Bistrot a Parigi

Di ritorno da Parigi vi riporto alcuni bistrot/brasserie che ho provato (e ringrazio tutti i ciritornini per i consigli che mi hanno dato).

Au Pied de Cochon
6, rue Coquillière – zona Les Halles – brasserie piuttosto nota, aperta 24 ore su 24, a metà strada fra il tradizionale e fra il turistico: di sicuro è un locale molto animato e frequentato da tutti i generi di clienti.
La Brasserie è specializzata nei piatti a base di maiale, dei quali offrono anche i tagli piu’ atipici, il piede, il muso e le orecchie ed il rognone. Io ho provato il piede di porco, ovvero 32 ossi da spolpare a fondo: non l’avevo mai provato e devo dire che era buono anche se alla fine stufava un po’. Il locale offre anche parecchie alternative di crostacei/molluschi oltre a bistecche e a tartare dall’aspetto invitante.
Per un entre, un piatto abbondante e un bicchiere di vino si spende fra i 25-35 euro.

Le Plomb du Cantal
3, Rue de la Gaîté – zona Monparnasse – anche questo è un bistro/brassere animato e molto frequentato. Le specialità sono quelle dell’Alvernia, ovvero cibi abbondanti e corposi. Ho provato una costata di manzo (saporita ma un po’ duretta a dirla tutta) accompagnata dalla truffade, una sorta di miscuglio diabolico a base di formaggio fuso in abbondanza, patate e aglio: la bontà di questo piatto è inversamente proporzionale alla fama che avete, io l’ho trovato molto buono. Spesa con un bicchiere di vino, 25 euro (si arriva sui 30-35 se ci si aggiunge un entre, nessuna formula menu prevista)

Les terrines de Gérard Vié
97 rue du Cherche-Midi – fra Monparnasse e Saint Germain – di sicuro l’indirizzo migliore che ho provato, lo chef viene da un precedente ristorante stellato michelin.
Questo bistrot dall’aspetto classico e curato, con un bel bancone a vista, è specializzato in terrine di cui ne propone 4 o 5 tipi come entre (fra cui quella a base di testina di vitello ed alcune di pesce). Io ho provato la piu’ classica, quella di Volaille e devo dire che è stata la terrine piu’ buona che abbia mai mangiato (per carità non che ne abbia provate poi cosi’ tante, ma questa era davvero buona!). Per secondo ho preso un Cote de Cochon davvero cotta bene e saporita, accostata ad una salsa al vino rossa assai buona oltre che a un purè. Spesa 34 euro con un bicchiere di vino (con 38 avrei potuto prendere un dolce sfruttando la formula menu); a pranzo offrono dei menu a prezzi piu’ vantaggiosi.

Un paio di commenti finali:
– la sensazione generale (anche assaggiando i piatti dei miei commensali) sulla cucina proposta dai ristoranti francesi è che meno le cose erano elaborate piu’ erano buone, il che non è poi un gran complimento alla loro cucina, anche se il giudizio non puo’ che essere parziale, visto il numero limitato di locali visitati.
– Da quel che ricordavo, nei ristoranti francesi era quasi obbligato la formula menu, pena una spesa assai piu’ elevata. Da quel che invece ho visto adesso , non solo i menu non sono cosi’ frequenti ma anche il risparmio che garantivano rispetto ad ordinare alla carta, era piuttosto limitato.

Dimenticavo! cercando su internet mi sono imbattuto in questo sito (in francese):

http://www.resto-de-paris.com

Per alcuni versi mi è sembrata la risposta francese a Ciritorno (o viceversa!) :)

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Elephant Bistrot – Livorno.

All’inizio dell’Estate, mi son trovato in piazza Mazzini, ad una sorta di fiera in cui, stranamente, non c’era niente da mangiare. Ho

Il Caminetto – Montaione (Fi)

Per alcune circostanze che qui non interessano, mi sono trovato nei giorni passati a Montaione. Su segnalazione di una persona del posto,

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