San Vincenzo è una cittadina molto piacevole, in piena Maremma Toscana, e lo diventa ancora di più se raggiunta via mare, in barca a vela. Sono ormai anni che lo faccio, ed ho una quantità di ricordi: le avarie al motore, la “cima del silenzio”, la barca di “Sandokan”…
Era piacevole il vecchio porticciolo, e lo è anche il nuovo, che hanno avuto l’accortezza di realizzare in modo non invasivo.
Data l’inesistenza della cucina di bordo, c’è il problema di dove mangiare. Locali ce ne sono anche troppi, (anche dopo la chiusura di Pierangelini…) e quindi si comincia a guardarsi un po’ in giro (eravamo in due, armatore e comandante). Nella zona pedonale, che poi era la vecchia Aurelia, ci sono una quantità di gazebo con tavoli apparecchiati. Com’e, come non è, finiamo da “Askos”, che è specializzato nella lavorazione del tonno (e della palamita) “a similitudine del maiale”: salame, arista, porchetta…
Potrà piacere o non piacere, ma come idea è intrigante.
Prendiamo entrambi un antipasto con assaggi vari (quello piccolo, ma ce n’è anche uno grande). Se non ricordo male c’erano: porchetta, filetto, mortadella, buristio, tutto ovviamente di tonno (nella mortadella anche dei calamari). La porchetta praticamente indistinguibile da quella di maiale, la mortadella molto vicina a quella di Prato, più che a quella di Bologna.
Poi due primi: io la “mariciana”, cioè amatriciana di mare, dove la pancetta era ovviamente di tonno. L’armatore prende la carbonara, ovviamente di mare anch’essa.
Poi il dolce, una torta di semi di canapa, veramente notevole. Non ricordo cosa abbiamo bevuto. Spesa intorno a trenta euro ciascuno.
Dopo cena abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il padrone- cuoco, che ci ha detto di essere in società con chi produce questi salumi di tonno, e che stanno provando a inserirli sul mercato. In effetti erano anche disponibili per l’asporto, cosa che non ho fatto dato che la barca era priva di frigorifero.
Valutazione: secondo me quattro ganasce ci stanno tutte, se non altro per la volontà di innovare, unita peraltro ad una mano molto sicura in cucina. Vale la pena tornarci, di sicuro, e invito gli amici di Ciritorno a provarlo, perché mi interessa il loro parere.
Ristorante Askos via Vittorio Emanuele II, 10 – 57027 San Vincenzo (LI) 0565 704651
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9 risposte
Niente vino?
Sì, certo, abbiamo bevuto una buona bottiglia, ma non ricordo cos’era,
mi pare un bianco prodotto verso Bolgheri o Castagneto. Mi sembra che non abbiano “vino della casa”
Non sono (ancora) andato da Askos, e la recensione è un invito a provare.
Però, se definisci “piacevole” l’ammasso di case casette e parcheggi che San Vincenzo è diventato, e se definisci “non invasivo” un porto che ha coperto di cemento un chilometro di spiaggia, anche la recensione perde di credibilità…
Tutto in senso relativo. In confronto ad altri posti…
dire che il porto nuovo ha coperto di cemento un chilometro di spiaggia significa essere in malafede.
Il porto precedente era lungo circa 250 m. Quello attuale è circa 720 m. Inoltre, a 120 m dal molo di sottoflutto è stato realizzato un pennello di 55 metri. Secondo la relazione generale della società costruttrice “Il tratto di costa tra il molo sottoflutto ed il pennello viene interessato da ripascimento eseguito con le sabbie provenienti dai dragaggi del nuovo specchio acqueo”, quindi direi che come spiaggia non sono granchè.
I dati e le planimetrie sono tutti visibili qui http://www.comune.san-vincenzo.li.it/pagina319_primo-stralcio.html
Ribadisco: circa un km. A proposito di malafede…
Vi ricordo che qua si parla di enogastronomia (per quanto l’argomento sia interessante). Se volete proseguire questa discussione, fatelo in altra sede.
ci siamo stati ieri, ci hanno servito il primo, e dopo un’ora e un quarto, perché io mi sono alzata per andare in bagno, mi è stato chiesto se eravamo a posto, ho detto: mancano i secondi. Essendo ancora in via di realizzazione, li abbiamo bloccati, anche perché ormai la fame non c’era più. Il conto: 3 primi e una bottiglia di un prosecco danzante (noi avevamo chiesto uno sbrigativo vino frizzante) ci sono costati €41,40, ovvero il prezzo del menu fisso, 9,80 a persona, più 12 euro di questo prosecco danzante. Capisco che i gestori non si aspettavano tutta quella affluenza, ma si lavora meglio contando sulle forze effettive e non strafando. Parlando del cibo, erano 2 mariciane, con pomodoro a volontà e l’idea del pesce, e una carbonara di tonno, onestamente buona. Entrati alle h12.30, usciti alle h14.37 come scritto sullo scontrino. 12 euro, quel prosecco, non li vale proprio, e magari, a fronte del prezzo, meglio poterlo scegliere, il vino.
Reduce dalla fuga da una osteria vineria dall’astuzia eccessiva 🙂 mi imbatto nel ristorante dove lavorano salumi di pesce , il suddetto Askos . Il chiosto in vetro esterno, a mio parere penalizza il locale, andrebbe rivisitato , rallegrato un po’ 🙂 Abbiamo scelto la tavola con le panche subito adiacente, sempre in mezzo al corso pedonale. Manca un po’ di organizzazione nel servizio , la titolare e la ragazzina carina sono poco sincronizzate e nelle serate affollate del sabato estivo , ci vorrebbe un altro paio di camerieri (e’ stata la verace confessione della titolare , ma i tempi sono magri per tutti ha ulteriormente replicato ). Comunque, dopo un po, siamo riusciti ad ordinare la degustazione per due a 60 euro totali. Comprende un mix delle loro creazioni di norcineria marinara , un primo a sceltra tra 4/5 tipologie ed un mix di dolcetti , bevendo una bottiglia di vermentino toscano. Tutto sommato un’esperienza soddisfacente! Buona l’idea della pochetta di tonno, simile ad un arista al forno e la motadella di mare con il bianco fatto dalle seppie, ma non amando il tonno con cottura tirata, ho apprezzato molto il roosbeef di tonno. C’erano diverse altre cosette , ma la signora e’ arrivata in ritardo nell’elencarmi i vari assaggini e son andato avanti ad intuito 🙂 Tra i primi piatti non disponibile la matriciana e la carbonara (col tonno affumicato) , presente il ragu’ di palamita, ed altri primi, alle cicale, allo scorfano. In sostituzione della matriciana ci hanno portato delle bavette al tonno fresco e pomodorini , buono ma senza slanci .
Nei tre dolcetti, ottima la torta di canapa e cocco. Al termine ci e’ stato gentilente offerto l’ amaro etrusco fatto da loro . Lavorando con i salumi da asporto forse tolgono troppe energie al ristorante, peccato, potrebbe lavorare sicuramente in modo superlativo ! PS fanno anche la pizza, dove utilizzano i salumi marini e le bottarghe di loro produzione . Saluti