Pizzeria ristorante “Spaccanapoli” – Livorno.

Forse la peggiore cena al ristorante di tutta la mia vita.

C’ero già stato un paio di volte con i ragazzi della vela, per una pizza senza infamia né lode.

Questa volta invece di infamia ce n’è stata tanta, e lodi nemmeno una. Avevamo organizzato lì la cena natalizia fra colleghi, per farsi gli auguri di Natale, come d’uso. Il locale non è male, con pareti di pietra a vista. Almeno non ci sono le solite foto di Totò che mangia gli spaghetti, o i proverbi napoletani incorniciati.

Ecco cosa abbiamo mangiato:

Antipasti – Un piatto con quattro o cinque assaggini: UNA acciuga alla povera, dei pesciolini fritti (FREDDI), due cozze ripiene di pomodoro e mozzarella (FREDDE), una cucchiaiata di insalata di mare della Metro (INSIPIDA). L’unica cosa che si salvava era un pezzettino di baccalà fritto, condito con una salsetta di pomodoro piccante (FREDDO, naturalmente). Poi hanno portato una zuppetta di vongole, quasi tutta gusci e pochi molluschi.

Primi piatti – Qui abbiamo toccato il fondo. Un risotto, per così dire di mare, stracotto. Quasi non si distinguevano più i chicchi. Una pasta biancastra, buona per i manifesti. Impossibile mandarne giù più di una forchettata.

Poi degli spaghetti (rossi) “al pesce San Pietro” (INSIPIDI). Almeno, però, erano al dente.

Visto che non avevamo gradito il risotto, a mo’ di riparazione, ci hanno portato delle penne al sugo rosso di non so bene che cosa: io ho trovato due cm. di totano, una collega due chele di scampo, qualcun altro una testa di gambero… Fra l’altro, devono anche avere sbagliato a sporzionare, perché ai primi commensali hanno portato un piatto formato vassoio ciascuno, mentre agli ultimi un vassoio formato piatto, da dividersi in quattro. (NOTEVOLE PROVA DI PROFESSIONALITA’).

Secondi – Prima una grigliata (sulla piastra!) di calamari, gamberoni e scampi, sparati in mezzo e riempiti di pangrattato e aromi. Questi erano passabili, ma di calamari ce n’erano pochini…

Poi fritto di calamari e gamberi, scarsissimo, in piattini microscopici.

Dessert – A scelta fra tiramisù, pastiera e sorbetto al limone. Il sorbetto dice era potabile. Il tiramisù pare fosse cattivo. Fra l’altro, credo di aver visto che la collega di fronte a me ci abbia trovato un capello. (E’ una Signora, e non ha detto niente). La mia pastiera era semplicemente una torta di ricotta, senza nessun aroma.

Vino – Bianco sfuso da pizzeria, al limite dell’ imbevibile.

Chi non sa fare un mestiere, non lo deve fare.

1 ganasciaUNA ganascia. Mai più.

Spaccanapoli – Via San Carlo, 7, 57126, Livorno, Italia Tel. 0586884667

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