Assaggio comparato di chinotti

Da non molto ho scoperto il chinotto “Lurisia”, mi è piaciuto, e mi è venuta voglia di confrontarlo con gli altri, e quindi sottopongo il mio risultato ai Ciritornini. Non so se ciò contravvenga a qualche legge sulla pubblicità: se del caso, il Grande Capo provvederà a cassarlo.

Ho assaggiato “Lurisia”, che a Livorno si trova in alcuni locali; “Chinò S. Pellegrino”, che si trova dappertutto; “Chinotto Neri”, che ho trovato in qualche supermercato.

La difficoltà maggiore per questo genere di assaggio è che io un chinotto vero, nel senso di agrume, non l’ho mai assaggiato. Credo anzi che non sia nemmeno molto commestibile.

D’altra parte non vorrei nemmeno dire semplicemente “mi piace, non mi piace”, perché probabilmente i miei gusti personali non interessano a nessuno.

Ricorrerò allora ai criteri usati in enologia per valutare i vini: evidenziare le qualità oggettive, tenendole distinte per quanto possibile dalle valutazioni personali.

Allora, cominciamo.

1) Chinotto Lurisia.

Si presenta in una bottiglia gradevole di vetro chiaro, molto semplice, con etichetta anche troppo descrittiva, in cui si insiste sulla qualità della materia prima: “chinotti DOP di Savona”, etc. Il colore è caramello chiaro (quasi ambrato scuro), con qualche riflesso dorato. Aroma fine, con sentori di agrumi, di zagare. All’assaggio è poco gassato, non troppo dolce.  Il sapore  è un po’ diverso da quello che si associa di solito alla bibita “chinotto”, è molto meno amaro, sa molto più di frutta, abbastanza strutturato. Non ha retrogusto, ma è abbastanza persistente. Certamente molto dissetante, non è stucchevole.

A me è piaciuto molto, mi pare che la qualità si senta, è molto diverso dalle bibite “nazional-popolari-commerciali”.

2) Chinò San Pellegrino.

Devo dire che ero un tantino prevenuto, in quanto prodotto da una grande industria e omaggiato dalla pubblicità.

Si presenta in una bottiglietta in PET, dalla forma classica della S. Pellegrino, molto scura, quasi nera. Etichetta scoraggiante. La bibita è color caramello molto scuro. Aroma deciso di “chinotto (?)”, non molto strutturato. Abbastanza gassato, all’assaggio è stato comunque una sorpresa. Me lo aspettavo infatti con un gusto molto standard, molto elementare, invece è abbastanza articolato, non è troppo dolce e non sa di caramello, si possono distinguere aromi di frutta, di agrumi, di liquirizia. Media persistenza, mi sembra decisamente sopra alla media delle bibite “commerciali”.

3) Chinotto Neri.

Bottiglietta di vetro trasparente, più piccola dei precedenti, serigrafata con il logo aziendale. Informazioni quasi nulle. Colore della bibita praticamente nero, o quasi. Aroma elementare, molto meno strutturato dei precedenti, più penetrante. All’assaggio è abbastanza gassato,e  il sapore conferma l’aroma: molto semplice, elementare, dolce ma con un fondo decisamente acido, diciamo che sa molto di caramello e zucchero.  Praticamente nessuna persistenza. Dei tre, è quello che ho apprezzato meno.

La classifica, mia personale naturalmente, mi sembra ovvia: al primo posto metto “Lurisia”, senza alcun dubbio. Un po’ più indietro, ma non troppo, “Chinò”. Al terzo, e parecchio distaccato, “Neri”.

Naturalmente saranno in molti a non essere d’accordo, perché ogni prodotto ha di sicuro i suoi affezionati estimatori. Mi piacerebbe però sentire l’opinione di qualcun altro, magari coinvolgendo anche qualche altro prodotto. (Per esempio, non conosco quello della “Abbondio”).

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Elephant Bistrot – Livorno.

All’inizio dell’Estate, mi son trovato in piazza Mazzini, ad una sorta di fiera in cui, stranamente, non c’era niente da mangiare. Ho

Il Caminetto – Montaione (Fi)

Per alcune circostanze che qui non interessano, mi sono trovato nei giorni passati a Montaione. Su segnalazione di una persona del posto,

22 risposte

  1. Ottima idea!. Se ti interessa, l’ “Abbondio” ce lo dovrebbero avere al bar “House café” di via del cottolengo…
    PS. A me invece il Neri piace molto…

    1. Via Cottolengo a Pisa? ok Ganascia, ti ringrazio della segnalazione, ma a Pisa apposta per un chinotto non ci vengo. Se capita l’occasione, volentieri.

  2. il Lurisia l’ho assaggiato a Firenze credo si trovi anche da Carta Gialla a Pisa per me è superiore di gran lunga a tutti quelli da me assaggiati ( ma non ho mai bevuto il NERI )
    Il chinotto di Savona è un presidio Slow Food
    il mio ” Maestro ” ( Igles ) all’Atman nella filosofia di cucina garibaldina che porta avanti utilizza spesso i prodotti dei presidi e tra questi anche il chinotto di Savona candito abbinato a selvaggina tipo colombaccio o germano 🙂

  3. A pisa, le bevande Lurisia. chinotto e gazzosa poi chissàle ho trovate da “Ceccorivolta”in piaza delle Vettovaglie, che tra l’altro è anche un’ottima enoteca dove prendere aperitivi notevoli

  4. off topic , ho assaggiato di recente la marmellata di chinotto , e’ velenooo 🙂 Stai meglio appena richiudi la confettura e la riponi in frigo, e ci rimane ancora chissa per quanto ! Se ci sono amatori la devolvo volentieri , un regalo per la socera magari 🙂

  5. Lurisia alla grande!…anzi, per chi le vuole a casa gliele faccio avere io 🙂
    certo Silvestro non ti manca la fantasia! l’assaggio dei chinotti era l’ultima cosa che mi aspettavo di leggere su ciritorno 🙂 🙂

    OT. mi manca tanto la spuma bionda del Baldacci & Luperi

  6. Io segnalo che il mitico chinotto Lurisia ce l’hanno al Montino! E’ lì che l’ho assaggiato la prima volta, e per me ormai la schiacciatina con la cecina + bottiglietta di Lurisia è un must! 😉

  7. Ma non scherziamo!

    IN ASSOLUTO IL MIGLIOR CHINOTTO E’ IL CHIN8NERI NATO NEL 1949

    Gli altri sono solo delle copie venute abbastanza male

    1. beh..se si parla di date allora la Sanpellegrino già la faceva negli anni 30. Se si parla di gusto la Lurisia è superiore a Neri e Sanpellegrino

  8. Ormai incuriosito dal liquido in esame, ho appena acquistato una confezione da 4 bottigliette del chinotto Lurisia al super, molto presto la prova 🙂

      1. M8 in quella dei mangia bambini 🙂 i compagni, per le merende, probabilmente, son passati dal bicchierotto di rosso al chinotto 🙂 ps sai che GD pensavo fosse la targa di Guardistallo ? 😉 Sto arricchendo le tasche di Caprotti da tempo per comodita’ del posto , ma poi sbircio e compro in tutte le GD da Lucca a Pisa 🙂 ciao

        1. …e’ piacevole, non eccesivamente gassato, ma e’ un chinotto 🙂 M’ero fatto un gran bel film , immaginavo sensazioni particolari , scusate, ho rovinato la poesia sull agrume 🙂

  9. Ne ho assaggiato un altro.
    Galvanina “produzione familiare” in quel di Rimini (io però l’ho acquistato a Cremona).
    La bottiglia è molto bella, di vetro spesso, variamente decorata in rilievo. Tappo metallico a vite.
    Il colore è marrone-caramello, non troppo scuro. L’aroma è quello classico di chinotto, non troppo accentuato. All’assaggio è un po’ “caramelloso”, gassato il giusto.
    Diciamo che non mi ha entusiasmato. Lo collocherei appena un gradino sopra al “Neri” che, non me ne vogliano gli “aficionados”, è quello che mi piace di meno.

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