Sabato sera sono stato a mangiare con altre dieci persone alla pizzeria Funiculì, in via San Concordio n. 483 a Lucca.
Anche questo è uno di quei posti dove si mangia a turni e noi ci siamo presentati alle 21.30. Come succede spesso il nostro tavolo era ancora occupato e abbiamo aspettato un quarto d’ora all’aperto.
Quando finalmente entriamo in questa “pizzeria antipasteria napoletana”, il locale si presenta subito sgradevole con tavoli appiccicati, luci fioche, un opprimente caldo afoso e un rumore degno di un’autofficina.
Decidiamo di aprire con un assaggio di fritture napoletane consistenti in crocchetta di patate, maccheroncini fritti e arancino: senza infamia e senza lode. Passiamo poi alla pizza: pasta gommosa, pomodoro acido e qualche granello che sganocchia sotto i denti (carbone? sabbia?).
Rinuncio al dolce perché ho bisogno di respirare un po’ d’aria e quando rientro sento chi lo ha preso comentare che “la pastiera non si fa così”.
Prima di uscire vado in bagno che, essendo attaccato al forno, si rivela essere una sauna con pareti arroventate.
Prezzi nella norma ma comunque eccessivi per la qualità di quello che viene portato in tavola. Il conto arriva in tavola scritto sul foglino.
Oggi mi sento buono: due ganasce.
Elephant Bistrot – Livorno.
All’inizio dell’Estate, mi son trovato in piazza Mazzini, ad una sorta di fiera in cui, stranamente, non c’era niente da mangiare. Ho