Da un locale chiamato così, cosa è logico aspettarsi?
Ieri quindi mi ci sono fermato a pranzo. L’ambiente non è male, anche se è un “rustico-artificiale”. Tavoli bianchi, tovagliette scure, bicchieri a stelo. Anche qui la cameriera, pur gentile, mi domanda se voglio un primo, un secondo o cosa, PRIMA di portarmi il menù. (E naturalmente, PRIMA, mi chiede anche cosa voglio bere).
Comunque prendo delle pappardelle di pasta fresca al cinghiale: sono buone, anche se non all’altezza di quelle della “Trattoria Fiorenza” (vedi), che fanno sicuramente parte della mia “top ten”. Queste sono nella versione con il cinghiale a pezzetti, che a me piace di meno, ma comunque saporite, e la carne molto tenera.
Mentre le aspettavo, ho assaggiato l’olio che era in tavola: molto buono.
Il guaio arriva con il secondo. Ho preso una entrecôte alla griglia, chiedendola al sangue. Mentre aspetto, sento che altri avventori, più accorti di me, chiedono informazioni alla ragazza, e quella replica: “E’ pietra lavica; sa, la brace, nel centro di Firenze, è un problema…”
Problema un corno! E che braceria è? E dal Latini, non ce l’hanno, forse, la brace? E tutte le pizzerie con il forno a legna?
Insomma, arriva ‘sta benedetta entrecôte, che è commestibile, ma insipida, ed anche come grana della carne non è un granché, un po’ stoppacciosa. E nemmeno tanto al sangue.
Mangio, pago (€ 32), e me ne vado.
Ciritorno? Manco morto.
Ganasce? Sarei tentato di dire UNA ma, consultando il ganasciometro, diciamo DUE (“Una mezza fregatura”), ma scarse scarse scarse.
Via Guelfa 24/r 50129 Firenze – 055219201