Ristorante Pizzeria “Il Pettirosso” – Palaia (PI)

Il Pettirosso
Via San Martino, 13
56036 Palaia PI
0587 622111

E poi dicono che c’e’la crisi. Ho chiamato tre o quattro ristoranti che volevo provare ma erano tutti strapieni.
Cosi’ un mio amico assiduo frequentatore del locale prenota qui al Pettirosso.
Il Pettirosso è un ristorante pizzeria che si trova a Palaia. E’ abbastanza conosciuto come posto e devo dire che nel tempo è anche migliorato come qualita’ delle portate. Famosi sono i crostini “fritti” alla salsa di fegatini.
Eravamo in tre piu’ un bambino di due anni. Posto strapieno.
Il posto anni 70/80 un po senza arte ne’ parte con un bel patio dove vi si puo’ mangiare nei mesi piu’ caldi e da dove si gode di una vista mozzafiato sulle colline sottostanti e sulla antica pieve di Palaia.

Cosa mangiamo:

  • Io prendo un bel piatto di lasagne. Mi arriva una bella porzione abbondante di lasagne caldissime cremosissime. Una bella besciamella legata con il sugo al ragu’. Devo dire proprio una lasagna fatta bene.
  • Per Secondo vado sulla spalla di maiale al forno (a legna) con patate. Favolosa. Spalla ben cotta,morbida e saporita con ottimo sughetto di accompagnamento. Patate ottime, unte, croccanti, saporitissime e abbondanti. Sulla patata arosto sono sempre parecchio critico perche’ secondo me i ristoratori non ci pongono la dovuta attenzione. Questa patata era perfetta,bella drogata e zeppa di odori come deve essere fatta.
  • Ero gia’ pieno pero’ vedo passare un millefoglie invitante. Me ne faccio portare una porzione. Buono, panna e crema fresche, pasta sfoglia croccante quindi fresca.
  • Il vino della casa, un litro di rosso un po frizzantino di prontissima beva, anche troppo..
  • Tre caffe’
  • Due bocce d’acqua.

24 Euri a testa.

Nota: per i bambini piccoli c’e’ il seggiolone per farli mangiare al tavolo.

Gli do tranquillamente Tre Ganasce.

Buon appetito a tutti!

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2 risposte

  1. Scusa se rompo, ma vete mangiato tutti primo, secondo e dolce? E avete escluso o no il bambino dalla divisione? Grazie!

  2. Purtroppo non posso condividere i toni positivi.
    Ci sono stato ieri a pranzo, ed ho preso un antipasto toscano, un cinghiale con le olive e una zuppa inglese.
    L’antipasto era composto da un abbondantissimo piatto di salumi misti, formaggio, sottaceti e i famosi crostini fritti.
    Un piatto del genere, che non può fare assegnamento sulla novità, deve per forza puntare sulla qualità: i salumi erano insipidi, il formaggio anonimo, e i crostini troppo unti. (La cosa migliore era il cavolfiore sott’aceto).
    Il cinghiale era cucinato in bianco, e anche lui unto e riunto. (Un po’ di pomodoro avrebbe sgrassato il tutto). La zuppa inglese era buona.
    Mi ha fatto la precisa impressione che in cucina ci fosse una casalinga, e non un/una cuoco/a. Secondo me, e a costo di sfatare un luogo comune, le casalinghe, anche quelle brave in cucina, commettono sempre qualche errore, e la differenza con un professionista si sente. il discorso però sarebbe troppo ampio, e caso mai ne riparleremo su “Discussioni filosofiche”.

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