Pepenero cucina in San Miniato

Ieri sera con un gruppo di amici ci siamo decisi a provare la cucina di Paolo Fiaschi, il ristorante si trova nel centro di San miniato Alto, in via 4 Novembre. Il locale che coniuga in maniera elegante il design moderno degli arredi con la ristrutturazione della struttura che mantiene le volte in mattoni, si sviluppa in diverse sale che rendono l’ambiente caldo ed accogliente, molto bella la cucina a vista e la cantina a cui si accede attraverso una vetrata dall’ultima saletta.
I tavoli sono apparecchiati con semplicità e con eleganza. Il menù si articola con proposte di terra e di mare anche se queste ultime ridotte rispetto alle altre, la carta dei vini è abbastanza ricca e oltre a spaziare in tutta Italia presenta anche diverse cose estere, inoltre ci sono rappresentate anche piccole aziende che producono in maniera biologica o biodinamica.

Abbiamo iniziato con delle bollicine come aperitivo, la scelta è andata sul “PURO” di Movia, vino sloveno.

Come antipasti abbiamo preso:
Cartoccio di formaggio fuso e tartufo bianco di San Miniato, piatto con sapori equilibrati e ben distinti ed anche se il piatto è particolarmente grasso non risulta affatto pesante. La presentazione è semplice ma curata, non banale.
Calamaretti burro e salvia su crema di porri, anche questo molto equilibrato e gustoso.
Come secondo vino abbiamo bevuto “Le Cupole” della Tenuta di Trinoro.
Per i primi abbiamo scelto:
Malfatti di zucca e ricotta con tartufo bianco di San Mianiato, molto buoni e delicati e non avari di tartufo.
Gnocchetti di farina di ceci con gamberoni e scalogno confit, questo piatto risultava non troppo equilibrato il sapore dei ceci sovrastava il resto e la consistenza dello gnocco toglieva eleganza al piatto.
Con il vino abbiamo continuato con un “Granato” di Foradori.
La scelta dei secondi è andata per:
Costolette di agnello caramellate al balsamico, veramente ottimo con una cottura perfetta e un gusto molto pulito.
Filetto al pepe rosa e tartufo bianco di San Miniato, anche questo un ottimo piatto con una cottura del filetto perfetta.
Per i dolci abbiamo preso:
Moro di cioccolato fondente, Tortino di ricotta con salsa al caramello, Flan di cioccolato; buoni tutti e tre ben eseguiti e per fortuna non eccessivamente dolci.

Complessivamente un’ottima cena, forse una delle più belle degli ultimi tempi fatte in provincia, il costo per 6 antipasti, 6 primi, 3 secondi e 6 dolci è stato di 360€ compreso le bevande; un prezzo a parer mio onesto considerando il tartufo. Il ricarico sui vini un pò alto.

Se devo dare esprimere un voto in ganasce ne assegnerei 4 ganasce piene.

P.S.: considerando i locali che si sono presi il massimo riconoscimento, anche questo meriterebbe il massimo, credo che in altre recensioni sia prevalsa la generosità. 🙂

Pepenero cucina in San Miniato
via 4 Novembre, 13
San Miniato (PI)
tel:0571419523
http://www.pepenerocucina.it/


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12 risposte

  1. I voti espressi qui su Ciritorno non sono fissi e immutabili, e già qualche volta sono stati modificati. Il bello di aggiungere ristoranti ed esperienze è che questo ti costringe a ricalibrare i voti espressi nel passato, nel bene e nel male.

  2. Premettendo che non conosco il locale e che quindi non posso commentare il voto (prendo per buona la valutazione data), non pensi caro Ganascia che la recensione puzzi un po’ di sviolinata ? Forse mi sbaglio ma il taglio e’ quello tipico della brochure pubblicitaria…

  3. Ciao ho appena conosciuto il sito, e proprio lunedi sono stato da Pepenero. SPETTACOLARE, nella provincia di pisa regge il paragone solo Foresta. Locale bellissimo, apparecchiatura semplice ma elegante, servizio informale ma attento e la cucina secondo me da stella (considerando che ci sono 85 coperti sempre completi). Unica pecca, se così si può chiamare, è che bisogna prenotare sempre con largo anticipo per i fine settimana. Lascio anche una recensione completa.

  4. sara’ anche una grande cucina ma purtroppo lasciano molto a desiderare a gentilezza e questo non va’ bene in nessun caso e non e’ amissibile..
    Il personale e’ tutto in un locale del genere, non basta la buona cucina e nemmeno la bella sala ci vuole di piu’
    saluti

  5. Io quando ci sono stata ho trovato tutto il personale, e in particolare il ragazzo che ci ha seguito nel corso della serata superprofessionale, gentile e disponibile a spiegazioni e proposte…vorrei sapere cosa è successo a barbara per farla parlare di mancanza di gentilezza…

  6. Salve, sono stato a Pepenero per l’ultimo dell’anno: nonostante questa sia notoriamente una serata difficile, il personale è stato cortese e professionale.
    Forse Barbara ha beccato la classica “serata storta”…

  7. Cara Barbara, ti ho già risposto in altra sede, purtroppo è scorretto lasciare commenti senza dare spiegazioni, magari se sapessero che ti sei presentata per cenare alle 18,50, quando tutti i camerieri stanno preparando la sala, qualcuno capirebbe meglio….. Cmq come ti ho già detto muoio dalla voglia di farmi perdonare, ti aspetto e ti prometo che farò di tutto perchè la tua recensione diventi positiva.
    Saluti a tutti
    Paolo

  8. Ci andrò venerdì. Sono già molto curiosa e racconterò volentieri. Qualcuna ha un consiglio molto speciale per un buon vino tradizionale della zona… visto che io sono tedesca 🙂 salutone. Regina

  9. Era da tantissimo che aspettavo il momento giusto per andare a cena al Pepe Nero, cucina in San Miniato e finalmente la scorsa settimana ci sono riuscita,contenta e piena di aspettative.
    Ho colto l’attimo e senza prenotare io e il mio compagno abbiamo varcato la soglia del ristorante.
    Locale gradevole, la prima sala molto accattivante, ma ci ha accolto uno strano odore artificiale di deodorante per ambienti molto stano per un ristorante.
    La prima sala era completamente vuota e ci hanno fatto accomodare nella seconda, un po’ più claustrofobica, con bei soffitti a volta e una quindicina di commensali.
    Quello che non mi aspettavo era di trovare un locale un po’ trascurato, imbiancatura alle pareti decisamente sporca, intorno alla colonna invece che bianco era tutto decisamente molto grigio.
    Parlando di cibo abbiamo optato per il menù degustazione di mare per entrambi.
    Piccolo entrè offerto dalla cucina, una via di mezzo tra soufflé e sformatino al gorgonzola, buono.
    Come antipasti tartare di salmone con erba cipollina su crema di broccoli, equilibrata, ci è piaciuta.
    Poi 2 gamberi sgusciati su passata di ceci, a nostro avviso gamberi leggermente troppo cotti e passatina troppo salata, va da se che il piatto era di una scontatezza imbarazzante.
    Come primi chitarrini al nero di seppia con carciofi e capesante, devo dire che era tanto che non mangiavo un primo cucinato così male…la pasta appallata che galleggiava in una brodaglia che non si sapeva se era pasta o minestra. Le capesante sminuzzate in pezzetti piccolissimi, non capivi neppure che animale fosse e oltretutto stracotte, i carciofi praticamente lessi che non facevano altro che intristire il piatto, il tutto cucinato senza sale. Non ce l’abbiamo fatta a mangiarlo e lo abbiamo rimandato indietro.
    Il personale gentilissimo, lo ha fatto rifare e ce ne hanno portata una porzione sovrapponibile alla prima, però doppia come quantità e salata da non poterla mangiare….quello che ci siamo chiesti è se fosse davvero tanto difficile assaggiare quello che esce dalla cucina.
    L’altro primo erano dei tortelli ripieni al brie conditi con sugo di scampi con salsa all’arancia, senza infamia e senza lode, anche se non ho capito questa mania di sminuzzare il pesce, i poveri scampi erano ridotti in pezzi piccolissimi, non si sapeva se mangiavi i gusci o gli scampi.
    Come secondi assaggio di catalana con 2 scampetti e 2 gamberi poco più che lessi adagiati su un letti di fragole, ananas, spicchi di mandarino immangiabili e lattughini.
    Poi filetti di branzino in crosta di pistacchi accompagnati da carciofi tagliati a julienne fritti, questo piatto sarebbe stato molto buono, se anch’esso non fosse stato salato.
    Come dolce, un banalissimo tortino al cioccolato con cuore caldo, veramente scontato…
    Come vino avevamo preso un Sylvaner, carta dei vini ridotta all’osso.
    Che dire, a parte che ho passato una nottata allucinante, mi sono svegliata 4 volte per bere e un senso di pesantezza mi ha accompagnato anche il giorno successivo, stessa sorte è toccata al mio compagno.
    Morale della favola, il menù degustazione 50 euro a testa, il vino 22 euro.
    Ah, dimenticavo una forchetta sporca che ho fatto cambiare.
    Voto che mi permetto di dare al massimo 2 ganasce e non ci ritorno assolutamente almeno che non mi serva un’altra notte insonne.

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