Trattoria Martinatica – Pietrasanta, Lucca

Chiamare questo ristorante trattoria è un po’ fuorviante ma cosi è definita dai gestori, diciamo che è una trattoria di lusso, sicuramente non un posto da pranzi per operai.

Il locale è un’antico mulino restaurato conservandone il fascino rustico e romantico, giardino con olivi e antichi orci, ben curato e una sorprendente entrata con tanto di cascatella e ruota del mulino. Avevamo prenotato, ci fanno accomodare… al tavolo più sfigato… attaccato al muro, anzi, nel ns. caso al termosifone e al portone che da sul corridoio per i bagni, sull’altro lato del tavolino un minuscolo tavolo di servizio (20cm per 40) con sopra una candela e subito attaccato un altro tavolo con altri due commensali… gli costerà una ganascia nel giudizio finale.

La mise en place, tovaglia e tovaglioli spessi color sabbia, sottopiatto bianco a motivi beige sul bordo, guarnito da un piccolo centrino grezzo, posate importanti, massicce e bicchieri sottili in cristallo dalla linea più moderna, portapane in porcellana bianca traforata con tre tipi di pane a fette: bianco, integrale alle olive e alle nocciole, molto buono e fresco.

Ci portano subito il menù e un piattino con acciughine all’aceto freschissime. La carta dei piatti si divide in due proposte, di mare e di terra, un foglio ciascuna molto breve ma probabilmente con cambio settimanale, un antipasto di mare composto da due portate, in questo caso:orzotto con polpo e calamari e zuppetta di cipolle con trippe di baccalà, due primi piatti: maltagliati all’aragosta e linguine alla tracina.

Due secondi:rombo o branzino al forno con verdure, catalana di scampi e gamberoni. La carta dei dolci viene servita a parte. Carta vini bella cicciotta. Per il menù di terra stessa lunghezza più o meno, forse qualcosa in più.

Ho provato l’antipasto di mare, l’orzotto condito appena con del buon olio evo era buono ma un po’ salato il polpo credo che fosse nostrale, piccolo e consistente. La zuppa di cipolle è il piatto che ho gradito di più, di antiche origini contadine (poi i francesi ce l’hanno fregata con Caterina de Medici) arricchita dal baccalà, anch’esso un tempo cibo povero pareva ben rappresentare l’essenza delle mura antiche che ci circondavano.

Maritozzo ha scelto l’antipasto di terra, polpettine di carne e paté di pollo piuttosto anonimi e sformatino di verdure con pan brioche caldo ai semi di papavero delizioso.

Piccola delusione per i maltagliati all’aragosta che pensavo essere di pasta casalinga, comunque il crostaceo era fresco anche se eccessivamente delicato rispetto agli antipasti.

Molto buoni invece i tordelli al ragù, di solito il tordello camaiorese è cicciotto, pasta ghiozza e ragù straricco, boni per carità ma roba che digerisci dopo una settimana, questo invece aveva la pasta sottile che si scioglieva in bocca, aroma di pepolino (tipico dei tordelli in zona) nel ripieno e un ragù in bianco leggero e non untuoso.

Saltiamo i secondi e ci viene portata la carta dei dolci composta da 5-6 proposte e alcuni abbinamenti di passiti.

Scelgo un classico tortino caldo di cioccolato e pere con crema, ben presentato e preparato, Maritozzo sceglie una crepe con crema e cioccolato al passito di vernaccia, arrotolata e schiaffata nel piatto senza orpelli, buona ma non di effetto… anche l’occhio vuole la sua parte.

Infine due caffè serviti con biscottini concludono la cena.

Da bere abbiamo chiesto visto la differenza di menù se c’era la possibilità di scegliere al calice, ci hanno portato il vino della casa, ovvero bottiglie di una recente degustazione, un traminer per me e un rosso toscano composto da san giovese e merlot per Maritozzo, entrambi molto buoni.

Un bel locale, lontano dalla confusione cittadina, servizio efficente e veloce nonostante il pienone, piatti cucinati con materie prime di buona qualità e con un occhio alla leggerezza, peccato per i tavoli piccoli e troppo ravvicinati, le porzioni sono scarsine a mio avviso rendendo il rapporto qualità-prezzo poco conveniente, per questo resto sulle tre ganasce.

RISTORANTE TRATTORIA MARTINATICA 20 , v. Martinatica – Pietrasanta (LU) – Tel. 0584.792534


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13 risposte

  1. sono una fruitrice abbastanza assidua di questo locale, da ormai diversi anni e devo dire che sono state decisamente poche le volte in cui mi ha deluso. Fate conto che ci vado almeno un paio di volte l’anno, ogni anno, da almeno una decina d’anni.
    L’ambiente e’ molto carino, i piatti sono abbastanza curati e molto buoni, c’e una buona varieta’ anche se una piccola scelta, e nel complesso io gli darei 4 ganasce. Anche cenare fuori d’estate é un esperienza tutt’altro che banale, é un antico mulino, si vede e si sente. Altamente raccomandato. Forse se si cena fuori ne merita anche 5…. 🙂
    Anche l’interno comunque é carino. Forse alcuni tavoli da 2 sono un po’ strettini, é un po’ questione di fortuna, ma se giá si é in 3 o quattro si sta ad una distanza ragionevole. Inoltre all’atto della prenotazione si puó chiedere un tavolo specifico credo…
    Per quel che riguarda il cibo, i primi di mare sono spesso realizzati con pasta Latini e i secondi di mare sono solitamente un pesce con lisca e uno o due piatti di crostacei, spesso si trova anche la catalana d’aragosta buona, scenografica e saziante (1 aragosta intera a testa, solitamente abbastanza cicciotta) ad un prezzo di 23 euro per persona se non ricordo male (l’ultima volta ci sono stata a agosto), che é molto competitivo. Quando c’é l’aragosta io la prendo quasi sempre…
    Per concludere, solo una precisazioncina… Se la cercate a Lucca non la troverete, perché sta su una traversina verso monte della via Sarzanese, tra Pian di Mommio e Pietrasanta, credo che faccia parte del comunie di Pietrasanta. Infatti anche il prefisso telefonico é quello della versilia (0584) e non quello della piana di Lucca (0583). Praticamente sta a 2 minuti di macchina da Pietrasanta, in mezzo ad un uliveto.

    1. …praticamente una traversina di via fillungo 😀
      mi scervellavo, ma dov’e’ sto ristorante a lucca 😀 grazie x la precisazioncina indispensabile 🙂

      1. …che poi ripensandoci, allegando nel titolo della recensione, insieme al nome del ristorante, la localita’, è utilissimo x la ricerca x luogo! se non ricordo male è l’unico sistema x fare una ricerca di quel tipo ! non so voi, ma spesso mi capita di cercare i ristoranti recensiti sul blog di una citta’ ,diciamo per trovare l’ispirazione mangereccia 😀

  2. Ops!Avevo aggiunto in fondo il costo ma è sparito,come al solito devo aver fatto qualche pasticcio.
    2 antipasti e. 22.00
    2 primi e.22.00
    2 dolce e. 12.00
    1 acqua e.2.00
    2 vino al bicch. e.6.00
    2 caffè e.4.00 tot.e. 68.00
    Nota di merito per la mancanza del coperto in fattura.
    i secondi andavano dai 18.00 ai 30.00e.

  3. Secondo me i prezzi sono buoni, fate conto che il ristorante comunque è molto curato. Io continuo a dire che 3 ganasce sono assolutamente poche.

    1. Io quoto GGGiant! sono stata 3 o 4 volte al Martinatica..l’ultima risale ad un paio di anni fa a dire il vero..ma ne ho un ricordo piacevolissimo..anzi…ora che me lo avete fatto tornare in mente mi sa che a breve ciritorno!! ambiente bellissimo in estate e buona cucina! 4 ganasce per me.

  4. Avrei dato anch’io 4 ganasce se non fosse stato per il tavolo,non è piacevole in un locale di questo livello trovarsi a sgomitare con il portone che da sull’ ingresso ai bagni,stretti tra termosifone e altri commensali.Le porzioni scarsine possono anche esser viste in positivo per chi vuole consumare un’intero pasto senza appesantirsi ,per il resto qualche piccola imperfezione è nella norma.Comunque mi sembra di aver fatto una rece positiva nell’insieme.

  5. Sisi, direi di si, é positiva. Il fatto é che se si fa una ricerca per ganasce e si seleziona “3”, oggettivamente, nel mucchi o dei 3 ganasce, Martinatica ci stona un po’. Ma é una questione triviale, io ciritorno sempre e comunque, indipendentemente da quante ganasce prende e lo consiglio. 😉

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