Ostricaio
Viale Italia n. 100
Livorno
Come anticipato in “segnala posti nuovi”, prima di leggere l’ultimo post negativo” di Gianluca avevo già prenotato all’Ostricaio, sulla scia di commenti positivi di un collega di cui mi fido il giusto, ma soprattutto di un caro amico e compagno di pesca, nonchè pescatore in apnea e estimatore del buon pesce…
Purtroppo l’esito della serata è stato tale da “sbugiardare” entrambi e confermare le opinioni poco buone dei “ciritornini”.
Veniamo al dunque: il locale si trova sul lungomare all’Ardenza, giusto accanto alla notissima Baracchina Rossa.
La location è effettivamente bella, noi avevamo il primo tavolo lato mare e effettivamente mangiavamo a max 5 m dall’acqua e con la vista sul porticciolo che per un malato di mare come me non è poco.
Purtroppo…non c’è stato molto di più di positivo, almeno secondo noi.
L’ambiente è veramente piccolo e i tavoli sono appiccicati. Privacy zero ma proprio zero. Abbiamo passato metà della cena a sentire i commenti di una tipa che spulciava gli amici di Facebook del suo “accompagnatore” sul cellulare…un sogno!
Ma veniamo alla parte gastronomica…abbiamo ordinato:
Antipasto misto della casa, che poi è il solito piatto della cucina di mare livornese: polpo lesso, acciughe alla povera, baccalà fritto, fagioli e gamberetti, aringa sott’olio (della coop). Nel complesso, piuttosto triste: nessuno slancio creativo, sapore piatto, pieno di aceto…nulla di che!
Mix crudo: il menu prevedeva 4 ostriche, 4 fasolari e 4 tartufi, ma ho avuto solo 4 ostriche e 4 fasolari buoni, in quanto non erano disponibili i tartufi. Avrei gradito anche i gamberoni, presenti in menu, ma non c’erano. Effettivamente quello che ho mangiato era molto buono.
Come secondi abbiamo preso:
Gamberoni e scampi al guazzetto: medi, affogati nella brodaglia salata
Gran grigliata: composta da 2 gamberoni, 2 scampi e 4 calamari. OK gamberoni e scampi, mentre i calamari erano troppo cotti.
Come dolci:
Panna cotta, chiesta con poco cioccolato, arriva sommersa
Sgroppino
1 caffè
Altra nota negativa viene dal vino: in carta ci sono alcune buone cose, con ricarico onesto…peccato che all’atto pratico non esistano.
Avrei voluto bere il “Bramito del Cervo” del Castello della Sala (Antinori), base chardonnay barricato, ma purtroppo non c’era.
Il cameriere mi dice che sul genere non ha nulla, e mi offre un Sauvignon friulano, dichiarando correttamente che non c’entra nulla con quello che avevo chiesto io, ma che era comunque un “vino di spessore”…mi fido…povero scemo! Inodore, incolore, insapore…
Tutto questo per 95€
Mi risulta difficile dare una valutazione in “ganasce”: nel complesso direi 2 e mezzo, con punte verso l’alto sul “crudo” e sulla location.
E..non ciritorno.
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6 risposte
Il moletto di Ardenza, su cui si affaccia l’Ostricaio, è effettivamente il più bello del mondo, e ciò grazie al fatto che ci si trova ormeggiata la barca più bella del mondo! (La mia, ovviamente!).
miii che barca c’hai Silvestro? 🙂
Una barca a vela e a motore non troppo grande, con la quale mi diverto ad andare in giro nell’Arcipelago Toscano…
e vabbè…come direbbe Donnie Brasco “…e che te lo dico a fare?!” 🙂
il problema è che quando lo dicesti, la telefonata era già partita… 🙁
Avevo accolto, alla sua nascita (diversi anni or sono), questo locale come la materializzazione di un mio ricorrente desiderio: posto in riva al mare, con vista su molo, dove mangiare i miei adorati frutti di mare.
L’incanto durò lo spazio di un paio di cene: dopo non molto, prezzi incongrui, qualità decresciuta e maniere (quelle non cambiate) da bettolaccia.
Ci ho messo un crocione da anni!