Ristorante pizzeria Da Graziano – Firenze

Firenze, zona stadio. Un qualsiasi giorno del gennaio 2013. Avendo non molto tempo per mangiare, finisco in questo ristorantino senza pretese, che mi era stato consigliato da mia cugina. A dire il vero c’ero già stato in precedenza, ma tanto tempo prima da non averne in pratica alcun ricordo.

Va bene che siamo in zona stadio, però l’insegna è scritta in viola. Le tovaglie sono viola. Le divise del personale, viola. Se entra uno vestito di bianco e nero, che succede? ci fanno lo stufato?

Comunque il locale si presenta come una saletta lunga e stretta, con in fondo il forno a legna e la cucina a vista. Sul dietro c’è un’altra saletta. L’arredo è quanto di più semplice si possa immaginare, quasi dimesso. A parte la notevole quantità di viola, non c’è proprio nient’altro di speciale. Naturalmente, alle pareti, foto di una squadra di calcio (indovinate quale).

Il menù è di stretta osservanza toscana, di carne e di pesce. Ora, è di sicuro un mio limite, ma mangiare il pesce lontano dal mare, proprio non mi va. Lo so benissimo che il pesce che mangio a Livorno magari è pescato in Argentina, ma son fatto  così.

Appena seduto mi portano il pane in versione “fettunta”, cioè arrostito e condito con olio. Olio veramente buono, e sono quindi curioso di sentire se quello già in tavola nella bottiglia lo è altrettanto: mi sbaglierò, ma per me era inferiore.

Passo comunque ad ordinare, e prendo un piatto di penne “alla chiantigiana”, cioè con un saporito ragù di carne, portate in tavola bollenti. Molto buone.

Come secondo vorrei un filetto al tartufo, ma la cameriera borbotta qualcosa di non molto comprensibile, da cui mi par di capire che i tartufi non ci sono. Ripiego allora (si fa per dire) su un filetto ai funghi porcini. Il filetto mi arriva in tavola cotto bene (cioè ben al sangue), ricoperto di porcini trifolati: grosse fette di porcino saltate in padella con non molto condimento di aglio e prezzemolo. Adesso siamo fuori stagione, per cui delle due l’una: o erano surgelati, oppure si trattava di funghi importati dall’est. In ogni caso, il sapore c’era. Ben consistenti, polposi e saporiti, facevano egregiamente il loro dovere. Notevoli. Infine il dessert: una cremina ai frutti di bosco e granella di pistacchi, che aveva l’unico torto di essere troppo fredda, quasi un gelato. Ho bevuto un quartino di vino della casa, senza lodo e con qualche infamia.

3 ganasceSpesi 31 euro, regolarmente fatturati. Direi che ci ritorno senz’altro, magari al tempo dei porcini nostrali. Tre oneste ganasce.

Ristorante-Pizzeria Da Graziano

Viale Manfredo Fanti 3R  Firenze

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2 risposte

  1. Un pochino, solo un pochino, però è peggiorato. Il ragù di cinghiale che ho mangiato ieri era troppo “pomodoroso” (C’è chi col cinghiale non ce lo mette neppure). Forse allungato?
    Il filetto era buono ma, ahimè, cotto sulla piastra, e non sulla brace del forno, che era acceso. La crème caramel buonissima, niente da dire. Non lo so mica se ciritorno.

  2. Ancora un pochino peggiorato.
    Le pappardelle al cinghiale, ancora più pomodorose (ma il cinghiale c’era?). Le lasagne sembravano quelle della coop. Il filetto alla piastra non un granché, né come cottura, né come carne. I funghi fritti ottimi. Buona anche la torta al cioccolato, ma quella non la fanno loro.
    In compenso è più caro: 40 € sono decisamente troppi.

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