Il Lunedì è giornataccia per chi, trovandosi in zona porto – Borgo Cappuccini, abbia bisogno di un cosiddetto “pranzo veloce”. E’ in effetti pieno di posti per mangiare ma, guarda caso, Lunedì è giorno di chiusura quasi per tutti. La Cantina della Ciurma è chiusa (e quindi non funziona il suo “bistrot à coté”). La friggitoria pure, il kebabbaro pare che non apra più, Pampas ora lavora solo di sera…
Insomma, mangiare le fettine di roast-beef ad un tavolo del bar non mi andava, ed allora mi sono allontanato un po’, finendo in questo posto, che si trova sul Viale Italia, e che fortunatamente chiude il Martedì.
E’ un posto che avevo frequentato varie volte nel passato, una delle tanto discusse baracchine del lungomare che, fra l’altro, a me non dispiacciono, anche se non capisco perché le terrazze superiori debbano essere inagibili. Un po’ tutte fanno anche da ristorante; ne ho provate a suo tempo due o tre, e questa mi sembra decisamente la migliore. Si distingue facilmente per avere i globi delle lampade a forma di berretto di puffo.
Il nome, innanzi tutto: ALPE non ha a che fare con le montagne (siamo a pochi metri dal mare…) ma è un acronimo, anche se non so di cosa. Indica comunque una società presente a Livorno da decenni, che ha gestito innumerevoli punti di ristoro nel passato.
Il locale rende meglio d’Estate, quando apparecchiano fuori sotto gli ombrelloni. In questo periodo (Lunedì scorso era anche freddo) si mangia in una lunga veranda coperta, mentre dentro ci sono i tavolini del bar. Il locale è informale, ma piacevole.
Il menù è abbastanza ampio, per lo più di mare ma con qualcosa di terra. Direi a livello “ristorante”, con i piatti classici (spaghetti allo scoglio, riso mare, fritto, etc.) ma ricordo di averci sempre trovato qualcosa di insolito, per esempio una volta le sarde a beccafico.
Questa volta ho preso un “Piatto unico misto mare”, cioè un vassoio con numerosi assaggi, neanche tanto “ini”. Ricordo: riso mare rosso (buono e abbondante), una zuppetta di mare su fette di polenta (buona), una mousse di pesce (buona), due crostini diversi fra loro (così così), una frittella di mare (normale), del baccalà fritto (buono), un gamberone con salsa al dragoncello (non male), una insalata di mare con verdure crude (abbondante ma non eccezionale). Qualcosa mi sono dimenticato. Nel complesso più che sufficiente a sfamare un essere umano (Se poi si parla di betoniere, è un altro discorso…).
Da bere una birra media alla spina, né più né meno la comune birra da pizzeria. Poi un dessert: crema brulée con frutti di bosco. Da notare il ricco assortimento dei dolci: crostate di due o tre tipi, torte, semifreddi, etc.
Come dicevo, il locale è piacevole e quel che si mangia è buono, ed il fatto di essere vicino al mare costituisce certo un valore aggiunto. La spesa è stata però di € 24, decisamente troppi, per la sua tipologia. Dal momento che il piatto unico costava € 15, se ne deduce che la birra e il dolce ne siano costati 9, il che mi sembra un po’ spropositato.
Sarebbe tranquillamente da tre ganasce, ma per questo motivo direi di toglierne mezza: DUE e MEZZA.
Viale Italia 18 – Livorno – Tel. 0586 888265