La BotteGaia (Osteria), Pistoia

Una occasionale puntata a Pistoia ha permesso a me e moglie di scoprire questo locale, scelto “a sentimento” passeggiando per il centro della città (la BotteGaia, Via del Lastrone, 17, Pistoia; tel. 0573 365602, www.labottegaia.it)
Preferirei, in generale, recensire un locale dopo almeno un paio di visite; tuttavia, la bassa probabilità di ricapitare a pranzo o cena all’osteria della BotteGaia (la “G” maiuscola non è una svista) entro breve termine e la buona impressione ricevuta mi hanno convinto a fare una eccezione.
Osteria “fighetta”, come categoria ciritornina, ma senza eccedere in “fighettosità” a scapito del resto; posticino accogliente e gradevolmente arredato nel centro storico di Pistoia, a due passi dal duomo e nel pieno della zona del mercato. Una saletta principale, all’ingresso, e una, più piccola, di fianco alla prima (questa un po’ fredda), con vista sulla cucina. Dietro l’angolo, con interni comunicanti, negozio di delicatessen e piatti pronti da asporto (la cucina è sempre al lavoro) con lo stesso marchio (la BotteGaia). Più in là, nella stessa via del Lastrone, presente un altro localino (l’enoteca della BotteGaia) della ditta, con menù a base di taglieri (salumi e/o formaggi ecc.), insalate, crostoni ecc. Mi concentro sull’Osteria, dove abbiamo pranzato in due, prendendo:
– Due antipasti (terrina d’anatra con uva, molto valida, 8 euro, e tortino croccante di porcini su fonduta di parmigiano, eccellente, 8 euro);
– Due secondi (costolette d’agnello con impanatura di pistacchi su letto di crema di sedano rapa, buonissime, 15 euro, e baccalà in bianco al forno con ceci, ottimo, 12 euro);
– Un dolce diviso a metà (torta di mele con crema all’inglese, direi mediocre, 5 euro);
– Una mezza bottiglia (0,375 lt.) di un discreto Borgogna (Laforet 2006 di Joseph Drouhin), 11 euro. Acqua gratis.
A completare il conto, due euro a testa per pane e coperto. Totale: 63 euro.
Le considerazioni:
Come dicevo, locale molto gradevole, con atmosfera un po’ da bistrot francese, buona musica, diffusa a volume perfetto; servizio attento e puntuale. Unico neo il fatto che nella seconda saletta si può patire un pizzico di freddo, causa spifferi dalla vetrata.
Piatti molto ben preparati e presentati, con porzioni sufficienti. Materie prime di ottima qualità, direi. Nel menù, tanto territorio, condito da calibrata innovazione (circa una decina di proposte per ogni portata). Le costolette d’agnello erano – direi – perfette: tenere, non grasse, preparate e cotte a perfezione, con buon abbinamento con la crema di sedano rapa, oltre che coi pistacchi; purtroppo ne ho solo assaggiato un mezzo boccone! I due antipasti meritano altrettanto elogio: la terrina d’anatra, in particolare, era un vero pezzo di artigianato gastronomico di qualità. Ottimo anche il baccalà. Il dessert mi ha un po’ deluso anche in rapporto alla eccellenza delle portate precedenti. Cantina ben fornita. Molto apprezzabile la scelta di proporre diverse opzioni: numerose proposte al calice (per bianchi, rossi e da dessert), presenti bottiglie da 0,5 o 0,375 lt., le bottiglie del giorno, ecc. Ricarichi non eccessivi. Riguardo al prezzo, considerato che, con una bottiglia intera (0,75 lt.) da circa 22/23 euro al posto della mezza ordinata e con un altro dolce, si sarebbero spesi circa 80 euro, ovvero 40 a testa, direi che non siamo bassi ma, considerate le materie prime impiegate, la qualità del posto e la buona cucina, non banale, penso ci si possa stare. Una osservazione: considerato che a pranzo si mangia sulle tovagliette di carta gialla, mentre per la cena ho visto apparecchiare con tovagliati di stoffa ecc., è proprio giustificato lo stesso prezzo per pane e coperto (2 euro a persona) nei due casi?

Propongo tre ganasce e mezzo; la mezza in meno delle quattro altrimenti meritate deriva dagli spifferi nella saletta, dal dessert non esaltante e dal conto (appena) un po’ salato, che abbassa il rapporto qualità/prezzo, nonostante il numeratore (qualità) elevato.

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4 risposte

  1. Alla BotteGaia di Pistoia (lato negozio) ho acquistato dell’ottima mortadella di Prato. Mi pare poi di ricordare una trattoria con lo stesso nome a Porto Azzurro: che sia la stessa proprietà?

  2. La mia ultima visita invece risale alla fine di questo Ottobre, e confermo quanto detto sopra: buona qualità, ambiente accogliente e rapporto qualità prezzo molto buono.

  3. Siamo stati in questo locale a pranzo il 25 Maggio 2014, visto che l’ultimo commento è del 2012 esordisco su Ciritorno e aggiorno….
    Noi abbiamo mangiato all’aperto, con la buona stagione vengono messi dei tavoli all’esterno. Un pranzo molto piacevole, ottimo il battuto di fassona preso come antipasto. Personale molto gentile. Nota di merito per la carta dei vini, con bassi ricarichi e presenza di mezze bottiglie, cosa purtroppo non comune.

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