La Gattaiola – Fauglia (Pisa)

Giovedì scorso con il mio ragazzo siamo stati in questo grazioso locale piuttosto semplice e spartano che ricorda le vecchie osterie toscane.

Entrando nella piazza centrale di Fauglia sulla destra si intravede un piccolo vicolo con una foglia di vite in ferro battuto appesa da parte a parte, che indica l’accesso del ristorante; il locale  infatti non è ben visibile, e bisogna percorrere una ventina di metri di una stradina scoscesa per accedervi. 

L’ambiente è semplice e senza pretese : pareti in pietra, stanze piccole con volte a botte, tavoli in legno diversi l’uno dall’ altro e mobilia in stile rustico toscano.Le stoviglie ricordano i vecchi serviti della nonna, in ceramica con fiori dipinti e linee semplici, mentre  le tovaglie sono di carta color paglia e riportano il logo del ristrante.

 Suddiviso su tre livelli” La Gattaiola”, ci riporta subito alle sue orgini cioè un’antica enoteca con cantina annessa nella quale adesso è possibile cenare. Io e il mio ragazzo però abbiamo scelto di mangiare nella prima saletta, vicina al bancone, con solo tre tavoli e maggiore intimità.

 Ma veniamo al sodo : la cucina. Entrambe abbiamo preso come primo tagliolini al tartufo, mentre per  secondo lui ha scelto un  filetto semplice ed io un “portafoglio al tartufo” con contorno di patatine . Infine vin santo e cantuccini, acqua ,vino locale e caffè per un totale di 95euro, ovvero 47  a testa. Un pò sopra la media , ma in definitiva relativamente contenuto se pensate che entrambe abbiamo mangiato tartufo. I primi erano squisiti , il tartufo era grattugiato in abbondanza sopra una porzione veramente generosa di pasta. Il mio secondo era favoloso: ho scelto il portafoglio, in altre parole un filetto tagliato nel mezzo ripieno di crema al tartufo, coperto della stessa crema e spolverato di abbondante tartufo a scaglie: una golosità!!! L’unica pecca le patate, un pò troppo salate ma comunque fatte in casa e non congelate. Il vino invece era ottimo,  anche il vin santo non era da meno ed i cantuccini squisiti. Dimenticavo, ci sono stati offerti anche due crostini della casa, fegatini e pomodoro, un classico ma fa pur sempre piacere. Alla fine il proprietario ci ha regalato due passiti per buttare giu il conto, che tutto sommato ci aspettavamo anche più salato.

Le altre portate sono tutte della cucina tipica toscana (ricordo cinghiale, coniglio, vitella da latte ecc.) e variano da serata a serata; infatti non c’è un menù fisso ma sarà il proprietario che -con il suo accento livornese-vi farà l’elenco delle pietanze.Chiaramente senza menù non abbiamo avuto a disposizione un listino prezzi, quindi non abbiamo idea di quanto si possa spendere in media se non si sceglie il tartufo-che come è risaputo fa lievitare la spesa notevolmente-ma comunque credo che prendendo un primo ed un secondo diversi si spenda intorno ai 30 euro a testa.

Insomma se siete amanti come noi del pregiato tubero io ve lo consiglio vivamente, ma non immaginatevi un posto di classe perchè nè rimarrete delusi. Io darei di sicuro 5 ganasce per il cibo, ma siccome devo considerare anche ambiente e servizio (piuttosto casereccio direi, il che a me non dispiace affatto!) devo darne 4.

Di sicuro  ci ritornerò presto e voglio provarlo anche  in estate, perchè ho visto che esternamente è molto carino.Ci sono terrazze su vari livelli  ricavate da muri a secco nella collina, coperte da una veranda in legno molto spaziosa; certamente un luogo piacevole dove gustare una romantica cena estiva.

Buon appetito!!

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Elephant Bistrot – Livorno.

All’inizio dell’Estate, mi son trovato in piazza Mazzini, ad una sorta di fiera in cui, stranamente, non c’era niente da mangiare. Ho

Il Caminetto – Montaione (Fi)

Per alcune circostanze che qui non interessano, mi sono trovato nei giorni passati a Montaione. Su segnalazione di una persona del posto,

5 risposte

  1. vale 4 ganasce solo il tipo (forse il titolare) uguale a danny de vito che ogni volta fa la solita battuta dopo aver elencato i vari dolci “…altrimenti abbiamo dell’ottimo zuccherio dell’eridania saltato in padella”

  2. Tre ganasce bastano e avanzano.
    Ci sono stato su consiglio di amici e della cena ricordo solo il conto e il servizio,rispettivamente poco e troppo “caserecci”.
    Io avevo prenotato con largo anticipo un tavolo giu’ nella grotta che al mio arrivo(in perfetto orario) era gia’ stato assegnato e il titolare,senza farsi troppi problemi,ci piazzo’ ai due estremi di un tavolo di ripiego lungo e stretto che per parlarsi ci voleva l’interfono.
    Non sono abituato a lamentarmi ma chiesi di poter cambiare tavolo,fui accontentato e sistemato in un tavolo quadrato da 4 persone,ma solo dietro promessa che mi sarei spostato di nuovo se fossero arrivati altri potenziali clienti per quel posto.
    Il conto(a sorpresa) risulto’ parecchio alto,in particolare il ricarico sul vino.
    Ricordo che mi volevano far pagare un Volpolo Sapaio 38 euro,e solo quando feci presente che mi sembrava un po’ tantino,sempre il simpatico titolare ci disse di averlo confuso con il superiore “abbassando” il prezzo a 32 Euro !
    Io non ciritorno

  3. Mah…. ci sono andato diverse volte in passato, poi ho smesso perchè non ne valeva più la pena. Non c’era uniformità di prezzo, nel senso che una volta spendevi poco e una volta troppo e i ricarichi sul vino erano davvero eccessivi. Visto che non è cambiata gestione, nutro qualche dubbio.

  4. a proposito di ricarichi eccessivi sul vino , una volta ricordo di avere pagato 30 euro una bottiglia di merlot marchesi ginori lisci (montescudaio). buono per carita’,ma che avevo pagato 7-8 euro personalmente all’enoteca ..mi pare un furto francamente!

  5. Siamo stati ieri sera per la prima volta in questo ristorante.
    Una sera di fine estate, in campagna, un po’ alti sopra il livello del mare, è sempre molto piacevole. Lo è ancora di più quando il ristorante, nel centro storico del paese, ha una bella terrazza con vista sulle colline e sulla campagna circostante, e l’oste è molto cortese.
    Il menu ci è stato enunciato a voce (per me questa è una nota sempre negativa), anche se era esposto fuori dal locale. Nonostante ciò, l’esperienza è stata sicuramente molto positiva. Abbiamo provato (random, eravamo cinque, metto i piatti degni di nota):
    – antipasto misto: polenta con tartufi e formaggio veramente divina, crostini fegatelli (buoni), bruschetta pomodorini (niente di che), frittatina (gustosa), prosciutto crudo (davvvero ottimo), insalatina di farro (niente di che), zuppetta di pane, cipolle e pomodoro (ottima)
    -antipasto di uova di quaglia e tartufo: ottimo, a base di sei ovette e generosa grattugiata di tartufo (18 euro)

    come primi:
    – linguine al tartufo: abbondanti, gustose, ben mantecate, con generosa grattugiata di tartufo (18 euro)
    – pappardelle al cinghiale (ottime a detta della mia amica), 10 euro.

    I secondi meritano la menzione speciale: trattasi dei “portafogli al tartufo”! Ovvero dei filetti di manzo, alti e tenerissimi, tagliati a metà e conditi con una salsa gustosissima a base di tartufo e burro, con spolverata finale di tartufo grattugiato abbondantemente in cima. 25 euro meritatissimi e accompagnati con patate al forno e polentine fritte.

    Per dessert: cheese cake artigianale (buona, ma nulla di particolare), e altri dolcetti fatti da loro (pinolini mi sembra li chiamino…) che non ho assaggiato.
    Limoncelli/grappine offerti. Vino sfuso della casa, non male.

    In sostanza, un locale molto piacevole e davvero un’ottima esperienza culinaria e di servizio ( nonostante la pioggia torrenziale che ieri verso le 23.00 ci ha raggiunto mentre gustavamo il dessert in terrazza, e ci ha fatto ripiegare all’interno, nella sala sotto gli archi :). Il conto, vista la scelta impegnativa dei piatti, mi è sembrato in linea con altri ristoranti di livello, considerando la qualità degli ingredienti e la generosità nella quantità di tartufo nei piatti. Sottolineo comunque che il menu al tavolo a mio avviso sarebbe d’obbligo, segno di trasparenza oltre che di cortesia. Comunque, io…
    Ci ritorno sicuro!!!

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