Ristorante “La Pineta ” Marina di Bibbona – LI

La Pineta Ristorante.
Via dei Cavalleggeri Nord, 27 – 57020 Marina di Bibbona (Livorno).
Tel. +39.0586.600016

Ristorante “nel mare” a pochissimi metri dalla battigia con una splendida pineta retrostante.
Una volta arrivati scrutiamo per cercare il ristorante ma vediamo soltanto una baracca… è quella, è la magica baracca dello Zazzeri.
Varchiamo la soglia dell’ingresso e ci ritroviamo in un ambiente ovattato, sapientemente arredato, senza sfarzi ma curato nei dettagli che trasmette calore ed accoglienza.

Appena seduti ci portano subito della carta musica sfornata da pochissimo e a seguire una entrée consistente in un cartoccino di frittura di totani e gamberi di fascina che ben si abbina al bicchiere di Vernaccia.

Nella carta troviamo un paio di proposte di menu’ degustazione (una da 65 ed una da 75 Euro ) ma optiamo per il menu’ alla carta.

Parto con un primo piatto che mi incuriosisce assai per la semplicità:

– Bavette con calamaretti e seppioline aglio e salvia.

Le bavette preparate con farina Kamut sono ottime, al dente ma senza eccesso di amido nel sugo.
La seppiolina croccante e il calamaretto si amalgamano con il nero di seppia, la salvia con cui vengono saltate in padella e il condimento finale con un olio evo locale di media età ne esaltano la sapidità.
L’aglio, una presenza eterea nonostante ce ne sia uno spicchio tagliato a metà. C’e’, si sente, si vede, si odora ma non lascia nessuna traccia invadente della sua presenza.
Tutti i sapori ben definiti che a contatto con il palato si fondono e ti travolgono dando un senso quasi esoterico al piatto.

Il Secondo:

– Pesce (del giorno) nel tegame con rosmarino, capperi ed olive.

Un piatto apparentemente semplice nel quale la qualità della materia prima lavorata riesce però ad esaltarsi.
Il branzino che ci è stato proposto non ha niente a che vedere con tutto quello che ho mangiato fino ad ora, presentato sfilettato su di un lettino di pomodorini,capperi ed olive.
Un monumento alla semplicità (apparente) ed alla qualità.

Il Dolce:

– Millefoglie con crema di mele verdi e Calvados.

Freschissima la sfoglia, abbinamentro perfetto con il Calvados.

– Il Vino

Colle Duga Damian Princic annata 2007, Ottimo Tocai.
Carta dei vini mostruosa (sembra la UTET) ma democratica.
Vini a partire da 16 euro a bottiglia.
Naturalmente se volete fare gli sboroni potete tranquillamente ordinare un ottimo tignanello del 1991 di cui vi lascio immaginare il prezzo.

– Caffe’ del Togo cremoso e suadente.
In accompagnamento delle meringhine con incastonati dei pinoli e degli ottimi biscottini.

Ho avuto modo di scambiare due chiacchere col mitico Zazzeri, persona molto cordiale, alla mano e profondo conoscitore delle materie prime che lavora.

Conto: 70 Euro ad personam

Giudizio: 5 Ganasce abbondanti.

Buon appetito a tutti!

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10 risposte

  1. No dai 5 ganasce allo zazzeri non si può proprio dare, a parte il pesce fresco non c’è altro, ambiente mediocre, prezzi folli, cortesia zero.

  2. sono anni che vado dallo “Zazzeri” almeno un paio di volte l’anno, ma purtroppo devo notare che negli ultimi due anni c’è stato un trend discendente che mi ha fatto dire recentemente , per un festeggiamento in famiglia: andiamo da un’altra parte!
    I piatti sono un po’ sempre gli stessi, e benchè la cortesia sia sempre massima , e l’ambiente piacevolissimo , devo dire anche che la qualità del pesce non è sempre stata all’altezza.
    Mi colpì , la prima volta che ci andai, ormai una decina di anni fa, un guazzetto di gamberi , con capperi , il cui gusto mi esplose in bocca e che mi fece finalmente capire cosa vuol dire esaltare la materia prima….
    Peccato!

  3. cucina di grande quaiità ma servizio un po’ superficiale, non particolarmente attento ai tempi. carta dei vini monumentale ma lasciata tipo elenco telefonico dopo ametico interrogativo “vuole la carta dei vini?”. immagino sia tutto studiato, in linea con l’apparente semplicità del posto, ma basta per non giudicarlo da 5 ganasce

  4. salve a tutti sono stato alla Pineta il 12 agosto eravamo in due e ho avuto la possibilita’ di trovare posto in quanto la mia amica e’ amica stretta del proprietario senno’ per trovare un tavolo per due persone bisognava attendere fino a meta’ settembre
    posto di una’ semplicita’ ma al tempo stesso di una bellezza unica. l’idea di mangiare in una ex baracca di un pescatore ha il suo perche’
    ecco cosa abbiamo mangiato

    due antipasti : crudo di mare a dire che era eccezionale e’ dir poco prezzo 30 euro cadauno
    un primo : pasta fresca alla triglie di un equilibrio e di un sapore veramente notevole data la sua semplicita’

    due secondi ,. io pesce del giorno in tegame aromatizzato al rosmarino era un pesce cappone eccezionale
    la mia amica una catalana anche quella a vedere come la mangiava cattiva non doveva essere prezzo 30 euro il pesce e 45 la catalana

    come dessert abbiamo preso entrambi due meringe bruciate con crema chantilly e frutti di bosco eccezionale prezzo 10 euro l’uno

    il vino era un vermentino dell’AZIENDA SALUSTRI

    in totale abbiamo speso 160 euro ma devo dire che facendo la somma veniva qualcosa di piu’ vedi che la mia commensale era una conoscente
    MA DICO E LO SOTTOSCRIVO CHE ANCHE SE CI CHIEDEVA QUALCOSA DI PU’ ERANO SOLDI SPESI BENE.

    davvero e’ un posto fuori dagli stereotipi della ristorazione odierna e ogni tanto un posto cosi almeno io lo richiedo ci ritornero’

    e 5 ganasce abbondanti se le merita

  5. Sono stata ieri sera a cena alla Pineta dopo anni in cui non riuscivo mai a trovare posto.
    Confermo quanto scritto nell’articolo: gentilezza, cura del cliente, cibo di qualità. Tutto perfetto. Amo il pesce semplice e poco lavorato dove si esaltano i sapori delle materie prime. Ho scelto il menu degustazione da 85 euro che comprendeva 2 antipasti, 2 primi, 2 secondi più il dolce. Ci siamo alzati anche troppo sazi ma con una gran soddisfazione per ciò che abbiamo mangiato. Il piatto che c’è piaciuto di più è la “tartare della pineta” oltre alle “bavette con calamari al nero di seppia”. Forse l’unica pecca può essere il fatto di variare poco i menu, anche se forse questo può essere una cosa molto apprezzata dai clienti abituali.
    Comunque anche per me sono 5 ganasce abbondanti.

      1. si, un vermentino e una bottiglia d’acqua: totale 90 euro a testa.
        Hanno una vastissima scelta di vini, il libro è alto 10 cm. E il bello è che ci sono da tutti i prezzi, non solo le bottiglie più costose. Si può bere un dignitoso vermentino o uno chardonnay con 15-18 euro.

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