Questo bel ristorantino calabrese mi è stato consigliato dal gestore de La Panacea, anche lui calabrese che mi ha detto «Vai da questi ragazzi, sono bravi e hanno dei prodotti molto buoni».
Così approfittando del compleanno di Ganascino siamo andati. Il locale è in una zona un po’ disadorna ma con un bel comodo parcheggio davanti, per i pisani dove c’era una volta il terribile “Piatto Veloce”.
Interno luminoso e confortevole. Il servizio, nella nostra sera gestito da una ragazza molto gentile, preciso e puntuale.
Carta abbastanza corta ma parecchio interessante. Mi pesa un po’ la mancanza di una carta dei vini, ma la cameriera mi ha suggerito un rosato calabro interessante (20€). Dopo un piccolo benvenuto di olive e melanzane sott’aceto, abbiamo preso in quattro due antipasti misti, le signore mare e noi maschietti terra. Non ho idea di chi possa mangiarselo intero: siamo stati sommersi da un tripudio di crocchette, frittelle, polpette con salsa piccantissima e non, un arancino di riso con ‘nduja che farebbe gridare: «Ne voglio un baule pieno», parmigiana di melanzane e altro. Questo noi, le signore 5 o sei piatti di pesce interessanti, ma noi eravamo troppo fomentati dalle polpette per farci caso.
Abbiamo poi proseguito con: pasta al ferretto allo scoglio per Ganascino, baccalà in tempura con cipolle e pomodorini spadellati per me e la Signora Ganascessa Moglie, una monumentale frittura di pesce per la suocera. Tutti soddifatti, pure delle patate buonissime e rustiche e dei fagioli al coccio.
Chiusura con 4 dolci: tiramisu per la famiglia e frangipane all’arancia e mandorle per me.
Per tutto questo: 140€ e spicci.
Ciritorno? Certo sì. Ottimi prodotti e pietanza interessanti. Al prossimo giro voglio provare l’antipasto di salumi calabresi, sempre che non mi propongano una piattata di arancini…
4 ganasce secche, passando sopra a qualche difettuccio.
Sugo e Camicia
Via Chiassatello 1, Pisa
2 risposte
non ci torno neanche morto !!!! Cena aziendale in questo locale vicino nostro ufficio, sonora fregatura! Vino sfuso della casa: un vinaccio, tipo trebbianino asprigno da max 1 E/litro , alla favolosa cifra di 20 E/litro ( roba da non credere ), porzioni irrisorie ( un primo di quattro, dico quattro tacconi ), prezzi esorbitanti: 18 E l’ antipasto mare : polpettina (una) di baccalà, crostino con una acciuga, nove cozze in brodetto sciapite, una triglia di 20-30 gr fritta e ripassata al pomodoro ( detta alla livornese, ma niente a che vedere con le triglie alla livornese ), il tutto con la preresa di una cucina alla Gualtiero Marches che se venisse a mangiare in questo posto avrebbe il voltastomico.
Accidenti, rispetto alla mia esperienza sembra un ristorante completamente differente…