Ristorante Aragosta – Livorno.

Il ristorante Aragosta si trova all’ingresso del porto mediceo di Livorno. Proveniendo dai “Quattro Mori”, al semaforo si dirige verso il porto. Superato il “Ponte dei Francesi”, sulla sinistra c’è il ristorante.  E’ una lunga costruzioone in legno (o rivestita di legno), con un’aria vagamente marinaresca.

Il locale è uno di quelli storici di Livorno: non so di preciso a quando risalga, ma credo almeno ai primi del ‘900; di sicuro io ce l’ho sempre visto. Adesso si presenta con alcuni tavoli all’esterno sotto gli ombrelloni, e all’interno una sala lunga e stretta con due file di tavoli, apparecchiata con cura. Belle lampade marinare di ottone illuminano l’ambiente. C’è anche una saletta con un unico tavolo rotondo da 7/8 posti, che è possibile prenotare.

Nato chiaramente come osteria di marinai e portuali, ha avuto negli anni fasi alte e basse, con un periodo in cui era anche pizzeria. Da molto tempo mi sembra in fase “alta”, e ogni volta che ci vado è un pochino meglio.

Il menù è di stretta osservanza marinara, e contempla il cacciucco in varie pezzature, dalla porzione normale a quella “piatto unico”, per finire con “Sua Maestà il cacciucco” al costo di € 30. Come ben sanno i livornesi, il cacciucco è un piatto difficile da proporre al ristorante, perché ci sono le lische, e perché il pesce dovrebbe essere rigorosamente fresco, tant’è che quasi tutti i locali lo fanno solo su ordinazione, oppure un solo giorno alla settimana.

Quello dell’Aragosta l’ho assaggiato diverse volte, e francamente è di ottimo livello. Non giurerei che tutto sia veramente fresco, ma sicuramente di fresco ce n’è molto. Una nota di merito per il fatto che sia in menù quotidianamente.

Il resto è giocato sui classici di pesce: antipasti di vario genere, qualcuno anche insolito come il carpaccio di baccalà, poi primi di mare: allo scoglio, all’astice, etc. I secondi sono anch’essi molto classici: pesce al forno, al sale, all’acqua pazza, fritture, grigliate…

Da notare che, fra i dolci, è sempre presente una cassata siciliana di eccellente fattura, spedita direttamente dalla Sicilia.

A titolo di esempio, l’ultima volta (ieri) ho preso dei tagliolini all’astice (con mezzo astice intero) che si potevano tranquillamente considerare un piatto unico, una fetta di cassata e una mezza bottiglia di un bianco fermo di non ricordo dove, con una spesa, adeguata, di 23 euro, regolarmente fatturati.

Un ristorante dove si avverte l’impegno, con  un corretto rapporto qualità/prezzo. Personalmente la cosa che apprezzo di più è il livello “stabile”, cioè la possibilità di andarci in qualsiasi momento senza la paura di far brutte figure con eventuali ospiti, che magari son venuti apposta a Livorno per mangiare il cacciucco.  Il servizio è corretto, e non indulge alla “livornesità” (altro punto a favore…). Notevole anche la “location”, praticamente in mezzo al porto e alle navi.

Ah, dimenticavo: oltre alla carta dei vini hanno anche quella delle ACQUE, cosa mai vista a Livorno, e fra le bevande c’è anche il chinotto Lurisia, prodotto con i chinotti DOP di Savona (che peraltro si trova anche al bar “Quo vadis” nelle immediate vicinanze).

Direi quattro ganasce.

Ristorante Aragosta, piazza dell’arsenale 6, Porto Mediceo di Livorno

Tel/fax 0586895395 – cell 349 8607525


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3 risposte

  1. In effeti sì, la mia dieta consiste nel mangiare solo quello che fa male, tipo: fritto, salame, noci e cioccolata.
    Comunque, quando nel pomeriggio debbo lavorare, a pranzo cerco di non esagerare, sennò il sonno incombe; oltretutto non mi piace il caffè, e quindi non posso berlo per tenermi sveglio! 🙂

  2. ci sono stato sabato, con la famiglia.
    abbiamo preso il famigerato cacciucco…e…non è che mi sia piaciuto tanto…o meglio, devo ancora capirlo! 😀 quindi provo a descrivere le mie considerazioni senza giudizi di merito:
    di certo non è il “solito” cacciucco “peso”, in overdose da aglio e peperoncino…però…questo mi è sembrato un po’ troppo “light”…
    una cosa per me positiva è che si distingueva bene il gusto dei vari pesci ecc, cosa che a volte non capita nei cacciucchi “‘gnoranti” e stracotti in pomodoro e peperoncino…
    boh…ai posteri…

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