Chi è solito andare in inverno a sciare in Val di Fassa; anzichè infilarsi in una di quelle stamberghe dove ti tirano bidoni da far paura, può provare un’esperienza decisamente diversa: salire col gatto delle nevi a Baita Monzoni, passare una serata difficilmente dimenticabile e vivere l’esperienza unica di farsi la discesa (stavolta in slittino) in fila indiana dietro a Nello, che prima di fare il ristoratore faceva il legionario (così è già chiaro il personaggio) e che dopo aver condiviso diversi giri di grappa o di “parapampolo” con tutti i commensali è decisamente su di giri, ma non brillo. E’ un’esperienza che ho fatto diverse volte e che consiglio vivamente a chi capita da quelle parti.
Dunque, il posto, che già di per sè non è facilissimo da trovare: si attraversa il paese di Pozza di Fassa in direzione Val San Nicolò, e all’altezza di Malga Crocifisso si incontra a destra la strada per Baita Monzoni. Qui è obbligo lasciare l’auto e aspettare Nello che arriva a caricare i commensali. Dieci minuti di viaggio giusto il tempo per prendere confidenza col “tipo” e si arriva a destinazione. La baita non è grande; la saletta può ospitare una ventna di persone comode o una trentina piuttosto stipate. Ma non quello stipato che non vedi l’ora di avere mangiato per venirtene, quanto piuttosto l’opportunità di chiacchierare liberamente con tutti dato che Nello è bravissimo a coinvolgere tutti con le sue battute. L’ambiente è chiaramente rustico, tavole, sedie, panche a muro, le pareti annerite ricoperte di foto e disegni; su una mensola sopra il bancone la fila delle “bocce” di grappa che Nello personalizza con ogni ben di Dio: si va dalle erbe, ai funghi, alla vipera (a vederla fa’ un po’ senso). Tovagliette di carta e sottopiatti sempre di carta con rappresentazioni della Baita. E’ Nello stesso che gira per i tavoli illustrando il menù; di solito iniziamo col classico tagliere di salumi locali, che Nello seleziona personalmente accompagnati da formaggi di malga (da non perdere il Puzzone di Moena) e da un assaggio della classica polenta taragna. I primi sono principalmente minestre (pasta e fagioli, orzo, verza e quant’altro) tutte veramente squisite, ma noi non rinunciamo mai alla polenta al formaggio fuso un piatto ottenuto usando due tipi diversi di farina e tre formaggi locali rifinito con un trito di erba cipollina. A quel punto siamo già pieni zipilli, ma siccome ci siamo fatti prendere la mano ecco che arriva la classica grigliata mista; ora, di grigliate n’ho viste tante, (bistecchine rinseccolite, braciole fatte passare per bistecche, una costolina di rostinciana), ma questa è tutta un’altra storia; questa è una grigliata vera con lo stinco, le salsicce le costine di maiale e d’agnello e chi più ce n’ha più ne metta, tutte cotte al punto giusto e saporite. Si termina con il parapampolo, che Nello obbliga ad assaggiare, una bevanda calda con grappa, miele, caffè e chissà cos’altro e una eccezionale crema di latte che da sola secondo me vale il viaggio. Il vino è generalmente della casa (un teroldego della zona) ma udite udite ho visto tirar fuori per clienti un po’ esigenti bottiglie locali ma di ottimo livello (Pinot nero Franz Haas, Faye Pojer & Sandri, Cabernet Lageder). La spesa con vino della casa non supera mai i 20 € per cui è uno di quei posti in cui, quando ci sei stato una volta, ci ritorni di sicuro.
P.S. D’estate la slitta ve la scordate ma dopo due parapampolo, venite giù a piedi che è una bellezza!
RIFUGIO BAITA MONZONI – DA NELLO
Valle Monzoni – Pozza di Fazza Trento
Tel. 337 452935