Terza Ciricena – Papavero Rosso – San Casciano.

Attirati dalle recensioni esistenti del Papavero Rosso, abbiamo organizzato la terza Ciricena presso questo ristorante, del quale anche L’Ospite aveva un buon ricordo. Questa la cronaca della serata.

Eravamo in dieci: io, lo storico Bicipite, Sommellie, i Gourmets, Simona, france996, l’Ospite, Cernione con la nuova Cernietta, il solito bel gruppo di allegri gaudenti.

Il locale è ben mimetizzato dietro una siepona in mezzo alla campagna: andateci muniti di GPS o non lo troverete. L’interno è rustico e piacevole. l’apparecchiatura carina ma la tavola a mio giudizio troppo ingombra di semi e altre facezie vegetali che fanno campagna ma poi non sai dove appoggiare la roba.

Abbiamo trovato al tavolo un bicchiere di aperitivo che non ho riconosciuto ma comunque piuttosto gradevole. Il menu è corto. Un antipasto misto, cinque primi e cinque secondi (se ricordo bene). Abbiamo preso tutti gli antipasti e quindi tutti un secondo.

Antipasti:

  1. Flan di melanzana su specchio di pomodoro. Il migliore del gruppo. Consiglio di spostarlo alla fine, perché da qui è tutta discesa.
  2. Involtino di peperone grigliato. Piacevole.
  3. Involtino di zucchina e pomodorini secchi. Innocuo.
  4. Polpettina di carne con cremina ai funghi. Ok ci sta.
  5. Crêpe di stracchino e prosciutto. Non mi è piaciuta. Il prosciutto era salato perché troppo scaldato.
  6. Cestino di uva e cubetti di grana. Il grana mi è sembrato quello già squadrettato delle buste. Nell’insieme stava meglio all’inizio coll’apertivo.

Secondi: per metà coscio di anatra, per metà (e anche io) struzzo al pepe verde. Era moltissimo tempo che non mangiavo lo struzzo e l’ho abbastanza gradito, anche se non mi è sembrato memorabile, più che altro un po’ sciapetto.

Contorni: patate al forno discrete, porcini fritti. Quelli che ho assaggiato io erano mosci e decisamente non ho gradito per nulla.

Dolci: il mio una coppa di fragole e crema. Buona ma estremamente dolce. Purtroppo mi ha stuccato al terzo cucchiaio e l’ho lasciata. La Cernietta però se l’è diluviata senza problemi (noi vecchi siamo sempre più noiosi). Gli altri racconteranno i loro che non ricordo.

Veniamo al clou della serata: il vino. Il proprietario (credo) ci ha proposto subito il vino della casa. Abbiamo risposto di no (come facciamo sempre) e l’abbiamo messo subito nei casini. Ci ha risposto che la carta era in rifacimento, ma non ci siamo resi conto di quanto. L’unico bianco disponibile in fresco era un vermentino del 2001 completamente spento. Abbiamo rinunciato alla prima bottiglia defunta ma prima di decidere un’altra cosa il proprietario ce ne ha stappata un’altra che era anche peggio. Terza bottiglia un Pinot nero di Alois Lageder in età avanzata che avrebbe richiesto due ore buone di stappatura preventiva e ampie sbicchierature di ossigenazione. Alla fine per disperazione abbiamo preso il vino della casa: non lo ricordo.

Credo che il proprietario avrebbe fatto meglio a negarci la carta del tutto. Si sarebbe risparmiato la figura pessima e avremmo perso meno tempo e soldi: alla fine il vino ha pesato comunque per ben 59 euro sul conto scandalizzandoci non poco.

Il servizio è stato approssimativo e va sicuramente migliorato (la signora che aiutava al tavolo è la commessa storica della Galleria del disco di Corso Italia a Pisa). Non è bello nemmeno sentirsi raccomandare di regolarsi con gli ordini perché ci sono solo 4 fornelli.

Prezzo finale: 396 euro. 40€ circa a testa (!).

Considerazioni finali. Siamo partiti da 4/5 ganasce e questa cena ci ha profondamente costernato. O la gestione è cambiata molto di recente, o abbiamo incocciato la perfetta serata/Caporetto. Abbiamo speso molto in relazione alla qualità del cibo, al servizio, e soprattutto alla mancanza di qualsivoglia vino che non fosse quello della casa.

Per il cibo avrei dato due ganasce e mezzo, ma la storia del vino e di conseguenza il rapporto col prezzo mi costringono a toglierne una: UNA GANASCIA E MEZZA totale.

Lascio ora la parola ai miei commensali.


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22 risposte

  1. Non c’è altro da aggiungere Ganascia!sei stato perfetto nella descrizione della serata!!!..comunque rileggendo la rece precedente ed i comments relativi non credo che la gestione sia cambiata (i piatti descritti mi sembrano più o meno gli stessi che sono anche nel menù attuale)…e questo mi lascia alquanto PERPLESSA!!!!…comunque serata molto piacevole e divertente,giusto gourmetta?? PS: Ganascia,non dimenticare di farti un giro su quel sito del quale parlavamo ieri sera!!!!mi raccomando!!!!

    1. Si, come ho scritto sotto, serata da 6 ganasce, e non grazie allo struzzo!!!
      Allora Ganascia, questo sito lo abbiamo visitato??? 😉

  2. qualcosa e’ cambiato: il pavone x incantesimo e’ stato trasformato in un cagnolino che sfrecciava in sala! 🙂 penso che la gestione sia piu’ o meno la solita, almeno il cameriere c’era anche l’altra volta, ma non e’ una certezza sulla proprieta’, ne tantomeno x il cuoco! il menu’ era piu’ vario, e le golosita’ consistevano in un enorme tagliere con diverse cose piacevoli! anche i primi erano piu’ elaborati e tra i secondi c’erano un paio di portate di pesce!ps son talmente rincotto che mi ricordavo di esserci stato nel 2008 ed invece era la primavera 2009! sicuramente non avrei avuto una gran voglia di riprovarlo, dopo una serata come quella proposta ieri ! la delusione maggiore ,come gia’ perfettamente descritto dal gran capo, e’ derivata dalla scelta dei vini , con una fantomatica carta, una cantina mal organizzata e mal tenuta! bastava che avessero in carta poche cose, di buon livello, e gia’ la serata prendeva un’atro andazzo! la volta scorsa, ho bevuto solo un bicchiere della casa, sottolineando la qualita’ mediocre nel commento, che rimase in linea piu’ o meno con gli altri! il servizio improvvisato e’ una costante! nella casualita’ delle serate storte, ora abbiamo anche la ciricena storta, ci stava purtroppo! anche la nazionale,campione del mondo, fa delle figuracce 🙂 son contento di aver passato una bella serata con l’allegra combriccola , di aver conosciuto altri due membri ed una simpatica affialiata nordica 🙂 ps digerire ho digerito tutto, forse meno il conto non del tutto adeguato! saluti

  3. Bravo il ganascia, concordo con la recensione.
    A ripensarci devo dire che ci sono stati dei segnali che la serata stava prendendo una brutta piega dal punto di vista enogastronomico. Purtroppo tali segnali li abbiamo ignorati, putroppo fuorviati dalle recensioni precedenti.

    Quando si entra in un ristorante e il gestore consiglia di metterci d’accordo sulle ordinazioni perchè ordinare cose diverse mette in difficoltà la cucina, a me suona sempre un campanello d’allarme.
    Stessa cosa quando si cerca di indirizzare verso il famoso vino della casa.

    Direi che per il papavero rosso si possa dire: Meglio se CITORNA qualcun’altro e poi ci fà sapere.
    Noi abbiamo già dato.

    Malgrado questo, la serata deludente ( o anonima se si vuole essere buoni) dal punto di vista qualità del cibo/vino/servizio, è stata comunque molto positiva per la simpatia dei commensali.
    Dai che la prossima CiRicena sarà perfetta!
    (Basta non dare retta a Ganascia)

    P.S. Per Sommellie. I canetti che sfrecciavano erano 3. Sei sicuro di aver digerito bene il tutto?
    I ricordi distorti sono chiaro sintomo di cattiva digestione di struzzo da compagnia.

  4. anonimo? i cubetti di grana eran Biraghi! 🙂 m’e’ sembrata strana, la presenza nel menu di testaroli al pesto , trippa e fritto di cortile! tutta roba rispettabilissima, ma secondo me fuori luogo! a parte il flan di melanzana, dell’antipasto ho gia’ rimosso tutto! meglio rimosso che rimesso! ops scusate la caduta di stile! pian piano il cervello si scongela e la memoria riaffiora, c’andai x il compleanno! che rintro che sono, te l’avevo pure raccontato! ps trovata la via di casa? ciao

  5. @simona non ho agganciato il commento!
    @ bicipite, se vedevo triplo, colpa del vino bariccato nel canterale o il fungo allucinogeno della garfagnana rumena!

  6. Ganascia come al solito ha esposto più che bene i fatti.
    Il Gourmet aggiunge che il suo coscio d’anatra era rispettabile, come anche il tortino di cioccolato. Sugli antipasti non si pronuncia perché come al solito è diplomatico…
    Da parte mia (la parte malefica della coppia) un giudizio molto meno positivo, dovuto anche al mancato assaggio del sig. Pinot Nero del ’97, visto che lo strizzaggio della bottiglia ha prodotto solo una poltiglia di fondo di bottiglia nel mio bicchiere…
    Ricordo inoltre la differenza omessa dal cameriere tra il costo del vino scelto dal nostro sommelier (quello di professione) e quello che invece ci è stato portato: ben 25 euro!!!
    Riguardo al mio dolce, “affogato di ricotta e frutti esotici”, aveva ben poco dell’affogato ed era come gli altri un tantino troppo dolce.
    Insomma, 6 ganasce alla serata, ma per i commensali e non per la cena…a quando la prossima!!??!

  7. Due parole sul vino, visto che sono stato il co-protagonista della tragicommedia.
    il frigo aveva in totale cinque-sei bottiglie di bianchi perché “le altre non sono in fresco” (ahibò).
    Dopo vari tentativi di spulciare la carta coi fogli che veninvano via, sono stato accompagnato alla cantina. Cantina interessante, ricca di discrete etichette anche piuttosto in là con gli anni TUTTE IN PIEDI. Non ce n’era una coricata. Se sono state in piedi tutto il temop è un miracolo che non siano andate tutte a male.
    la scelta era su un Krafus di Lageder 2001. Parole del ragazzo gli si è rotto il tappo e ci ha portato il 1997, che costava il doppio. Delle due l’una: o ci ha fatto pagare un suo sbaglio, oppure ci ha messo in conto le due di vermentino bono solo per lavarci i fornelli.
    Il vino è componente essenziale in genere, ma in un posto che vorrebbe essere elegante è imprescindibile.
    Ci ritorno forse in un’altra vita. Ma forse.
    Fortuna che la serata è stata comunque divertentissima e mi ha fatto piacere rivedere persone e conoscerne altre.

  8. Ragazzi … ho disertato la ciricena perchè ero stata a giugno a mangiare al papavero e ho mangiato male. Ho provato ad insistere di andare da un’altra parte ma poi la maggioranza vince. Mi dispiace per come è andata la cena, ma almeno ho avuto la conferma che non è stato un caso che ci abbia mangiato male.

    1. …magari se lo dichiaravi prima, non dico a giugno, ma anche durante la scelta dei ristoranti!sceglierne altri significa poco, magari dei gusti diversi! senza polemiche eh! son x la frase da matrimoni, o si parla subito o si tace x sempre 🙂 la prossima cena non accetto scuse , assenza ingiustificata e 5 in condotta 🙂 ciao!

  9. ragà .. c’ho provato a dirverlo di non andare al papavero (leggetevi i miei interventi precedenti durante l’organizzazione della ciricena). ho proposto altre cose. siete voluti andare lì, che ne so, magari voi vi eravate trovati bene.
    Poi lì x lì ho pensato che avessi incappato io nella serata sbagliata. Ma a quanto risulta dalla vostra cena mi confermate che la mia brutta esperienza non è un caso isolato …

    1. per finire: avevo cenato al Papavero Rosso 5 anni fa, durante una cena di addio al celibato, e ci avevo mangiato bene. Dopo mai più stata fino a giugno scorso. Cattiva esperienza: sia col vino (che avevano ma si trattava di annate VECCHISSIME!!) che col servizio (lento e approssimativo) che con la qualità del cibo servito.
      Poi sinceramente non ve l’ho detto perchè ultimamente vado sempre contro corrente (leggete a proposito il mio intervento su Foresta e su Amici di merende), non volevo fare il bastian contrario che si lamenta sempre dei ristoranti.
      La prossima volta vi metterò in guardia prima e … uomo avvisato mezzo salvato ! ;))

  10. La Cernietta mi raccomanda di riferire che del dolce ha un pessimo ricordo…però non sa dire di no alle cose mooolto dolci e pertanto l’ha spazzolato rapidamente.Soltanto in seguito mi ha confidato che le ricordava molto certe bustine della cameo….
    Una delle cose che più mi hanno infastidito è stato esordire la cena con il cameriere che raccomandava di badar bene a quante portate avremmo scelto perché aveva soltanto 4 fornelli.Neanche ci avesse invitato a cena a casa sua…

  11. Ragazzi volevo intervenire sul discorso di cernione, premetto che non conosco il tipo di ristorante nè il menù che hanno e neppure l’affluenza di clienti, però vi dico che se un cameriere proprietario o gestore che sia, vi fà un discorso di quel genere, molto spesso lo fà per sveltire il servizio ed il normale funzionamento della cucina, ci sono modi e modi per dirlo, ma imporlo ,non so se questo è il caso, è sempre sbagliato.
    Come esperienza personale, alcune volte, molto poche, ho cenato in ristoranti di spessore, sempre da ospite, tipo pierangelini ed altri, e lì sinceramente non mi è stato chiesto se potevamo ordinare tutti cose simili essendo un tavolo di 7 persone, preciso sette persone, ci è stato imposto dicendoci che quelle sono le regole.
    un saluto bag
    ps scusate l’intrusione

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