Antica trattoria Sanesi – Lastra a Signa (Firenze)

Ieri i miei impegni di lavoro mi hanno portato nell’hinterland fiorentino: alle Signe. Uso il plurale, perché Signa, Lastra a Signa e Ponte a Signa sono tre abitati differenti, ciascuno con proprie caratteristiche.

E’ una zona che non conosco molto, in pratica la prima volta che ci andavo. Mi pare però che siano luoghi di “spiccata toscanità”, molto più della stessa Firenze. Che sia da queste parti, che Vamba ha ambientato Gian Burrasca?

Dei tre, quello che mi ha più coinvolto emotivamente è stato certamente Lastra: conserva ancora l’impianto medioevale, le mura, l’ospedale rinascimentale… Mentre Signa è considerata la “città della paglia” (cappelli di paglia), pare che Lastra sia la “città dello zafferano”. Non ne avevo idea.

Adesso si è chiacchierato anche troppo, e passiamo a parlare di cose serie.

Ho mangiato all'”Antica trattoria Sanesi” di Lastra a Signa, un posto abbastanza famoso  che avevo già sentito rammentare.

Si trova nella via principale del centro storico (come tutte le vecchie trattorie), nella casa che fu di Dino Campana. Accanto c’è anche un’altra targa che ricorda i soggiorni lastrigiani di Enrico Caruso (neanche di ciò, avevo idea). Il locale si presenta come “trattoria, trattoria, trattoria” Più di così non si può davvero. A cominciare dal locale, in uno stabile inizio secolo; proseguendo con l’arredo, con tavoli e sedie della stessa epoca; e finendo con il personale, che indossa ampi grembiuli neri fino a sotto il ginocchio come, nell’immaginario collettivo, gli osti di una volta.

C’è bisogno di dirlo? Il menù è toscano che più non si potrebbe. Ricordo: antipasto di crostini ed affettati, pappa col pomodoro, pappardelle al cinghiale, tagliolini ai funghi, trippa, tantissime cose alla griglia, fagioli, verdure, etc.

Il cameriere mi ha assicurato trattarsi di griglia GRIGLIA: “Noi le pietre laviche ‘un ci s’hanno, pe’ griglià ci vo’ la brace!”

E allora: tagliolini ai funghi porcini, filetto alla griglia, dessert. Visto che poi dovevo guidare poco, ho preso un bicchiere di vino della casa, servito in un fiaschetto “a calo”.

Valutazioni:

Tagliolini stupendi, quasi più funghi che pasta, peraltro fatta in casa. Filetto strepitoso. Senza esagerare, posso dire che è stato uno dei migliori mai assaggiati: carne con una “grana” finissima, cotta stupendamente sulla brace, ben al sangue come deve essere. Varrebbe la pena andarci apposta, siamo ai livelli del miglior Cecchini (e forse forse…). Per dessert avevano del tiramisù ma, ahimè, come noto non amo il caffè, e quindi ho ripiegato su gelati confezionati (Avevano anche i cantuccini, ma non mi andavano).

Il vino della casa era più che buono, sicuramente un sangiovese, forse della Rufina o dei colli fiorentini. Buono anche il cestino del pane, con una sorta di “carta musica”, schiacciata e pane, ottimo pane toscano freschissimo (perché a Livorno non si trova?).

Il conto è stato di € 41. Parecchio, per una trattoria, però non li rimpiango, data la qualità.

Ganasce? E’ difficile, perché le famose “tre” tendono un po’ troppo a livellare. Potrei dire quattro, considerando, appunto, la qualità. Qualche sbavatura però c’è stata, perché il cameriere, pur gentile, si è dimenticato di dirmi che c’erano anche i tagliolini al tartufo… Poi i dessert erano un po’ limitati…

4 ganasceVia, giù, diciamo “quattro meno meno”, e ci ritorno senz’altro, magari anche apposta.

Antica trattoria Sanesi – Via Arione 33 Lastra a Signa – 0558720234


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3 risposte

  1. Ci son tornato. Ho preso:
    tortelli burro e salvia, molto buoni.
    Uno strepitoso filetto alla brace.
    Uno strepitosissimo porcino alla brace.
    Un buon sorbetto al limone, un calice di ottimo Chianti ed una minerale gassata.
    Spesi € 49. In definitiva, non è cambiato niente.

  2. Anche oggi ci son tornato. Filetto e porcino super strepitosi. Un po’ meno strepitoso il cameriere, che quando gli ho chiesto di farmi il filetto al sangue, è corso in cucina a dirglielo, e loro hanno replicato che i filetti li fanno sempre al sangue. O ‘un lo sapeva?
    Poi si è dimenticato di dirmi un paio di dessert… Abitudine tipica dei camerieri poco professionali.

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