Ristorante La Mora, Sesto di Moriano (LU)

Eccoci cari ciritornini,

oggi sono stato a un nuovo “ristorante“, in quanto per scelta personale e di mia moglie  più o meno condivisibile, da diversi anni non torniamo mai in un posto dove siamo già stati, anche se talvolta la tentazione di ritornarci è alta, ma preferiamo allargare la nostra conoscenza per  poter magari essere utile guida  nella scelta a tanti ns. amici e non.

Non ho mai messo recensioni sul sito anche se è da molto tempo che usufruisco di ciritorno, ma prometto che d’ora in  poi, ad ogni  locale visitato la scerò la mia recensione

Oggi sono stato insieme a mia moglie, al ristorante la Mora, a Sesto di Moriano a circa 1000 metri da Ponte a Moriano, è facilmente raggiungibile…www.ristorantelamora.com/

Iniziamo dal locale,  che è la vera e propria nota DOLENTE,  è molto retró diciamo stile anni 70,  agli amanti del genere può anche piacere…

Siamo stati sistemati in veranda, i tavoli nella stessa  erano  ben distanziati .

Appena accomodati, viene consegnata la carta dei menù, e subito viene chiesto quale tipologia di acqua minerale  vogliamo.

Sono contemplati due menù degustazione, uno di pesce a 50,00 euro, e uno tradizionale della Mora a 45,00 euro.

Decidiamo di andare alla carta, anche perché i menù degustazione si presentavano piuttosto ampi, e non conoscendo le porzioni, il rischio di poter andare oltre, era alto.

Dopo alcuni minuti, arriva il responsabile di sala, molto probabilmente uno dei titolari, vestito di tutto punto e con un approccio di sicura esperienza e classe.

Prendiamo due antipasti, mia moglie sceglie delle crocchette di baccalà con fiori di zucca fritti, mentre io mi oriento verso un budino al peperone dolce.

L’antipasto di mia moglie era ottimo, asciutto, e fragrante , l’olio era sicuramente freschissimo, il mio budino era molto delicato, e ben curato nella presentazione.

Prima nota positiva, uno dei pochi ristoranti  che porta la carta dei vini, solo dopo che hai scelto le pietanze!!!  Scelgo chiaramente un vino delle colline lucchesi doc,un  badiola 2007, buono senza dubbio , ma potevo osare di più.

Come Primo piatto mia moglie opta per degli gnocchetti neri al nero di seppia,  (scusate il gioco di parole, ma è così) mentre io vado a scegliere dei tacconi di pasta fresca al sugo di gallo ruspante.

Il mio primo è una festa di delicatezza, ben preparato ed equilibrato, ottima anche la preparazione del primo di mia moglie, come cottura senza dubbio, ma è sembrato un poco troppo carico, forse eccessivamente gustoso. Le porzioni si dimostrano giuste, ben bilanciate.

Mia moglie come spesso è consueta fare, non prende il secondo, (anche se come al solito viene a depredare la mia portata, sob!)

Io ordino del piccione in doppia cottura, che si dimostra una scelta felice, le cotture ben equilibrate e pulite, nette e distinte le sensazioni percepite, sicuramente materie di primissima qualità per ottenere certi risultati.

La presentazione dei piatti è curata e ricercata.

Inoppugnabile il servizio, le posate mirate per ogni portata, i piatti e sottopiatto non sono niente di particolare, sono molto semplici e sobri,  vengono rimosse le briciole dal tavolo a fine della seconda portata, cosa piuttosto rara, ricordo pochi ristoranti di spessore che hanno  questa chicca nel servizio..

Passiamo ai dolci, mia moglie chiaramente si ripresenta, ordinando una cialda allo chantilly con frutta, mentre io prendo un tortino caldo al cioccolato.

Sorpresa… Prima del dolce ci viene servito un pre dessert consistente in una mousse al limone e dei dolci secchi, cantuccini , brigidini,e biscotti, il tutto ottimo e fresco.

i Dolci sono assolutamente ottimi , detto da mia moglie ex pasticcera è una garanzia, insieme viene servito un moscato d’asti ottimo e alla giusta temperatura, parola di Sommelier.

Si conclude con due buoni caffè, e un limoncino e una grappa (poi risultati offerti).

Ok, tiriamo le somme, il locale non è bello è molto retró può anche piacere ma… Il servizio è preciso e puntuale , qui inserisco un commento,  da cogliere come una annotazione  del tutto  personale, il servizio è forse anche troppo tempestivo, magari dei tempi un  pochettino più scanditi sarebbe da preferire. La presentazione dei piatti come detto, è curata e attenta,  le porzioni sono giuste . La qualità delle pietanze servite  è sicuramente di ottimo spessore, fatto salvo il primo di mia moglie che in quella festa di delicatezze,e scansione delle sensazione è forse risultata l’unica nota leggermente dissonante.

Parliamo di numeri, due antipasti 24 euro, due primi 24 euro, un secondo 18 euro, due dessert 16 euro, 1 vino 14 euro, una minerale 3 euro, due caffè 6 euro.

Altra considerazione, i prezzi delle pietanze sono stati sicuramente equilibrati, ma ritengo eccessivi i prezzi dei dessert  come d’altronde i caffè.

Ho comunque pagato conserenità il conto di 105 euro, ritenendo che le pietanze servite rispecchiano standard di qualità elevati.

Che dire, io penso che 4 ganasce le meriti tutte, forse sono anche un poco strette, aspetto chiaramente il conforto dei ciritornini.

Io come ho all’inizio detto, non tornerò mai più in quel posto, sicuramente indirizzerò chi potrà permetterselo verso questo locale, sicuramente degno di considerazione.

Come nella scienza, rimango in attesa che la mia recensione venga o meno falsificata. per poter essere validata.

saluti.


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40 risposte

  1. siamo stati alla Mora un paio di anni fa’
    si prese la degustazione tradizionale
    tutto perfetto ….
    a parte il locale dall’arredamento un po’ “stantio”
    come cucina per me e’ ben sopra oltre le quattro ganasce 🙂

    1. condivido, LA MORA è un “classico”…anche troppo!!!
      cucina da 4 ganasce abbondanti. Inoltre mi ricordavo una gran bella cantina, c’è ancora?

  2. Sono stata alla Mora un paio di anni fa. Non ricordo le singole portate, ma confermo le 4ganasce di sirkik, forse anche 4 e mezzo. Rimasi soprattuto colpita dall’ottimo servizio. Uniche pecche, se si vogliono trovare: l’arredamento e la possibilità di “osare” qualcosa in più con il menù.

  3. Mi e piaciuto tanto il racconto della recensione.Da quello che ho visto dal sito,il piatti ben presentati e l’ ambiente (a parte la sala interna),non è poi cosi male,forse cambiando le sedie con del poltroncini piu eleganti cambierebbe.La veranda e il giardino viste dalle foto ,sembrano spaziosi.Poi c’e da vedere che la scelta del padroni ,non sià proprio questa,cio’e,rimanere nell stile anni 70.

    1. Cara gioia,
      credo che la sola sostituzione delle sedute con poltroncine e/o altri accessori, non credo potrebbero contribuire alla riqualificazione dell’ambiente.
      Credo che si renda necessario l’intervento di un buon architetto, che ridisegni il locale, a partire dal bar all’ingresso assolutamente brutto, perchè non cominciare, sostituendo lo stesso con un piccolo salottino di attesa??

  4. Sirkik,credo a quello che hai detto,essendo che sei stato di persona,le foto sono pocche e a volte inganevoli.Il salottino di attesa o per l’aperitivo è un ottima idea,il primo colpo d’occhio per entrare in un posto è molto importante,sicuramente un bar brutto,non predispone bene.

  5. A Ponte a Moriano l’architetti ‘un ce l’hanno… 😀
    Tralasciando le battute, e’ un locale classico, negli anni io non ho mai visto cambiare una virgola, pero’ la cucina e’ una sicurezza, nelle quattro ganasce ci sta stretto secondo me. Peccato, se rinnovassero e osassero qualcosina in piu’ sarebbe proprio un bel locale…

  6. mi trovo a leggere dei commenti su di un ristorante che m’ha sempre affascinato, ma che non ho mai visitato, purtroppo! il mito del locale di classe, e’ stato offuscato negli anni dal nascere di altri locali di prestigio come il batterfly,damiani etc, ed anche nel crescere dello stesso dirimpettaio, ristorante differente x genere e stile, ma molto valido come cucina (parlo dell’antica locanda)! parlando con i miei colleghi di lavoro lucchesi, sembra che il locale sia un po scaduto come cucina ultimamente(rapporto qualita’ /prezzo in calo), ma rimane un bel locale x l’ambiente raffinato e romantico! sono tentato ugualmente di provarlo, x me e’ sempre un ristorante mitico , anche se come dice qualcuno un po stantio 🙂

  7. noi ci siamo stati 3 anni fa, in agosto trovammo l’aria condizionata rotta, non mi sembra che un locale che vorrebbe essere di classe possa ricevere così i propri clienti, meglio avrebbero fatto a dirci che non c’era posto.

  8. @sommellie @lucia io non ho mai avuto l’impressione che LA MORA volesse essere un “locale di classe”. Cucina, cantina e servizio ben curati. Nient’altro.

  9. “Ristorante La Mora”: per chi ne ha piene le scatole di “improvvisi” (come diceva l’iperparruccata Mamma Franca di labronica memoria) che propongono tempure, molecolare, azoto liquido… perché va tanto di moda.

    “La Mora” esiste dal 1946 ed è -tout court- il locale di riferimento per la cucina tradizionale lucchese, lontano dalle mode e dalle apparenze.

    Non conoscete la cucina lucchese?
    Non siete mai stati in un vero ristorante di classe? Andateci e provate il menù degustazione tradizionale da (soli) 45 euro, innaffiato con un buon rosso: sarà un bel viaggio gastronomico.

    PS: le quattro ganasce sono strettissime.
    PPS: le sedie sono scomode.
    PPS: per essere innovativo, ogni quanti giorni/mesi/anni il ristoratore deve cambiare il menù?

  10. @pastamatic “Ristorante La Mora”: per chi ne ha piene le scatole di “improvvisi” (come diceva l’iperparruccata Mamma Franca di labronica memoria) che propongono tempure, molecolare, azoto liquido… perché va tanto di moda…”

    Per rispetto per chi fa questo lavoro con impegno e passione, non credo sia giusto generalizzare, gli “improvvisi” ci sono anche tra quelli che aprono il ristorante proponendo zuppa alla frantoiana, farro o cacciucco

  11. nel corso del tempo (una ventina circa che frequento la lucchesia x lavoro) ho sempre sentipo parlare di un locale raffinato con il servizio impeccabile e chiaramente poco economico! se puoi chiamarlo un posto di classe e’ inappropriato, mi scuso x l inesattezza! non son daccordo x i paragoni con le nuove tendenze, chi lavora bene puo’ farlo in ogni ambito! ci saranno posti moderni che offrono solo effetti speciali e anche fregature , ma molti altri che s’impegnano x qualcosa di valido e innovativo! meglio non generalizzare! saluti

  12. Non mi sembra sia stato scritto, ma a “La Mora” è stata assegnata una stella michelin da un bel po’ di tempo, questo dovrebbe esser d’aiuto nel catalogare il ristorante (sempre che non mi sbagli, nel caso me ne scuso). Non sarà un ristorante moderno, ma sicuramente ha un certo tipo di classe.

  13. 1) @robinson: “La Mora” è una stella Michelin, e non da ieri.
    2) @gianluca & sommelie: e chi generalizza? Non ho mai scritto che TUTTI i ristoranti che propongono cucina “alternativa” sono gestiti da cialtroni. Piuttosto ci sono gli “improvvisi”, nell’accezione mammafranchiana, che cucinano ciò che va di moda senza avere la minima cultura gastronomica, cavalcando l’ignoranza di molti avventori (e di gente che non sa mangiare, purtroppo, ce n’è tanta – Rana, Findus e compagnia bella ringraziano sentitamente).
    Paolo Conte cantava:
    “Pesce Veloce del Baltico”
    dice il menu che contorno han
    torta di mais e poi servono
    polenta e baccalà
    cucina povera e umile
    fatta d’ingenuità
    caduta nel gorgo perfido
    della celebrità.
    3) @tutti: Mangio e ho mangiato sia alla Mora che al circolo Primo Maggio di Buti, come ai ristoranti degli stabilimenti balneari di Tirrenia o Marina: vorrei che qualcuno mi spiegasse il significato recondito delle 4 ganasce del primo e delle 3 dei secondi…
    Grazie per l’attenzione.

      1. Apro citazione:
        4 ganasce: Un ristorante di pregio dove ci si diverte.
        3 ganasce: Un posto dove si mangia bene, senza grossi svolazzi. Il classico posto onesto, tradizionale. Il voto massimo per le pizzerie, i kebab, etnici standard.
        Chiudo citazione.
        Quindi un “buon” kebab made in Germany vale solo una ganascetta in meno di un piccione in doppia cottura. Ma stiamo scherzando?

        1. Beh, e’ vero che tra le 3 e le 4 ganasce c’e’ un’abisso, ed e’ per risolvere anche questo problema che e’ stata introdotta la sesta ganascia, se non sbaglio.
          Indubbiamente nelle 4 ganasce la Mora ci sta stretta, ti appoggio di sicuro, e mi sembra di capire che sia pensiero comune, l’hanno detto piu’ o meno tutti. Tra l’altro, appunto, ha anche la stella michelin e qualcosa bene o male, vuol dire. Aspettiamo la prossima recensione e vediamo!

    1. l’impressione, e mi pare di capire non solo mia, era che gli Improvvisi si occupassero di cucina alternativa, azoto liquido ecc. A me per esempio, mi preoccupano molto di più (e ce ne sono MOOOlti di più!) gli “improvvisi” che si propongono per i piatti “di una volta” “come li faceva la mi’ mamma” ecc. In conclusione, non è che, piuttosto di provare la cucina alternativa è meglio andare alla Mora… perchè la sensazione che avevi trasmesso sembrava questa…
      mi sarò sbagliato, non vorrei che alla fine saltasse fuori il solito discorso “….ma vuoi mettè du spaghetti aio e oio!!”
      🙂

      1. Gli improvvisi cucinano qualsiasi cosa. Però, ed è questo che volevo dire, forse è più facile ingannare con un piatto “sconosciuto” rispetto a qualcosa di più comune, riconoscibile.

    2. Lo so che non è da ieri, l’ho scritto solo perchè non era stato inserito nella recensione…Infatti ho anche scritto da un bel po’ di tempo!

  14. Perfetto, adesso è molto più chiaro.

    I voti in ganasce non sono lineari. Come da tua corretta citazione, ad ogni numero di ganasce corrisponde un certo siginificato. Quello che ogni contributor cerca di fare è far rientrare il locale di cui ha scritto la recensione entro una di queste categorie. Si accettano anche le mezze ganasce, a significare che un certo locale rispecchia in parte le caratteristiche della categoria superiore, in parte quelle della categoria inferiore.
    L’utilizzo di 1, 2, 3, 4, 5 e 6 ganasce serve solo a dare l’idea di un ordine gerarchico. Avremmo potuto utilizzare 1 uovo, 2 lamponi, 3 cotolette, 4 cipollotti e così via.
    Mi spiego con un esempio: a scuola, la differenza che c’è tra un 6 e un 7 non è certo uguale a quella tra un 8 e un 9. Passare da 8 a 9 è molto più difficile, gusto? (almeno, nella mia scuola era così).

    Nel caso specifico della Mora, per esempio, si parla di un locale da 4 ganasce e mezzo, ossia in bilico tra 4 e 5. Quindi direi che non stiamo scherzando, no ^_^

    Ricorda poi che questo è un sito amatoriale, quindi è possibilissimo che ci sia qualche svista o (speriamo di no) qualche errore grossolano. Cerchiamo di fare del nostro meglio, ma non è il nostro lavoro.

    Infine, questo è un blog fatto da persone che amano mangiare, con idee diverse e che su di esse si confrontano serenamente. A presto!

    P.s.: se leggi il commento di robinson, aveva già scritto che la stella era stata assegnata “da un bel po’ di tempo”. Non vedo la necessità della puntualizzazione.

    1. Basterebbe suddividere a monte e non intersecare i diversi generi: pizzerie, ristoranti, osterie, mense, sagre, circoli… e poi assegnare i voti all’interno di ciascuna categoria. Linneo docet.

      1. Sono d’accordo con Ganascia, decisamene no. Inoltre la frase andrebbe riscritta come segue “Dovreste prendere le oltre 500 recensioni fatte finora, dividerle per genere (ammesso che sia possibile: l’ornitorinco come lo classifichiamo?), e ricalibrare tutti i voti”.
        Come direbbero nella terra della perfida Albione: “thanks, but… no, thanks”.

  15. Gent/lissimi e carissimi
    ciritornini,
    sono felice che la mia recensione abbia dato luogo a questa ampia e serena chiacchierata. Credo di poter interpretare le chiavi di lettura proposte, come una consolidata e puntuale omogeneità di valutazione del locale, come avevo citato nella recensione le 4 ganasce le stanno un poco strettine…., e lo stesso Durthu coglie nella sua replica questo aspetto.
    Ritengo giusto dire che avrei voluto dare un voto maggiore, ma come ho scritto nella rec. la validazione è sempre e comunque vittima con destini diversi della falsificazione, e come giustamente suggerisce GGGiant , aspettiamo una nuova e fresca recensione, per poter eventualmente avallare una promozione….
    Ultima cosa, ovvero ultimo dubbio, nella mia rec. ho avuto solo una nota critica per quanto concerne il locale in quanto tale, ma anche qui stiamo molto attenti, la stessa guida michelin parla di locale raffinato….ed elegante……
    Non è bello quel che è bello,.. è bello quel che piace.
    Ed alla faccia della mia nota critica, il locale quel giorno era pieno, e continua ad essere un punto di riferimento.
    Quindi potrebbe anche cadere a pezzi, ma …la loro cucina….. non verrà mai scalfita.
    saluti

  16. carissimi.
    un ristorante piace o non piace, è un po’ come l’amore, mal si spiega, ma se devo mangiare la cucina lucchese me ne vado da giulio in pelleria, spendo meno della metà e mi diverto di più 😉

      1. Non credo, però di sicuro non è più quello che era qualche anno fa. L’impressione che ho avuto io è che sia diventato uno di quei locali un po’ “piacioni” che vendono la cucina tipica lucchese a chi di essa conosce ben poco. Ma, come ho detto, è una sensazione e posso sbalgiarmi. Di sicuro ricordo di aver mangiato un baccalà piuttosto anonimo e una torta di verdure non certo da strapparsi i capelli.

  17. se bisogna anda’ fori tema quoto anche baralla! 🙂 la mora e’ tutt’altro locale, se poi si vuol spender meno, benissimo, ma non e’ la stessa cosa!

  18. Mah! Sono tre realtà gastronimiche lucchesi ben distinte. La mora è stata perfettamente recensita e chi la vuole se la prende così com’è! Giulio ha un menù inamovibile. Da più di 20 anni o meglio da quando era in pelleria nel vecchio locale, propone le stesse cose ( se volete vi recito a memoria il menu) ma le fa bene e riesce tutto sommato a contenere i prezzi. Quindi se si ha voglia di ciccioli, farro, galletto ecc è una sicurezza.
    Baralla invece a mio avviso è una finta osteria da manager in pausa pranzo e turisti in cerca del locale tipico. I prezzi sono sproporzionati rispetto a quello che mangi ma… sei fra fillungo e piazza anfiteatro il posto è carino e quindi … paghi tutto.Personalmente non ci ritorno quasi più-

  19. ho appreso poco fa con dispiacere che, oggi, e’ scomparso lo storico gestore Brunicardi, sicuramente una grande perdita nel mondo della ristorazione lucchese e non solo!

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