Sabato sera siamo stati a provare la nuovissima gestione di questa antica Locanda “dispersa” sulle colline lucchesi . Da pochissimo tempo e’ subentrato nella gestione del locale Andrea Maggi ( ex patron della Bilancia di Massarosa) coadiuvato in cucina dallo Chef Filippo Olivieri . Già nella mia visita al suo precedente locale, per nulla influenzato, nel mio giudizio, dal contesto e dagli arredi decisamente bruttini, avevo intravisto una discreta abilità nelle proposte culinarie ed una particolare attenzione nell’utilizzo di prodotti locali con presenza in carta di specie di pesce “dimenticati” , ricordo ad esempio una stupenda tracina proposta come secondo . Vi anticipo che queste impressioni positive le ho ritrovate tutte nel nuovo locale ulteriormente amplificate ed inserite in un contesto degno finalmente all’altezza della cucina proposta .
Il locale e’ aperto da pochissimi giorni , l’inaugurazione ufficiale infatti ci sarà domenica 6 Giugno 2010 dalle 12 alle 16 .
La nostra “piccola comitiva” di pisani (eravamo in dieci) affamati arriva alla Locanda poco dopo le nove e viene fatta sistemare dal patron Andrea in una delle belle salette interne . Lo stile e’ rustico elegante con qualche parete in pietra e mattoni e la grande cucina a vista. La locanda ha un grande spazio esterno e dal comodo parcheggio si gode un ottima vista sulle colline circostanti .
Ci viene portato il menù, numerose sono le proposte intriganti è difficile mettere daccordo dieci cervelli 🙂 . Su consiglio di Andrea optiamo per un menù degustazione di pesce, considerato che al momento viene proposto ad un prezzo promozionale di 35€ se preso dall’intero tavolo.
Evitate di fare come noi e cercate di NON dare troppo spago ad Andrea, perche’ rischierete seriamente di trovarvelo costantemente al v.s. tavolo a parlare di cucina, di prodotti del territorio, di metodi di cottura etc..; naturalmente sto’ scherzando, la sua presenza non e’stata mai invadente e conversare con lui e’ stato piacevolissimo, in lui traspare sicuramente una passione sviscerata per tutto il suo lavoro inversamente proporzionale alla sua stazza 🙂 .
Quasi tutto il pesce proposto nella locanda viene pescato dai “suoi retinai” di fiducia di Viareggio e quindi la sequenza delle portate e il tipo di pesce utilizzato varia molto in funzione anche del pescato giornaliero .
Particolare attenzione inoltre viene messa da parte dello chef Olivieri nei metodi di cottura del pesce che viene sempre fatto esclusivamente a bassa temperatura per rispettare al massimo la materia prima e le caratteristiche organolettiche, con una misurato dosaggio del sale per esaltarne al massimo il suo sapore naturale . Pane coperto e acqua rigenerata non si pagano , e questo per noi e’ stata una fortuna vista la quantità smisurata di pane e schiacciatina prodotti in proprio che ci siamo divorati.
Per antipasto abbiamo gustato :
- filetto di sgombro su passatina di asparagi
- le “famose “aggiughe di Andrea con cipollotto fresco
- barattolino di seppia al naturale con guanciale di Parisi e scorza di limone
- zuppetta del retinaio (nel nostro caso il sugarello)
- pancottino di pane con zimino di seppie
tutto veramente ottimo con una menzione speciale alle acciughe che erano veramente eccezionali, lo sgombro con la sua pelle lucidissima e intatta data la cottura a bassa temperatura e alla zuppettina bianca di sugarello una favola per il palato .
Abbiamo proseguito con due assaggi di primi
- gnocchi soffici alle cicale (veramente eccezionali, ci ha spiegato Andrea che gli gnocchi vengono prodotti quasi totalmente senza farina, per cui rimangono piu’ leggeri sposandosi perfettamente con l’aroma delle cicale)
- trofie alla trabacolara (ottime e lontane anni luce dalle untuose e pomodorose trabacolare tradizionali in grado di esaltare al massimo la freschezza del pescato)
Dopo i primi ci e’ arrivata, non prevista, una sorpresa fuori menu’, un assaggio dell’insalatina della signora Lia , un’ esplosione di gusto e profumi di erba, di campo e di primavera . Questo mix di sapori viene raccolto sulle colline Pisane in quel di Crespina, precisamente dalla Signora Lia e il buon Andrea per ben due volte la settimana si reca a prenderla recuperando nello stesso tempo preziose informazioni sulle modalità di raccolta e di utilizzo delle erbe e dei fiori . L’insalatina viene proposta in menu’ a 7€ , quasi un affare, considerato che un piatto del tutto simile del pluristellato Chef Paolo Lopriore del Ristorante il Canto della Certosa di Maggiano “ insalatina di alghe, erbe aromatiche e radici” viene proposto in carta a 20,00 € 🙂 .
Come secondo arriva la proposta “shock” di Andrea “il filetto di muggine” con verdurine. Ora chi abita a Pisa e’ memore della cattiva fama che gode questo pesce, fama del tutto immotivata, perche’ se pescato in acque idonee il muggine e’ un pesce dal sapore eccezionale . In tre (tutte donne) decidono di abdicare e ripiegano su un piu’ comune filetto di orata mentre gli altri sette, me compreso si gustano un filetto molto saporito e compatto. Andrea ci ha spiegato che propone il muggine quando e’ ben certo della sua provenienza , e cioe’ quando e’ pescato a mezz’acqua che garantisce un miglior sapore delle carni . Anche l’orata comunque era ottima.
Le scelte del dolce spaziano tra un tiramisù artigianale con le uova di Parisi, ad un tortino di cioccolato , un pan di spagna con crema al lime e un semifreddo alle pesche . tutti ottimi e accompagnati da una buonissima bottiglia di Moscato .
Come vino durante la cena abbiamo optato per un prosecco di Valdobbiadene e un bianco biodinamico molto profumato prodotto dell’Azienda Fabbrica di San Martino che si trova a un kilometro dalla Locanda (complessivamente in totale quattro bottiglie) .
Siamo arrivati oltre mezzanotte con la cena ma i tempi di attesa, considerato il rodaggio, non sono mai stati eccessivi, data la quantità di portate servite singolarmente al tavolo una ad una .
Per la cena, compreso il caffe’ abbiamo speso 40€ a testa, prezzo promozionale visto il periodo di assestamento a cui e’ soggetta la Locanda in questo periodo . In carta ci sono proposte molto interessanti anche per quanto riguarda la carne e non mancheremo di tornare per provarle.
Per me merita ampiamente quattro ganasce , con un bonus in più per la passione smisurata che “trasuda” dall’Oste e per la “quasi maniacale” ricerca di prodotti selezionati e di nicchia del territorio proposti a partire dal tipo di pescato. Difficilmente da Andrea troverete le dozzinali catalane monogusto ma se lo lasciate fare riscoprirete sapori dimenticati .
La Locanda si trova poco fuori Lucca
Via della Pieve Santo Stefano 967/c Lucca, Telefono: 0583 – 332091
Per farvi un idea del locale potete consultare anche il sito www.locandavignailaria.it anche se alcune informazioni, come tipo il menù sono ancora riferite alla precedente gestione. Notizie più recenti le trovate sulla pagina di facebook della Locanda
Visualizzazione ingrandita della mappa
37 risposte
Grande Mariotto bella rece! Hai battuto tutti sul tempo testando il locale ancor prima dell’inaugurazione ufficiale…spero che il nuovo ambiente faccia cambiare idea ai ciritornini che avevano espresso un giudizio negativo sulla Bilancia, la passione di Andrea per la ricerca di prodotti di nicchia e di ottima qualità anche se poco popolari merita attenzione.
Mi sembrava strano il menu’ sul sito, era quello vecchio! spero aggiornino il tutto quanto prima, non mi va di fornire i miei dati all FBI 🙂 , non me ne vogliano gli amanti del social net !
Son convinto che proporre prodotti di nicchia e di gran qualita’ sia la forza per lavorare alla grande! magari non mi entusiasmerei troppo per il cefalo, o muggine! ne ho pescati e mangiati da ragazzo, era molto polpolare e veniva spesso regalato piu’ che venduto! non e’ cattivo , ma per me non e’ il massimo 🙂
spero di far visita quanto prima alla locanda,e se il menu’ degustazione regge a quel prezzo, e’ un ottimo compromesso 🙂 saluti ed un in bocca al lupo per il 6 🙂 , ma mi sembra solo una formalita’ 😀
@ Somme
nessuno si e’ entusiasmato
tre della tavola sono anche inorridite alla proposta 🙂
pero’ bisogna ammettere che ci vuole coraggio a proporlo
al proprio ristorante e una buona base di conoscenza su cosa
si acquista perche’ risulti anche ottimo quando si serve
m8, intendevo che sarei rimasto un po’ perplesso ,e avrei fatto forse la scelta da signora 😀
Col ritorno al passato, mi vengono in mente le rovelline fritte e la zuppa di persico ! 🙂 ovvero quel poco che pescavo da ragazzo! Con il coraggio e la maestria del saper cucinare, spero non propongano anche del pangasio 😀 e scherzo eh! si fa per dire, senza offesa per nessuno! prima o poi ci vo ! ps dimenticavo, le galline di Parisi son arrivate sulle colline lucchesi 🙂 saluti
Azzz… per 20,00 euro pretenderei che più che da Crespina l’insalata al sapore di erba venisse da Amsterdam…
Naturalmente il mio precedente commento non ha niente a che fare con la Locanda Vigna Ilaria, era solo una battuta su parte del contenuto della recensione. Saluti.
ciao Paola Perego
ma sei proprio lei 🙂
allora secondo me nel piatto di insalatina
di Lopriore della Certosa di Maggiano
“qualcosa” proveniente da Amsterdam
c’e’ di sicuro se no come fai a pagarla 20€ 🙂
guarda qui se scorri c’e la foto
http://www.altissimoceto.it/2008/04/12/ristorante-il-canto-hotel-la-certosa-di-maggiano-siena-chef-paolo-lopriore/
Buongiorno m@riotto, no non sono la paola originale, è solo un nick. Ho visto l’immagine…magari le alghe sono quelle dimagranti di wanna marchi, e a fine pasto ti danno anche lo scioglipancia e la riccia è finemente cesellata a mano! A parte gli scherzi, si sa che a certi livelli bla bla bla… Personalmente ritengo che sia uno schiaffo alla povertà, ma qui si aprirebbe una diatriba infinita. Evviva la libertà di scelta, può darsi che a livello sub conscio sia solo invidiosa di chi può permetterselo. Saluti.
mi dispiace intasare questo angolo dedicato alla locanda, con post inappropriati , ma solo una cosa , almeno sei una sosia della Perego? 🙂 non condivido molto le sue scelte televisive, anzi per niente, ma come donna …..:) il nick sara’ stato scelto in base a qualcosa, noh? 😀 m8 hai scoperchiato il pentolon!!! Paola, quando vuoi, sarei lieto di conoscere i gusti in fatto di cucina, un post su qualche locale a te gradito! 🙂 ciao ps ormai son nel gossip, ma la tennista come si chiamava? scusate, sto rischiando, giustamente, la censura o cassamento !? 😀 saluti
incuriosito dalla nuova location e dalla rece entusiasmante di m8 , ho fatto un salto in quel di Pieve Santo Stefano. Posto molto carino, in un contesto paesaggistico offuscato solo dal tremendo nubifragio autunnale 🙂 Verissimo, si nota la cura e la ricerca del pescato, le cotture salutiste e delicate, ma non mi son del tutto entusiasmato ! le lunghe attese e le porzioni esigue degli antipasti e del primo, ammortizzate col buon pane casalingo, servito in abbondanza, unite al tipo di cucina fin troppo nature del pesce, m’hanno un po spiazzato! problema mio, non c’è dubbio, preferisco per capirci, la ricciola al forno impanata con le mandorle, anziche’, semi cotta a bassa temperatura! qui entra in gioco il fatto di dover proporre sempre del pesce freschissimo, che come ho sottolineato, troverete sicuramente in questo ristorante!
Per i prezzi, ci son state delle modifiche di assestamento, il menu di cui parla M8 , ora viene proposto a 45euro ( diventano 39 se preso dall’intero tavolo) e con dolce e un vino medio andra’ sui 50/55 a persona. Con i menu’ combinati i tempi dovrebbero diminuire, credo che, dopo il rodaggio iniziale, si ridurranno un po’, permettendo di uscire prima di mezzanotte 🙂 saluti
Siamo andati con tutta la famiglia a pranzo da Vigna Ilaria. Il posto è bello e l’ambiente piacevole, complice anche il caminetto acceso.
Sorprende un po’ il menù quasi tutto di pesce sul poggetto di là dal Serchio, e la giornata uggiosa ci ha spinto verso un pranzo di terra comunque memorabile.
Abbiamo preso un antipasto in quattro tempi che valeva tranquillamente il viaggio: insalata dei campi di erbe e fiori, fegato con mela caramellata e pan brioche, fondutina con uovo e tartufo (yum), crostino con ragù di caprone, una bella scoperta che mi mancava.
Poi i primi: risotto al tartufo, tordelli lucchesi e per me una carbonara buonissima (e sulla carbonara sono un discreto talibano). Ampia soddisfazione di tutti.
I dolci sono poco sorprendenti ma eseguiti magistralmente. La mia bavarese di fragola era ottima.
Mi è piaciuto tanto:
1.il menù del bimbo, gnocchi al ragù fuori menù e il würstel col purè di ottima fattura, una cosa che mette d’accordo i piccoli ma non esce dal seminato di una cucina attentissima alle materie prime, con elaborazioni semplici e sapori veri (basta ricordare la complessità gustativa dell’insalatina).
2. La visita della cantina, interessante, con parecchia Francia, con tutte le bottiglie col loro bel cartellino del prezzo.
3. Il servizio col maître Andrea ciarliero ma mai invadente.
4. Il pane è eccellente.
Prezzo: sui 150 europei con quasi 40 di un eccellente pinot nero Franz Haas 2008, caffè compresi.
Ciritorno? Ci potete scommettere! La prossima volta per mangiare pesce a colpi di chablis.
Il ristorante ha quattro ganasce, secondo me può ambire tranquillamente a 4 e mezzo. Mi rimane l’esperienza di un pranzo perfetto.
Il 16.12.giovedì il ristorante fara una cena stellata con partecipazione dell giovane chef Giuseppe -Mancino dell rist.Principe di Piemonte Viareggio.Io non posso andare,per questo se qualcuno di voi ci va,vi leggero volentieri qui.saluto da me gioia.
Ho visitato Vigna Ilaria qualche settimana fa. Mi proponevo di postare un commento in tempi più prossimi alla cena fatta, ma impegni e pigrizie me lo hanno impedito. Tuttavia ci tengo a dire alcune cose (non posso più essere preciso, dato il tempo trascorso).
Posto molto bello, personale cortese (tutti molto giovani), ingredienti di ottima qualità, preparazioni attente, buona inventiva con radici territoriali.
Punti a sfavore: attesa eccessiva, sia per iniziare, che fra un piatto e un altro; porzioni forse un po’ troppo limitate (non chiedo piattate da trattoria popolare in un locale del genere, ma ci può stare a mio avviso un po’ di generosità in più); un altro appunto gravissimo (!!) non avevano una piantana con cestello e ghiaccio per il vino bianco, che abbiamo dovuto bere a freschezza decrescente (perdipiù con le attese lunghe di cui sopra).
Aspetto una seconda visita, che ci sarà senz’altro, per dare giudizi. Per ora gli aspetti positivi hanno la meglio.
Avevo tralasciato (per la fretta) dei dettagli: non avevano abbastanza piantane e cestelli da ghiaccio anche perché il locale era pieno; le lunghe attese hanno riguardato un po’ tutti; abbiamo scelto uno dei differenti menù-degustazione proposti, quindi l’esiguità che lamentavo si riferisce alle porzioni di un menù composto da sei assaggi, del costo di 40 euro a persona, oltre bevande.
Purtroppo non ricordo tutto quanto assaggiato (non avendo scelto uno per uno i piatti ed essendo passato un po’ di tempo); provo a scavare nella memoria: delle splendide acciughe alla povera (pochissimeee!!!), una, devo dire non brillante, interpretazione delle seppie con bietole, un assaggio di polpo con passata di ceci (se non ricordo male), buono ma … mezza cucchiata di più no, eh? …. un assaggio di primo che non ricordo bene, ma comunque ben fatto e che piacque) …. un filetto di muggine molto buono, dei dolci interessanti.
Come dicevo, impressione comunque complessivamente positiva sulla qualità della cucina, di cui sono curioso di provare le altre proposte, per poter dare un giudizio un po’ più serio e non solo citare dei ricordi.
…le lunghe attese erano una nota dolente gia’ nella mia visita dello scorso giugno , il rodaggio ormai dovrebbe esser finito 🙂 sono curioso di sapere cosa ha mangiato crudodimare, se la tipologia di menu’ e’ cambiata , e magari anche la spesa attuale ! chissa’ ci dovessi ritornare 🙂
Non avevo visto il tuo post, ma – sopra – ho replicato al mio commento precedente per puntualizzare alcune cose, e credo di aver risposto – come posso, non ricordando bene – alle tue domande.
A proposito, la signora moglie mi fa notare che l’assaggio di polpo era con crema di patate e non passata di ceci e mi ricorda il fatto che – per scelta – la cucina di Vigna Ilaria fa un uso limitato del sale in ogni pietanza: comprendo il concetto …. ma …. forse si può lasciare al cliente un po’ di scelta.
Da segnalare anche la bontà e l’assortimento di pani e schiacciate nel cestino, che abbiamo preso d’assalto per ingannare l’attesa e l’appetito. La carta dei vini mi è parsa un po’ limitata, con poche proposte a sud della Toscana.
Crudodimare vacci piano con i dettagli da migliorare che mi terrorizzi il povero Andrea!
Sono stata recentemente alla locanda Vigna Ilaria, esperienza piu che positiva, location e coreografia dei piatti nettamente superiore rispetto alla Bilancia, attenzione maniacale nella qualità degli ingredienti e nella preparazione in modo da non rovinarne gusto e propietà organolettiche, personale attento e gentile, ho notato che Andrea ci chiedeva le stesse cose che tu hai scritto come punti negativi: le porzioni vanno bene? Il vino è abbastanza freddo? I tempi di attesa sono troppo lunghi? E’ un ragazzo che crede nel suo lavoro e lo fa con passione ma ha anche l’umiltà di crescere ascoltando i pareri dei suoi clienti,ulteriore punto a suo favore direi.
Quattro ganasce belle piene al locale,sei ganasce all’oste!
…quindi volendo fare una battuta scontata , ecco spiegato l’arcano : mangi poco, ti piace il vino tiepido e passi tutta l’intera serata al ristorante 🙂 Tornando seri, penso che il salto di qualita’ , rispetto alla bilancia, ci sia stato , senza nulla togliere al vecchio locale ! sta crescendo e affinando la tecnica in dote 🙂
Lungi da me, Occhiverdi, voler terrorizzare alcuno (non credo di esserne, peraltro, capace)!
Forse non sono riuscito a rendere compiutamente quel che volevo comunicare, ma ribadisco che Vigna Ilaria mi ha lasciato una impressione positiva e che ci ritornerò senz’altro!
Il termine “dettagli” che usavo nel post si riferiva a dettagli della mia esposizione, e non a ”rilievi di dettaglio” sul locale. Pensavo che proprio i tre “dettagli” espressi potessero – in qualche misura – temperare quelli che nel primo commento (scritto di fretta: mia colpa) potevano apparire giudizi un po’ troppo aspri, a fronte di una esperienza complessivamente positiva.
Ribadisco tuttavia che, da un posto come Vigna Ilaria, mi aspetto il vino bianco servito nel cestello con ghiaccio e attese un po’ meno lunghe; se gli assaggi (non vale per ogni portata, ma quasi per tutte) dei menù degustazione fossero, poi, serviti in quantità che permettessero una terza forchettata (non di più, per carità), mi piacerebbe di più. Riguardo l’uso calibrato del sale, capisco la scelta di cercare di esaltare le qualità organolettiche degli ingredienti e delle preparazioni e la rispetto; resto del parere, tuttavia, che i palati non siano tutti uguali e che, a parità di condimento di una pietanza, le sensazioni possono essere differenti da una persona all’altra: quindi, consentire piccole correzioni di sapidità – proprio per l’uso parsimonioso di sale che fa la cucina di Vigna Ilaria – potrebbe andare incontro in maniera non fuorviante al gusto del cliente (parere personalissimo di un ordinario goloso: non solleverò ulteriormente la questione quando, tornato a Vigna Ilaria, dovessi postare un altro commento).
Niente da dire (ribadisco) su qualità del locale, tecnica, ingredienti e buona volontà – evidentissima – del personale, oste in testa! Per quanto riguarda il punteggio, non avevo infatti messo in discussione le 4 ganasce (ecco – semmai – perché ho segnalato cose che per un due o tre ganasce non sarebbero, forse, degne di particolare nota).
Alla prossima!
L’altra domenica sono andato con tutta la famiglia (Signora Ganascessa Moglie, Ganascino e la Signora Suocera) da Vigna Ilaria per provare un bel menu pesce, e siamo stati abbondantemente accontentati.
Antipastone in 5 round ganzissimo che spaziava dalle acciughe marinate freschissime allo sgombro in oliocottura così “sgombroso”, passando dalla mousse di baccalà su polenta esagerata. Per le signore carbonara con arselle, per me testarolo e cicale commovente.
Poi un piatto esorbitante di fritto profumato per le signore e storione con insalata di finocchi e e agrumi per il sottoscritto. Dolce clamoroso, il tutto accompagnato dai vini della cantina parecchio rinforzata (e già prima non è che ci fosse da lamentarsi. Andrea come sempre partecipe, ciarliero e invogliante. Per me porrebbe tranquillamente passare a cinque ganasce.
Il pranzo è stato entusiasmante.
PS. Per ganascino tortelli al ragù e wurstel artigianale con chips della casa, graditissimi.
Aggiungo che la sera prima c’era stata una serata ganzissima con chef ospiti e Paolo Parisi in tutta la sua barbona. Andrea, segnalaci qui queste serate, pliiiis
…ma pagava la suocera ? 😀
Ci puoi scommettere 😀
lo dicevo che le suocere fan comodo , quando non cucinano pagan il ristorante 🙂 capo, la prossima ciricena convocala per favore 🙂 Gia’ , ma la prossima cena siam da mariotto , m’ero dimenticato, si fa anche senza suocera vai ! 😀
oh Somme
un ho mia detto che venite gratissssssssssss 😉
…e allora socera sia 😉 ciao ! PS M8 mi raccomando cucina, ma non mangiar troppo 🙂
spesa per antipasti, primo, secondo e dolce?
190 europei
approfondiamo per “calibrare la mira”…
quanto vino ?
e meglio sarebbe che vini ?
Aperitivo: Gruner veltliner austriaco, bevanda: Chablis premier cru.
Confermo le 4 ganasce, ci siamo stati sabato sera.
Alcune pietanze ci hanno colpito più di altre ma nel complesso abbiamo passato una bella serata.
In 4 abbiamo preso 5 antipasti, 2 assaggi di primi, 1 fritto di pesce accompagnato dall’insalatina di campo veramente speciale, 4 dolci, 4 caffè, 2 grappe…… 50 euro a testa!
Complimenti Andrea, a presto!
Non scrivo da una vita, e Ganascia sa il motivo, ma naturalmente non ho mai smesso di leggere.
Stasera sono stato a cena da Andrea a Vigna Ilaria, sono d’accordo puo’ tranquillamente meritarsi le 5 ganasce, erano anni che non stavo così bene!!!
Tutto veramente eccellente, dall’antipasto al dolce, dal servizio alla gentilezza di Andrea.
Ci tornerò e tornerò sicuramente.
Da un po’ di tempo che volevamo andare alla Vigna Ilaria,e ieri sera finalmente siamo riuscitti a visitare questo locale.Siamo stati benissimo,assagiando tante cose dalla creativa cucina di Andrea in un piacevole frescolino fuori nel giardino curato.Chiacchierando con i nostri amici e preparatissimo oste,ci siamo fermati a lungo,fino tarda ora(io quasi non volevo alzzarmi piu dal tavolo,stavo cosi bene).Il cestino di pane con 4,5 tipi diversi e grissini,si riempiva continuamente.Abbiamo preso 4 salti al riva al mare,coniglio ripieno di patate e tartufo,cruditè.Tutto squisitto e spazzolatto.Uno di antipasti era il tonno con la cipolla fritta a cerchi,molto ben eseguitta e crocante,alici che si sciolgono in bocca,polenta con bacalà e una crema di patata viola con sgombro cotto a 60 gradi per finire.Poi c’era un roastbeef con la spuma di caprino,che è piaciutto tanto al mio marito,dei ravioli con bacalà al livornese ,serviti su una crema di robbiola,che per me errano scquisiti.Anzi complimenti allo chef,per questo piatto,molto ben bilanciato.A seguire anatra con miele e l’insalata della signora Lia,composta di fiori e erbe del bosco,questa ultima è una rarità,ed è piaciutta tanto a tutti commensali.Abbiamo assagiatto anche la pasta al cacao con ripieno di coda alla vacinara,pesce al forno,spigola con le verdure e contro filetto di angus.I dolci pure molto in linea con il resto del piatti,ben presentati e abbondanti,bicchiere di tiramisù,mouse di cioccolatto bianco e lamponi,tortino di cioccolato con la crema inglese e una sfogliattina di mele,che abbiamo divorato.Per finire digestivi e moscato,grappa berta e durante la cena ottimi vini bianchi e rossi delle coline lucchesi,tutti ad un buon prezzo/qualità.il bianco chardonay particolamente e piaciutto tanto e i nostri amici hanno comprato una bottiglia per casa.Non mi riccordo la dita che lo produce,ma Andrea ha detto che si trov vicino alla sua locanda(se mai mi informo)..Alla fine mi complimento per la professionalità e la passione che si respira,appena entri in questo locale,gestito con garbo ed eleganza.Bravi ad Anrea e Elena,ottimi ristoratori.salti da me gioia.
Cavolo gioia… ma avete ordinato tutto il menù?!?!?! 🙂
Bravi bravi!
Si Ghiottola,quasi.Poi mi sono scordata anche le pappardelle al cinghiale,con la pasta di castagne.Ci siamo tenuti leggeri di giorno,per poter assaggiare tutto,ma oltre dei buongustai curiosi,siamo anche delle buone forchette,erravamo in quattro comunque.I cruditè di pesce,siccome non lo ho mangiato io,non lo posso descrivere,ma errano 4 portate dei piatti retangolari,ed in ognuno di loro,c’era di accompagnamento un biccherino con gelato o sorbetto.A detto dalla signora,che lo ha ordinato,era tutto molto buono.saluti a te ghiottola da parte mia.
Ciao Gioia, senti ma la spesa quanto e’ stata?
Ciao Simone,siccome ci hanno offerto i nostri amici russi,la cifra precisa non la conosco.Comunque nell menù ho visto il primi da 12 euro,secondi 19-25,il cruditè 35 euro.I vini che abbiamo preso credo che hanno un costo da 18 massimo 20 euro.Prossimativamente credo che si spendi dal 40 a 55 euro a testa,dipende uno cosa sceglie e quanti piatti ordina.Noi sicuramente abbiamo speso qualcosa in piu,ma abbiamo preso 4 antipasti,3 primi e 3 secondi e 4 dolci.Poi mi sembra che l’acqua e il coperto,non si pagano.
I commenti sono chiusi.