Cosa vi rovina la cena al ristorante?

Interessante e ironico articolo su Dissapore. A voi che cosa rovina la serata al ristorante?

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Elephant Bistrot – Livorno.

All’inizio dell’Estate, mi son trovato in piazza Mazzini, ad una sorta di fiera in cui, stranamente, non c’era niente da mangiare. Ho

Il Caminetto – Montaione (Fi)

Per alcune circostanze che qui non interessano, mi sono trovato nei giorni passati a Montaione. Su segnalazione di una persona del posto,

23 risposte

  1. Argomento molto interessante e sono tante le cose che possono rovinare un pranzo/cena che proprio non sopporto come porzioni scarsissime o scortesie varie del personale ma tutto può essere riassunto in “fregature” nel senso che da un locale mi aspetto di mangiare in quantità e qualità, e pagare il giusto perzzo, per quanto proposto dalla natura del ristorante stesso.
    E’ logico che in una trattoria da camionisti o in un agriturismo sperso su un monte non cercherò l’inventiva o la ricerca di sapori particolari ma vorrò spendere il giusto per porzioni decisamente sfamanti di cucina casereccia mentre in locali che si ergono a fighetti mi aspetterò un servizio ed una cucina diversi per i quali sarò disposto a pagare quanto merita. Insomma anche nei ristoranti ci sono le categorie,no (ciritorno docet)?
    Un esempio di cosa mi fa storcere la bocca? Un antipasto che costa più di un primo con “quattro bocconcini” di assaggi vari, tutt’altro che buoni, e provenienti non dalla cucina del locale ma dalla rosticceria o dal banco frigo del supermercato…

  2. indipendentemente dalla “categoria” quello che più mi disturba è la confusione eccessiva (soprattutto il rumore).
    Poi, ma molto meno, quando il cameriere chiede cosa su vuole da bere senza aver portata la carta dei vini…ma è una mia paranoia personale e cmq non è tale da rovinarmi la cena…

  3. A me non piace il pane non all’altezza. Non pretendo il cestino multisapori, mi basta il pane fresco. Non mi piace la schiacciata del discount unta.
    Non sopporto i camerieri invadenti e il vino servito male e in ritardo (e, per favore, se non siete tempisti lasciatemi la bottiglia qui, grazie).
    Ho poi tutte le mie fisime linguistiche, ma tanto non vado in posti dove c’è scritto “braciata”…

  4. Quando finiscono i piatti scritti sul menù, soprattutto se era un piatto appetitoso e ci avevo già fatto la bocca… E ancora peggio se il piatto in questione è la specialità della casa, allora mi va proprio tutto per traverso!!!!!

  5. 1) Servizio approssimativo.
    Quando i camerieri sono sovraccarichi e non riescono a seguirti, devi sollecitarli più volte per farti porti portare pane o acqua. Attese eccessive, tipo il menù dopo mezz’ora che sei seduto, in generale la scarsa considerazione del cliente.
    2) rapporto qualità prezzo disonesto.

    In generale uno scarso servizio mi disturba di più di una cena qualitativamente non eccelsa, se infatti, in generale, il cibo anche se non di livello comunque appaga lo stomaco, il pessimo servizio puó rovinarti pesantemente una serata.

    Ció che i ristoratori, o meglio molti di loro, non capiscono è che il lavoro del cameriere in un ristorante ha lo stesso peso di quello di uno chef, se non all’altezza rischia di creare disastri. Troppo spesso ho trovato in ristoranti di livello personale non formato o palesemente alle prime armi…

  6. i clienti trooooooopppo rompico……. ;-)) ………. scherzo !!!
    da cliente credo come Silvestro la quasi contemporaneità di arrivo dei piatti al solito tavolo sia un fattore molto importante , è bruttissimo vedere persone che mangiano e altre che aspettano o viceversa persone con il piatto davanti che aspettano a mangiare finchè non viene servito tutto il tavolo . Anche quello che dice Robinson è importante il servizio in sala vale quanto quello in cucina , purtroppo è sempre più diffcile trovare personale di sala all’altezza , nelle scuole specifiche tutti ambiscono a fare lo chef relegando il servizio in sala come un ripiego … sulle fisime linguistiche del Comandante invece dissento anche se ” braciata … un si po’ sentì …libertà di espressione nel nome dei piatti senza cadere nel ridicolo io nel settore sono un esperto 🙂 ecco un esempio di alcuni miei piatti ” porco-tonno ” ” sushi-tazioni Mediterranee ” ” la verza in-cinta ” “ri_visitando pisa ” “contaminazione livornese ” ” dagli Appennini alle onde “

  7. Come Django..quando finisce un piatto sul menu…e di solito è sempre quello che avrei voluto ordinare io…
    Poi la scortesia gratuita, che purtroppo spesso capita, anche in ristoranti di livello 🙁

  8. il conto ! 😀
    al resto ci si abitua 🙂
    scusa capo, sto facendo una serie di punturoni per la schiena incriccata, sarà per quelli che vaneggio ? 🙂

  9. scherzi a parte, le attese smisurate, magari in estate senza nemmeno un goccio d’acqua !
    Quando dopo mezz’ora di abbandono totale al tavolo, magari servono quello che e’ appena arrivato.
    Il vino della casa acido, fatto con le bustine e pagato pure caro!
    Quando ti tolgono il piatto, in un momento di distrazione, e dovevi ancora finire la portata (mi e’ successo di corto con una cameriera smodata , direi poco professionale )
    Se ci penso, ne potrei trovare mille, ma c’ho fatto il callo, ormai non me la prendo quasi più ! Quasi eh 😀

  10. A me dà fastidio essere messa a un tavolo con vista sulla toilette. Secondo me, anzi, anche nella peggior bettola la toilette dovrebbe essere defilata dalla zona tavoli, dietro un angolo, un paravento, qualunque cosa, la toilette ci deve essere ma non visibile direttamente.
    Sarebbe anche opportuno, nei limiti del possibile, tenere separati “tavolate” e tavoli da due, che di solito necessitano di un po’ più di intimità, e non gradiscono l’allegria chiassosa delle comitive o, peggio, delle famiglione con 2-3 bambini urlanti.

    1. leggendo bambini urlanti, mi torna in mente l’ultima nota letta in un ristorante ligure :
      i bambini non guardati dai genitori saranno presi e venduti come schiavi !
      😀
      ps personalmente aggiungo che spesso sarebbe meglio vendere i genitori ! 🙂

      1. Su questo tema continua a pensare che l’avviso sul menu di Re di Puglia sia geniale (cito a memoria): “i cellulari nuocciono alla salute dei bambini: lasciate a casa entrambi”.

        1. non l’ho citata perchè a suo tempo fece scandalo 🙂
          non sono per tenere a casa i bambini, ma come dice mister G è cura dei genitori tenerli a bada nei locali 🙂
          solo poco tempo fa, durante una cena con amici, ci siamo ritrovati ostaggi di marmocchi che facevano il giro tondo del nostro tavolo rincorrendosi chiassosamente (son bambini, direi è normale).
          dopo un po’ mi e’uscita una sonora imprecazione a voce alta, che faceva alzare e accorrere un genitore, che li portava a giocare fuori 🙂
          bestemmiare è sintomo d’ignoranza , ma anche lasciare che i pargoli facciano casino al tavolo di altri commensali non e’ di classe, direi da menefreghisti o cafoncelli per esser piu’ schietti 🙂
          non sono iscritto all erodefunclub, un minimo d’occhio dai 🙂

        2. mi dispiace, ma dissento, e anche animatamente: i bambini sono lo specchio dell’educazione che ricevono, quindi, se un genitore non è stato in grado di educare un bambino civile, è bene che a casa ci stia lui…chi è causa del suo mal, pianga se stesso!
          al contrario, chi ha saputo crescere un bambino civile, perché dovrebbe sentirsi attaccato da una battuta più o meno del ca**o scritta, per di più, dal ristoratore stesso!!
          Giuro che se fossi capitato in quel ristorante, e, appena seduto, avessi letto una simile str**zata mi sarei alzato e me ne sarei andato!

          1. Sono pienamente d’accordo con tutti Voi, tutto vero quello che scrivete sui genitori e sui bambini , come si fa a dare colpe ad un bambino di 5/6/etc. anni ,ma purtroppo e’ una catena ovvero :
            che genitori hanno avuti ….i suoi genitori ?

            1. Si comunque secondo me viene trascurato un punto: portare i bambini (diciamo fascia 2 -10 anni) ad un ristorante può essere necessario ma non vedo assolutamente per quale ragione sia auspicabile farlo.
              Capisco perfettamente che in alcune circostanze sia necessario (non sapendo dove altro lasciarli) ma se ci sono alternative (nonni, amici ecc…) non vedo perchè sia preferibile portarli in un luogo che difficilmente apprezzeranno.
              Potrebbero far eccezioni le pizzerie e la pizza, che probabilmente farà la gioia dei piccini, ma per il resto, credo che se la godrebbero maggiormente a casa.

              1. il mio bimbo sarà un caso raro, ma è lui a chiedere di andare a cena fuori, e fa le bizze se gli diciamo di no 😀
                è sempre stato abituato ad uscire, gli portiamo un librino, o da colorare, o qualche giochetto, non abbiamo la pretesa di fare la coppietta ma ci chiacchieriamo ecc, e lui ci sta alla grande…

              2. Idem a casa nostra. Stesso sistema, stessa situazione. E in più Ganascino non mangia la pizza: lo annoia. In compenso gli piace tantissimo da Beny 🙂

    2. Il tema dei bambini al ristorante è complicato. Secondo me, da genitore, dipende totalmente proprio dai genitori. I bambini non sono fatti per stare tanto al ristorante senza annoiarsi, a meno che non vengano aiutati e trastullati dai commensali o con piccoli giochi. Va da sé che non porterei Ganascino a una cena lunga, mentre so che si comporta ragionevolmente bene normalmente.
      Comunque i bimbi maleducati sono i figli di genitori maleducati e disattenti. Più volte mi è capitato di avere tavolate insopportabili. Sempre di italiani però. Gli stranieri si comportano mediamente molto meglio a tavola.

  11. Il conto eccessivo rovina il dopocena.
    Trovo che la cena di per sè, nel corso del suo svolgimento, corra il rischio di essere rovinata da:
    1) commensali serviti a singhiozzo (uno finisce, l’altro deve ancora iniziare);
    2) piatti (o meglio contenuto dei piatti) serviti raffreddati;
    3) contorni serviti dopo che è già stato consumato ciò che devono contornare.
    Secondo me, questi eventi, potrebbero orientare per un deciso giudizio di NON CI RITORNO nei confronti del locale colpevole.

  12. avete detto tutto voi, condivido (quasi) tutto (sui bambini glisso…anche se vorrei far notare che spesso i tempi lunghi di attesa condizionano qualsiasi buona intenzione) con menzione speciale per i camerieri “cosa mi tocca fà per campà” che non ti guardano mai negli occhi e che non accennano mai a un sorriso, per i tavoli vista-targaWC, per le risposte ” il suo sta per uscire dalla cucina” e che arriva quando gli altri sono al dolce, per quelli che non hanno altra soluzione che far aspettare la gente in coda in mezzo ai tavoli e mettere a disagio chi sta bevendo il caffè prima di alzarsi dalla sedia, per il dolce della Bindi dopo una cena grandiosa, per i giovanissimi figli dei gestori che servono ai tavoli ma che non vedono l’ora di finire per andare ai Pancaldi…ma soprattutto (e qui non c’entra niente il personale) a tavola, chi si mette a giochicchiare con il pane, E’ UNA COSA CHE NON SOPPORTO E MI ROVINA LA CENA…boh, forse sono strano io

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