettare variazioni sul menu o a proporre assaggi di piatti o vini.
    Il patron si è fermato diverse volte al nostro tavolo per vedere se andava tutto bene, raccontando aneddoti sull’ideazione dei piatti, sulla ricerca delle materie prime e sulla storia del locale.
    In sintesi: tutto è perfetto, ma senza ostentazione.
    Si ha l’impressione di essere accolti da una famiglia ospitale che è cresciuta insieme al ristorante, senza far pesare il livello di eccellenza raggiunto ma semmai sforzandosi di condividerlo con gli ospiti.
    (Una sensazione simile l’avevo provata anche alla Mora a Ponte a Moriano).

    Voto finale: 5 ganasce stra-meritate.
    Il ristorante ad esempio mi sembra di un altro pianeta rispetto al Foresta a Marina di Pisa, che ho potuto sperimentare.
    Si spende di più, ma secondo ma la differenza è abissale sia per la qualità del cibo che per le piacevolezza della serata.
    Sarei quasi tentato dalla sesta ganascia, da valutare dopo la prossima visita.

  29. Ci sono tornata una settimanetta fa.
    Anche solo il crudo vale il viaggio, superbo! Per non parlare dei calamaretti spillo ripieni, un classico, ma che lascia sempre a bocca aperta…
    Un ottima cena nel complesso, il prezzo non lo so perché la cena era offerta, ma il livello é decisamente alto, rimane il miglior ristorante di Viareggio e per me vale quasi 6 ganasce.

  30. Ad un anno di distanza sono tornato da Romano giocandomi subito il jolly estivo.
    Ho fatto proprio bene!
    Ieri ero in compagnia della moglie e dell’amico + moglie che frequentano ogni tanto questo e altri ristoranti TOP.
    Mia moglie era alla prima esperienza e nonostante sia molto attenta all’euro ha convenuto che sono stati soldi ben spesi.
    Romano come la scorsa volta ha preso l’ordinazione con il suo atteggiamento gentile e mai sopra le righe che io preferisco e apprezzo molto.
    Noi lo abbiamo aiutato scegliendo quasi tutti le solite portate salvo piccole differenze.
    Abbiamo scelto e poi bevuto 2 bottiglie di Saint Valentin del 2007 che, il figlio di Romano, mai invadente e molto attivo, ci ha approvato apostrofando l’annata come una delle migliori espressioni dell’etichetta.
    Ecco la sequenza dei piatti che mi sono annotato, come la scorsa volta, sul Black Berry
    [1] Piatto di benvenuto accompagnato da un flut di champagne (buono)
    Entrambi offerti all’arrivo. Preciso che abbiamo espressamente chiesto e indirizzato questo omaggio in un “frittino”.
    Il piatto era composto da 5 o 6 trigliette con un pugno di calameretti soffici, soffici.
    Voto 10+ per la bontà e squisitezza.
    Piatto che è stato spolverato senza lasciare traccia di lische o teste talmente delicato e fresco che era.
    Mi soffermo subito su un particolare che denota la classe e la categoria del ristorante.
    Ad ogni portata nuovo piatto e nuove posate (e che piatti e che posate!!!)
    [2] Fiore di zucca con all’interno uno scampo.
    Voto 8+. Buono piatto ma io lo scampo lo preferisco crudo specie se fresco e di qualità.
    [3] Trigliette crude o semi-crude con pomodorino fresco, olive nere e basilico. Voto 9,5.
    Piatto semplice ma eccezionale per gusto
    [4] 8 cucchiai di crudo.
    Voto 10. Alla fine ho detto a Romano che per certi piatti ci vorrebbero i sottotitoli perchè non sempre sono riuscito a capire gli ingredienti
    In questo caso ne ho capiti alcuni (anche chiedendo) Scampo rosso, Scampo bianco (!), Gambero, Sogliola, Acciuga, Sugarello, …
    [5] Piatto di crudo.
    Voto 10. Composto da 3 scampi, 3 gamberi, Triglie e Sugarelli e forse altro pesce sfilettato. Ottimo il condimento dello sfilettato di cui abbiamo chiesto lumi (Ginger tritato e altro che non ricordo)
    [6] Scampi, Calamaretti, Polpo, Cicala con fagioli. Voto 9. Piatto delicatissimo.
    [7] Calamaretti con ripieno di crostacei. Voto 10. Una bontà unica
    [8] Zuppetta con 2 scampi, calamaretti, pomodoro, basilico, fetta di pane in un sughino delizioso da scarpetta.
    [9] Per secondo abbiamo preso 2 orate con crostacei. Voto 10+
    Mai mangiato un piatto del genere.
    Orata ottima con una pelle di un argento metallizzato mai visto.
    Dentro l’orata un abbondante sugo tritato composto da tante cose tra cui ho capito (domandato): scampi, gamberi, arselle, …
    [10] Millefoglie di pasta Katahifi (o nome simile) con crema catalana. Voto 10.
    Un dessert da lacrima per la vista e la bontà. Accompagnato da un bicchiere di moscato e pasticceria fresca inclusi nel prezzo. Soddisfatti ci siamo soffermati all’ingresso/uscita dove c’è un tavolino da fumo per parlare tra noi e ci è stato offerto da bere. Abbiamo scelto un goccio di grappa “mondiale” per concludere in bellezza. Che dire! Eccezionale! Il conto totale di 500 euro presumo sia stato arrotondato per difetto visto che la coppia che ci accompagnava frequenta e conosce. Per me comunque sono stati soldi spesi bene.
    Di sicuro cercherò di ritornarci almeno una volta all’anno e vedrò di fare strappo alla regola andando a visitare altri ristoranti da condividere. Buon appetito!

  31. Ci sono stato sabato scorso a cena per la prima volta e confermo le recensioni positive, il locale era al completo ma il servizio non ne ha risentito per nulla disponibile e non invadente. Nota di merito al crudo, buonissimo e alla disponibilità di romano nel cambiare e adattare il menu degustazione come più piace. Due menu degustazione 95 euro l’uno, una bottiglia di vino, cognac, rum e caffè. Totale 270 euro in due. Unica cosa che stona forse è l’arredamento ed i colori un’pò datati del locale. Confermo le 5 ganasce e ciritorno. A Viareggio credo sia il migliore insieme al ristorante del principe dove però la location è insuperabile.

  32. Finalmente ci sono stato anche io. Bellissima esperienza, anche se eravamo una tavolata gigantesca (soprattutto per questo genere di locale). Il crudo è, in effetti, buonissimo: i crostacei sgusciati, pronti per essere addentati, valgono da soli tutto il pasto.
    Devo però concordare con Nelson e tutti gli altri che segnalano un ambiente forse non all’altezza. Una svecchiata non farebbe male, probabilmente ^_^

  33. Ringraziando San Ranieri , San Filippeschi che continua a far mettere i banchi da fiera paesana davanti alle attività commerciali fisse non consentendoli di lavorare per il giorno del patrono e San Lido Vannucchi per l’iniziativa chefassieme siamo andati da Romano . La promozione chefassieme da Romano puo’ essere fatta nei giorni di Martedì Mercoledì e Giovedì escluso prefestivi al costo di 99€ a coppia con due calici di vino inclusi . Alla telefonata di prenotazione è Romano in persona che mi dice che il menù ci verrà detto a voce consentendo di eliminare le cose meno gradite .
    Arrivati e sistemati ci viene servito un ottimo bollicine Contratto e il cestino del pane veramente ottimo . Il patron ci nforma che ci verranno serviti tre antipasti, ci fà scegliere due primi diversi per poterli assaggiare entrambi e ci fà scegliere un secondo. Come vino ci viene servito un bianco locale in bottiglia refrigerata e non nel calice . Penso già che alla fine dovremmo pagare un supplmento come giusto che sia considerato che il menù che gustiamo noi è in carta a 95€ bevande escluse .
    Arrivano gli antipasti mentre dalla cucina a vista noto la moglie Franca un ” stagista ” da circa 49 anni in cucina . Gli antipasti sono serviti in sequenza : gamberetti di fondale fritti e fiore di zucca ripieno di scampo (materia prima eccezionale esecuzione perfetta) , seguono le triglie appena scottate con concasse di pomodorini al basilico ottime , un insalatina di mare con mazzancolla scampo cicala polpo e fagioli schiaccioni divina e poi loro i famosi calamaretti spillo ripieni di verdure il piatto simbolo della Franca superlativi . Gli antipasti dovevano essere tre ce ne ha portati 4 . Primi tagliatella al nero con scampie zucchine e paccheri con calamaretti e pesce di fondale Ottimi entrambi . Per secondo filetti di ombrina all’acqua pazza . il dolce ci vine fatto scegliere dopo un ottimo predessert . Mia moglie prende un dolce-non-dolce del finocchio a lamelle con sorbetto al lime molto fresco io su suggerimento del personale di sala con una mousse di nocciole e cioccolato fondente , godurioso . Ci viene servito del moscato . Mi metto a parlare con Romano del nostro amico comune Igles e allora si siede al nostro tavolo facendoci compagnia fino alla fine . Era sempre comunque attentissimo a tutti gli altri commensali tra cui l’ambasciatore del Giappone . Alla fine il conto è stato di 99€ in due non un centesimo di supplemento . Romano è contento di questa iniziativa perchè permette di far conoscere la sua cucina ad un prezzo accessibile . Ripensando a Somme e al suo giudizio sui prezzi di alcuni locali di Marina di Pisa credo possa essere utile a i ristoratori marinesi fare un salto qui a dare un occhiata . Una stella Michelin tre forchette del gambero da quest’anno portate con semplicità .

    1. Invece quando andammo noi uscimmo non proprio soddisfatti per quello che avevamo speso. Non che il posto non meriti, per carità, però alcuni piatti ci sembrarono quantomeno incompleti. Magari siamo noi che siamo andati con troppe aspettative.

      Concordo in pieno con il riferimento ai locali di Marina di Pisa.

  34. E infatti la spesa di 99€ a coppia non è rappresentativa della spesa media (non so se si siano ricalibrati anche ala carta). Questa spesa è sicuramente ottima, rimane il fatto che alla carta con spese non scontate, per quelle cifre ci si aspetta un tocco in più che io non ho provato. Per carità buono buonossimo, ma per 180€ in 2 c si aspetta di più. Certo per la cifra di mariotto la valutazione non puo che esser diversa????

    1. sono d’accordo con voi pero’ 49,50€ li spendo a Marina di Pisa vista scogli e gru con un fiasco di vino bianco sul tavolo prendendo quello che gli pare all’oste e mangiando di meno
      😉

  35. …e siccome €.49,50 da Romano sono spesi piu’ che bene anzi benissimo allora ci sono andato ieri sera con la mia famiglia (2+2) per festeggiare i miei “primi” 🙂 …60anni !
    Serata che ricalca quanto gia’ riferito dal buon M@riotto : i 3 + 1 antipasti, abbiamo scelto un solo primo (un buon risotto di mare ,ricordando quando per lavoro 30anni fa ci andavo tutti i gg. a pranzo spendendo lire 5000!),per secondo l’ombrina in acqua pazza a cui ho fatto pure la scarpetta 🙂 ,dolce con predolce e bicchiere di moscato,questi sono sempre compresi nella portata di qualsiasi dolce richiesto e dopo abbiamo chiuso con un buon caffe’, 2 bottiglie di vino dell’azienda di Romano a Montecarlo (LU).
    Romano si e’ intrattenuto al ns.tavolo ricordando i tempi che furono ma mai perdendo il controllo della sala e specialmente del tavolo accanto al ns. : Michelle Hunziker con Tommaso Trussardi…
    CIRITORNO perche’ secondo me “il gioco” in questo caso vale 2 candele !

  36. … i tuoi spesi meglio molto meglio con la Michelle vicino 😉 … a me è toccato l’ambasciatore del giappone mannaggia

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