Osteria di San Paolo, Pisa

Sabato scorso, complice la giornata in casa passata a lavorare,ho deciso di farmi offrire una cenetta dal real consorte ;-); dopo veloce navigazione su internet decido di saggiare un luogo favorevolmente declamato da altri siti internet e sconosciuto ancora ai ciritornini…e così prenoto al S.Paolo di Pisa.
Il locale non è grandissimo, ma abbastanza accogliente direi, disposto in tre salette e caratterizzato da un’ambientazione di uno stile classico-elegante ma non eccessivamente formale. Interessanti i lampadari, già visti in un altro locale della Provincia ;-), e originali i pannelli a tema “cucina” appesi alle pareti. Qualche piccola stonatura nella scelta dei colori ma tutto sommato per me ambiente decoroso.

La tavola è apparecchiata in stile conforme all’ambiente…finalmente una tovaglia in Città! Non me ne vogliate (io amo la modernità), ma ogni tanto mangiare con un pezzo di stoffa sotto il piatto non è poi cosa tanto sgradita! Belli anche i piatti, intonati con lo stile complessivo. Ma arriviamo al dunque. Vino: Prosecco Muller Thurgau, consigliato dal personale di sala, non un gran che direi. il cesto del pane non è molto ricco, ma buono il pane con le noci.

Queste le nostre ordinazioni:

  1. Antipasto misto di terra ( 14 euro), composto da: pasta fritta e prosciutto toscano (buona la pasta fritta, prosciutto un po’ filaccioso per i miei gusti), flan di funghi porcini su fonduta di pecorino (il pecorino era molto salato, quindi personalmente io avrei moderato un po’ meglio l’uso del sale nel flan. Il risultato dell’accoppiamento risultava infatti abbastanza salato, peccato quindi per i singoli sapori che erano sostanzialmente buoni), lasagnetta di melanzane e burrata (non mi è stata portata la promessa confettura di cipolle compresa nel piatto: niente di struggente così come descritto in altri siti, melanzana passata nell’olio, con un po’ di pomodoro e burrata; mangiabilissima, ma nulla di incredibile). Comunque le quantità giustificavano il prezzo di 14 euro, diciamo da questo punto di vista un buon antipasto anche se da migliorare gli accenti.
  2.  trofia con bottarga di tonno presa dal mio compagno (il prezzo non me lo ricordo siamo comunque intorno ai 10 euro) non male a sua detta, anche se un po’ salate…che il cuoco fosse raffreddato quella sera????anche qui la porzione è abbondante, come tutte le porzioni che ho visto portare in sala.
  3. orata con patate da 0,9 Kg : effettivamente io ho dovuto lasciare parte della mia porzione perchè sazia. Le patate erano tanto abbondanti (ma buone) da risultare forse eccesssive, il pesce ahimè cotto qualche minuto di troppo.
  4. dolci: un semifreddo al whisky e una mousse al cioccolato fondente. Finalmente dei piatti molto ben presentati e ottimi. 5 euro a testa ben spesi.

Il titolare, molto garbatamente, ci ha scontato un po il conto finale che alla fine è risultato di 90 euro.
Per quanto concerne il servizio: i ragazzi di sala sono giovani e forse, in buona fede, hanno peccato un pochino di eccesso di premure. Si può essere attenti al cliente anche senza doverlo interrogare in ogni circostanza. Ma in questo forse sono un po’ viziata, i ragazzi così come il titolare sono persone educate e disponibili.

Qualche piccolissima disattenzione nella cura del servizio su cui non voglio soffermarmi eccessivamente perchè rimediato in velocità e con umiltà dal personale di sala.

Giudizio finale: non abbiamo mangiato male, ma ci aspettavamo meglio visto il clamore “mediatico”. Forse non abbiamo scelto i piatti “forti” del locale che sembrerebbero essere la tagliata con il pecorino fuso e la frittura (che abbiamo visto uscire per altri commensali e che ci sono sembrati molto interessanti)…quindi penso che ci ritorneremo, budget permettendo ovviamente;-) La nota positiva è data dalle quantità che sono abbondanti. Il posto merita secondo me una seconda chance perchè la base di partenza potrebbe essere buona, anche se andrebbe limata ancora un po’ (pare che sia un’attività abbastanza “giovane”).

3 ganasce meno menoConcludendo darei un tre ganasce con un meno, confidando nella crescita del locale dal punto di vista qualitativo. Attendo ovviamente le conferme dal capace e buongustaio popolo di “Ciritorno”!

Osteria di San Paolo – Via San Paolo, 16, 56100 Pisa ? 050 501194 ? · osteriasanpaolo.com


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3 risposte

  1. Confermo: veramente niente di che…anzi..scarsino e abbastanza caro.. Personale gentilissimo, ma piatti insapori e anonimi…

  2. ritornata con real consorte a qualche mese di distanza per avere conferma dei buoni propositi purtroppo rimaniamo molto delusi.ordinati due sntipasti di mare misti a euro 16 cad.che comprendevano alici alla povera, mazancolle con lardo e crema di fagioli, cozze gratinate capesante, spuma di orata e un tortino di pesce servito freddo…passino gli antipasti che per questo prezzo avrebbero dovuto cantare dalla bontà si arriva ai primi che erano deludenti malgrado l’abbondanza delle porzioni. trattasi di trofie alla bottarga e seppioline e ravioli al nero con ragù di gallinella.trofie unte e ragù di gallinella al sapore di sgombro…..il dolce mousse al cioccolato con cialde alla cannella che avevano preso
    umidità. per me la valutazione non può purtroppo essere superiore alle due ganasce.

  3. Ho mangiato all’Osteria San Paolo con una cena aziendale, quindi riporterò le mie impressioni di un menu fissato (bene).
    Intanto il locale è molto gradevole (sono belli anche i bagni). Servizio puntuale e abbastanza veloce.
    Ho gradito molto tra gli antipasti la mormora marinata in aceto di mele, fresca e delicata, e la tempura di baccalà in salsa di porri che era fritta molto bene. Più “normali” gli altri antipasti, comunque ben fatti (capesante gratinate, mazzancolle con pancetta, polpo).
    È seguito un risotto allo scoglio a mio avviso troppo cotto, degnamente bilanciato da ravioletti di cernia con sugo di gallinella molto molto buoni.
    Fritto di pesce e verdure ottimo, asciutto e croccante.
    Semifreddo al torroncino parecchio buono.
    Secondo me sono tre ganasce e mezzo, e ciritorno per vedere a modo menu e carta e dei vini, senza dei quali non mi sbilancio oltre.

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