Il nome mi ha decisamente spiazzato: più adatto ad un “kebabbaro”, o comunque ad un ristorante di cucina orientale. Sta di fatto che il locale non ha proprio nulla di orientale, né l’arredamento, né la cucina, né il personale. Unico accenno al nome, due o tre “mani” in ottone appese alle pareti.
Si trova nella bella piazza Garibaldi, nel centro di Lerici, e si presenta come un bel locale, con arredo un po’ retrò: tavoli in legno scuro, poltroncine capitonné, specchi e decori alle pareti. Nel complesso comunque caldo ed accogliente. Ci sono stato a cena insieme a colleghi ed amici, e mentre tutti loro hanno preferito mangiare la pizza io, reduce da alcuni pasti molto approssimativi, ho optato per il lato “ristorante”.
Ho preso per antipasto “muscoli ripieni alla lericina”, perché mi incuriosiva assaggiarne questa versione (usano molto anche a Livorno). Direi che erano ripieni di maiale, cotti poi in un sughetto di pomodoro. Molto buoni e saporiti, in porzione discreta.
Poi uno “zuppone di Fatima”, nome alquanto singolare, in quanto composta essenzialmente di molluschi e crostacei: tutta roba che i mussulmani, al pari degli ebrei, non mangiano. Comunque era una grossa scodella con conchigliame vario, mazzancolle, scampi, totani, chele di astice, e un piccolo batti-batti, piccolo ma intero.
Era buona, e sarebbe stata un piatto regale, se fosse stato tutto fresco: in realtà credo che di fresco ci fossero soltanto le conchiglie.
Quello però che mi ha infastidito maggiormente è stato lo scarso coordinamento fra cucina e pizzeria: quando i miei commensali avevano già finito la pizza, io ero ancora in attesa del secondo. Alle mie rimostranze la cameriera, pur gentile, ha detto che il mio era un piatto espresso, lungo da preparare. Eh perbacco! In quel caso avrebbero dovuto ritardare un po’ le pizze, in modo da farci mangiare insieme. E’ difficile? E chi ha detto che non lo sia? Ma è il loro mestiere, altrimenti anch’io saprei fare il ristoratore! Alla peggio, potevano avvisare: “Guardi che questo piatto richiede un certo tempo…” così uno si regolava.
Le pizze non le ho assaggiate, ma mi sembravano “da forno elettrico”. I miei commensali, da me interpellati, non sono stati in grado di chiarire il dubbio.
Che voto gli si dà? (Naturalmente solo al lato ristorante). Direi un TRE ganasce “meno meno”, quasi due e mezzo.
La Mano di Fatima – Piazza garibaldi – 19032 – Lerici (SP) tel: 0187.969255
5 risposte
Ma perché questa ostinazione che doveva esser medio-orientale? A me Fatima risulta in Portogallo…
Non è quella Fatima lì, cerca su Wikipedia la figlia di Maometto…
sisi, ho capito che Fatima è anche un nome mussulmano. Ma come primo impatto, se leggo quel termine, mi vien da pensare al Portogallo. Poi non so se il ristorante ha qualcosa che invece riconduce all’accezione mussulmana (o forse è il termine mano che implica questa interpretazione).
Sì, la “Mano di Fatima” è un noto amuleto tipico dei mussulmani, degli sciiti in particolare, e si rifà a Fatima, la figlia di Maometto, che avrebbe immerso la mano nell’acqua bollente senza sentirne alcun male. La si trova in giro riprodotta in ottone, con incise preghiere in arabo, e di solito l’immagine di un occhio, che assume altri significati. Nel ristorante ce n’erano due o tre appese, e di orientale non c’era altro.
senti ganzo 🙂